Il rumore privo di senso della modernità
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A partire degli anni '80 è nato il design sonoro o urbanistica sonora, cioè la progettazione acustica degli spazi pubblici. L'origine di tale attività si può far risalire al 1977, quando il compositore canadese Murray Shafer, pubblicò un libro (Traduz.it: Il paesaggio sonoro) che tracciava i contorni di una nuova disciplina nella quale veniva teorizzata la necessità di una progettazione sonora del paesaggio. L'intenzione di Shafer era buona, cioè quella di contrastare l'inquinamento acustico, ma le conseguenze sono ancora da valutare: è nata una nuova figura professionale, quella del designer acustico, che interviene a pianificare e progettare suoni da diffondere in aree pubbliche urbane ed edifici, quali aeroporti, stazioni ferroviarie, parchi, ecc. Juliette Volcler, nell'articolo 'Il marketing sonoro invade le città' (Le Monde diplomatique agosto 2013), mise in evidenza come il vero scopo di tale attività non fosse quello di risolvere il rumore, quanto quello di evitare il silenzio, infatti quest'ultimo è ansiogeno. Probabilmente per questo motivo l'inserimento della pubblicità in ogni contesto mediatico e urbano è diventato così ossessivo e pervasivo da rendere impossibile una normale conversazione in luoghi pubblici. Ogni luogo è stato conquistato dal rumore pubblicitario: dalle sale di attesa di medici, notai, avvocati, agli uffici pubblici e privati, ai supermercati, alle stazioni ferroviarie, agli aeroporti, alle mense aziendali, alle palestre, ai ristoranti e bar.
Purtroppo il rumore non è solo nel paesaggio ma, spesso, è nelle nostre conversazioni. Il Teatro ci mostra quanto le nostre conversazioni siano diventate, spesso, solo 'rumore' privo di senso.
Il punto chiave
Contando sull'opinione comune che il silenzio sia ansiogeno, i pubblicitari stanno sonorizzando tutti gli spazi pubblici.
E' in corso la sonorizzazione del paesaggio, perchè il silenzio è ansiogeno
Giorgio De Chirico, Piazza d'Italia con torre rosa - 1934
Nella modernità urbana il vero scopo non è risolvere il rumore quanto evitare il silenzio
A partire degli anni '80 è nato il design sonoro o urbanistica sonora, cioè la progettazione acustica degli spazi pubblici. L'origine di tale attività si può far risalire al 1977, quando il compositore canadese Murray Shafer, pubblicò un libro (Traduz.it: Il paesaggio sonoro) che tracciava i contorni di una nuova disciplina nella quale veniva teorizzata la necessità di una progettazione sonora del paesaggio. L'intenzione di Shafer era buona, cioè quella di contrastare l'inquinamento acustico, ma le conseguenze sono ancora da valutare: è nata una nuova figura professionale, quella del designer acustico, che interviene a pianificare e progettare suoni da diffondere in aree pubbliche urbane ed edifici, quali aeroporti, stazioni ferroviarie, parchi, ecc. Juliette Volcler, nell'articolo 'Il marketing sonoro invade le città' (Le Monde diplomatique agosto 2013), mise in evidenza come il vero scopo di tale attività non fosse quello di risolvere il rumore, quanto quello di evitare il silenzio, infatti quest'ultimo è ansiogeno. Probabilmente per questo motivo l'inserimento della pubblicità in ogni contesto mediatico e urbano è diventato così ossessivo e pervasivo da rendere impossibile una normale conversazione in luoghi pubblici. Ogni luogo è stato conquistato dal rumore pubblicitario: dalle sale di attesa di medici, notai, avvocati, agli uffici pubblici e privati, ai supermercati, alle stazioni ferroviarie, agli aeroporti, alle mense aziendali, alle palestre, ai ristoranti e bar.
Ogni luogo è stato conquistato dal rumore pubblicitario: dalle sale di attesa di medici, notai, avvocati, agli uffici pubblici e privati, ai supermercati, alle stazioni ferroviarie, agli aeroporti, alle mense aziendali, alle palestre, ai ristoranti e bar
Qualità del rumore
Il rumore non è solo nel paesaggio ma, spesso, è nelle nostre conversazioni. Il Teatro ci mostra quanto le nostre conversazioni siano diventate solo 'rumore' privo di senso. Si potrebbero fare molti esempi (Casa di bambola di Henrik Ibsen, Il Ritorno di Joseph Conrad, Cocktail Party di T.S. Eliot, Aspettando Godot di Samuel T. Beckett), ma l'esempio più surreale della patologia latente nelle conversazioni quotidiane lo offre, secondo noi, La Cantatrice Calva di Eugene Ionesco.
Quantità di rumore
Sappiamo che il rumore acustico danneggia gravemente la salute aumentando il rischio cardiovascolare, le attività cognitive e la qualità del sonno come stabilito dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che ha stilato nel 2009 delle linee guida per il rumore notturno europeo.
Il rumore non è solo nel paesaggio ma, spesso, è nelle nostre conversazioni. Il Teatro ci mostra quanto le nostre conversazioni siano diventate solo 'rumore' privo di senso
Testo (inizio)
SCENA PRIMA
Interno borghese inglese, con poltrone inglesi. Serata inglese. Il signor SMITH, inglese, nella sua
poltrona e nelle sue pantofole inglesi, fuma la sua pipa inglese e legge un giornale inglese accanto a
un fuoco inglese.
Musica orologio
SIGNORA SMITH Già le nove. Abbiamo mangiato minestra, pesce, patate al lardo, insalata
inglese. I ragazzi hanno bevuto acqua inglese. Abbiamo mangiato bene questa sera.
E' perché noi abitiamo nei dintorni di Londra e il nostro nome è SMITH
SIGNOR SMITH (continuando a leggere, fa schioccare la lingua)
SIGNORA SMITH Le patate sono molto buone col lardo, l'olio dell'insalata non era rancido. L'olio del
droghiere all'angolo è di qualità assai migliore dell'olio del droghiere di fronte, ed è persino
migliore dell'olio del droghiere ai piedi della salita. Non voglio dire però che l'olio di
costoro sia cattivo.
SIGNOR SMITH (continuando a leggere, fa schioccare la lingua)
SIGNORA SMITH Ad ogni modo l'olio del droghiere all'angolo resta il migliore...
SIGNOR SMITH (continuando a leggere, fa schioccare la lingua)
SIGNORA SMITH Questa volta Mary ha cotto le patate proprio a dovere. L'ultima volta non le aveva fatte
cuocere bene. A me piacciono solo quando sono ben cotte.
SIGNOR SMITH (continuando a leggere, fa schioccare la lingua)
SIGNORA SMITH Il pesce era fresco. Mi sono persino leccata i baffi. Ne ho preso due volte. Anzi, tre. Mi farà
andar di corpo. Anche tu ne hai preso tre volte. Però la terza volta ne hai preso meno
delle due volte precedenti mentre io ne ho preso molto di più.
Ho mangiato più di te questa sera. Come mai? Di solito tu mangi più di me.
Non è certo l'appetito che ti manca.
SIGNOR SMITH (fa schioccare la lingua)
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Conclusioni (provvisorie): Purtroppo il rumore non è solo nel paesaggio ma, spesso, è nelle nostre conversazioni
A partire degli anni '80 è nato il design sonoro o urbanistica sonora, cioè la progettazione acustica degli spazi pubblici. L'origine di tale attività si può far risalire al 1977, quando il compositore canadese Murray Shafer, pubblicò un libro (Traduz.it: Il paesaggio sonoro) che tracciava i contorni di una nuova disciplina nella quale veniva teorizzata la necessità di una progettazione sonora del paesaggio. L'intenzione di Shafer era buona, cioè quella di contrastare l'inquinamento acustico, ma le conseguenze sono ancora da valutare: è nata una nuova figura professionale, quella del designer acustico, che interviene a pianificare e progettare suoni da diffondere in aree pubbliche urbane ed edifici, quali aeroporti, stazioni ferroviarie, parchi, ecc. Juliette Volcler, nell'articolo 'Il marketing sonoro invade le città' (Le Monde diplomatique agosto 2013), mise in evidenza come il vero scopo di tale attività non fosse quello di risolvere il rumore, quanto quello di evitare il silenzio, infatti quest'ultimo è ansiogeno. Probabilmente per questo motivo l'inserimento della pubblicità in ogni contesto mediatico e urbano è diventato così ossessivo e pervasivo da rendere impossibile una normale conversazione in luoghi pubblici. Ogni luogo è stato conquistato dal rumore pubblicitario: dalle sale di attesa di medici, notai, avvocati, agli uffici pubblici e privati, ai supermercati, alle stazioni ferroviarie, agli aeroporti, alle mense aziendali, alle palestre, ai ristoranti e bar.
Purtroppo il rumore non è solo nel paesaggio ma, spesso, è nelle nostre conversazioni. Il Teatro ci mostra quanto le nostre conversazioni siano diventate, spesso, solo 'rumore' privo di senso.
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Bibliografia (chi fa delle buone letture è meno manipolabile)
L'Italia non è un Paese per silenziosi - Corriere della Sera - 30 agosto 2013
Licia Missori (2013), Il paesaggio sonoro: un approccio eco-logico alla musica (PDF)
- Juliette Volcler - Il marketing sonoro invade le città - Le Monde Diplomatique - Agosto 2013
- Ecco come il rumore danneggia la nostra salute - Linkiesta - 4 maggio 2014
- Rumore notturno: le linee guida dell’Oms Europa
- In Italia c’è troppo rumore ambientale (2015), Wired
- Gustavo Zagrebelsky (2015), LA MUSICA È SOLO IL SUONO DEL SILENZIO TRA UNA NOTA E L’ALTRA
- Rumore ambientale (2000) Brüel & Kjær - Manuale esplicativo sul suono e sul rumore
- Freesound.org - database collaborativo di campioni sonori utilizzabile anche da chi sonorizza paesaggi
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Spesa annua pro capite in Italia per gioco d'azzardo 1.583 euro, per l'acquisto di libri 58,8 euro (fonte: l'Espresso 5/2/17)
Pagina aggiornata il 3 febbraio 2021