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Coloro cui sfugge completamente l'idea che è possibile aver torto non possono imparare nulla, tranne la tecnica. (Gregory Bateson)
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Credibilità dell'Ecosistema Mediatico
TEORIE > CONCETTI > CREDIBILITA'
Scopo di questa pagina
Valutare la credibilità di una fonte o di un messaggio diventa più difficile quanto più è rapida la sua diffusione. Infatti, quanto più veloce è la diffusione di un'informazione tanto minore è il suo contenuto informativo. Le informazioni rischiano di essere dei copia e incolla di dati e informazioni tratte da altri mezzi e non sottoposte a un vaglio critico. La credibilità dell'ecosistema mediatico emergente, arricchito dal giornalismo partecipativo (Blog, Forum online, Social Network, ecc) è in discussione e rischia di essere inferiore a quella percepita nel giornalismo tradizionale.
Già nel lontano 2001, un professore di diritto statunitense, Cass Sunstein, aveva pubblicato un libro (Republic.com), nel quale metteva in guardia dai rischi della personalizzazione delle informazioni in rete, vale a dire dai filtri con i quali i motori di ricerca selezionano i risultati delle nostre ricerche personali.
Egli sosteneva che la voglia dell'essere umano di leggere, vedere e sentire solo quello che gli piace veniva favorita da Internet, e che in un futuro molto prossimo la personalizzazione dei filtri avrebbe aumentato esponenzialmente tale tendenza. Sunstein si chiedeva allora se questa fosse una buona cosa per la democrazia, per la repubblica e per la libertà di parola. Infatti, la democrazia dipende dalla condivisione delle esperienze e richiede che i cittadini siano esposti a idee, informazioni e argomenti non selezionati in anticipo. Una società siffatta, secondo Sunstein, correrebbe il rischio della frammentazione sociale che sfocia nell'autoisolamento.
Il problema della credibilità sorge dall'assenza di un contesto. Se una fonte o un messaggio vengono distribuiti attraverso un sistema di strumenti informativi interconnessi, ad esempio microblog+blog oppure blog+website, allora si hanno più informazioni da sottoporre a verifica. Se invece la fonte e il messaggio non appartengono a nessun sistema (ad esempio messaggi Twitter dal territorio non collegati a nessun blog o website), allora la valutazione di credibilità diventa più ardua e occorre fare una rischiosa "anticipazione di credibilità".
fiducia nel web
Here I am connected to the global sewer internet
Punti di riflessione


Quanto più veloce è un mezzo informativo, tanto minore è il suo contenuto informativo.


I mezzi d'informazione più veloci e di minore contenuto informativo vengono usati per diffondere più velocemente quelli di maggiore contenuto informativo
Rapidità e qualità non vanno d'accordo
Valutare la credibilità di una fonte o di un messaggio diventa più difficile quanto più è rapida la sua diffusione. Infatti, quanto più veloce è la diffusione di un'informazione tanto minore è il suo contenuto informativo. Le informazioni rischiano di essere dei copia e incolla di dati e informazioni tratte da altri mezzi e non sottoposte a un vaglio critico.
Questo è il caso di molti blog tematici, nei quali si nota una forte approssimazione e uno scarso valore aggiunto. Peraltro ve ne sono alcuni eccezionalmente accurati. In molti casi la qualità dell'informazione dei blog e l'autorevolezza del suo autore vengono danneggiate dalla elevata frequenza con cui vengono pubblicati i post.
Le stesse considerazioni valgono per il microblogging (Twitter): la voglia di pubblicare con frequenza giornaliera tweet (tranne il caso di organismi professionali che possono contare su numerosi collaboratori) ne riduce la credibilità.
Quanto più veloce è la diffusione di un'informazione tanto minore è il suo contenuto informativo
Il lato oscuro di Internet
Già nel lontano 2001, un professore di diritto statunitense, Cass Sunstein, aveva pubblicato un libro (Republic.com), nel quale metteva in guardia dai rischi della personalizzazione delle informazioni in rete, vale a dire dai filtri con i quali i motori di ricerca selezionano i risultati delle nostre ricerche personali (per approfondire: Emozioni e Comunicazione).
Egli sosteneva che la voglia dell'essere umano di leggere, vedere e sentire solo quello che gli piace veniva favorita da Internet, e che in un futuro molto prossimo la personalizzazione dei filtri avrebbe aumentato esponenzialmente tale tendenza. Sunstein si chiedeva allora se questa fosse una buona cosa per la democrazia, per la repubblica e per la libertà di parola. Infatti, la democrazia dipende dalla condivisione delle esperienze e richiede che i cittadini siano esposti a idee, informazioni e argomenti non selezionati in anticipo. Una società siffatta, secondo Sunstein, correrebbe il rischio della frammentazione sociale che sfocia nell'autoisolamento. Quel libro innescò un acceso dibattito e Sunstein ricevette molti apprezzamenti e anche molte critiche. Nel 2007 con i social network ormai imperanti, Sunstein aggiornò il suo pensiero pubblicando Republic 2.0, nel quale ha descritto gli effetti della blogosfera, dove blogger di diverse tendenze pubblicano interpretazioni variamente polarizzate che, secondo Sunstein, effettuano una operazione di filtraggio che favorisce la propagazione di tantissime opinioni.


L'argomento centrale di questo dibattito è: chi è autorizzato a filtrare i contenuti? Infatti la posizione di Sunstein sembra essere quella di chi preferisce che i mezzi di informazione tradizionali e centralizzati si occupino di selezionare i contenuti e, si suppone (...), che lo facciano nell'interesse generale. In bibliografia sono riportate alcune interessanti opinioni sulle idee di Sunstein, che è stato consigliere di Obama nel suo primo mandato.
Giornalismo partecipativo in Italia
La credibilità dell'ecosistema mediatico emergente, arricchito dal giornalismo partecipativo (Blog, Forum online, Social Network, ecc) è in discussione e rischia di essere inferiore a quella percepita nel giornalismo tradizionale.
La democrazia dipende dalla condivisione delle esperienze e richiede che i cittadini siano esposti a idee, informazioni e argomenti non selezionati in anticipo
Credibilità di un sistema

Il problema della credibilità sorge dall'assenza di un contesto. Se una fonte o un messaggio vengono distribuiti attraverso un sistema di strumenti informativi interconnessi, ad esempio microblog+blog oppure blog+website (vedere box sotto), allora si hanno più informazioni da sottoporre a verifica. Se invece la fonte e il messaggio non appartengono a nessun sistema (ad esempio messaggi Twitter dal territorio non collegati a nessun blog o website), allora la valutazione di credibilità diventa più ardua e occorre fare una rischiosa "anticipazione di credibilità".

Per approfondire andare alle pagine Applicazioni  

Per approfondire andare alle pagine Applicazioni  e Credibilità di un website.

Come si misura il successo dei Blog e che rapporto c'è con la loro credibilità

Di solito l'importanza della credibilità percepita dagli utenti non è un concetto noto e considerato dai Blogger. Secondo la maggior parte dei blogger la misura del successo del loro blog è esclusivamente quantitativa.

I parametri generalmente ritenuti più importanti sono:

  • rapporto tra post pubblicati e periodo di tempo
  • rapporto tra numero di parole in un post e numero di post
  • crescita del numero di visitatori nell'arco di un determinato periodo di tempo
  • numero di sottoscrittori al proprio Feed RSS
  • rapporto di conversione (cioè rapporto tra il numero di commenti e il numero di post)
  • numero di citazioni di altri al proprio blog (cioè link entranti o trackbacks); un modo per misurarlo può essere il Technorati Authority

Technorati Authority


Per i blog esisteva (fino al 2014) un indice di riferimento denominato "Technorati Authority". Esso misurava l'influenza di un blog nella blogosfera e, probabilmente a causa della crescita di altri social media, ha perso nel tempo la propria utilità. L'autorevolezza era calcolata, per un breve periodo di tempo, in base ai link entranti, alla sua categoria e ad altri dati non meglio specificati. L'autorevolezza di un blog può rapidamente salire e scendere a seconda di cosa la blogosfera sta discutendo in quel momento, e a quanto spesso un blog produce contenuti ai quali altri blog fanno riferimento, linkandolo. A nostro parere questo parametro non aveva niente a che fare con la credibilità. Se si va a esaminare a quali blog (box a fianco) erano attribuiti i più alti livelli di "Technorati Authority" si può notare che si trattava solo di una valutazione commerciale.

Popolarità e credibilità non sono la stessa cosa
Classifica mondiale Technorati al 31 gennaio 2012
Il problema della credibilità sorge dall'assenza di un contesto
Credibilità delle fonti di WikiLeaks
Negli ultimi anni Wikileaks si è proposta di smascherare la manipolazione che i media tradizionali attuano sia nelle nazioni democratiche che in quelle non democratiche, e lo ha fatto con eventi che hanno fatto scalpore; tuttavia, se volessimo valutare la credibilità delle sue fonti, avremmo grossi problemi dato che la sua azione si basa sul nascondere la loro identità. Julian Assange ne parla nel video a fianco (in inglese con sottotitoli in italiano).
Intervista a Julian Assange sulla funzione di WikiLeaks (in inglese con sottotitoli in italiano)
Conclusioni (provvisorie): quanto più veloce è la diffusione di un'informazione tanto minore è il suo contenuto informativo
Valutare la credibilità di una fonte o di un messaggio diventa più difficile quanto più è rapida la sua diffusione. Infatti, quanto più veloce è la diffusione di un'informazione tanto minore è il suo contenuto informativo. Le informazioni rischiano di essere dei copia e incolla di dati e informazioni tratte da altri mezzi e non sottoposte a un vaglio critico. La credibilità dell'ecosistema mediatico emergente, arricchito dal giornalismo partecipativo (Blog, Forum online, Social Network, ecc) è in discussione e rischia di essere inferiore a quella percepita nel giornalismo tradizionale.
Già nel lontano 2001, un professore di diritto statunitense, Cass Sunstein, aveva pubblicato un libro (Republic.com), nel quale metteva in guardia dai rischi della personalizzazione delle informazioni in rete, vale a dire dai filtri con i quali i motori di ricerca selezionano i risultati delle nostre ricerche personali.
Egli sosteneva che la voglia dell'essere umano di leggere, vedere e sentire solo quello che gli piace veniva favorita da Internet, e che in un futuro molto prossimo la personalizzazione dei filtri avrebbe aumentato esponenzialmente tale tendenza. Sunstein si chiedeva allora se questa fosse una buona cosa per la democrazia, per la repubblica e per la libertà di parola. Infatti, la democrazia dipende dalla condivisione delle esperienze e richiede che i cittadini siano esposti a idee, informazioni e argomenti non selezionati in anticipo. Una società siffatta, secondo Sunstein, correrebbe il rischio della frammentazione sociale che sfocia nell'autoisolamento.
Il problema della credibilità sorge dall'assenza di un contesto. Se una fonte o un messaggio vengono distribuiti attraverso un sistema di strumenti informativi interconnessi, ad esempio microblog+blog oppure blog+website, allora si hanno più informazioni da sottoporre a verifica. Se invece la fonte e il messaggio non appartengono a nessun sistema (ad esempio messaggi Twitter dal territorio non collegati a nessun blog o website), allora la valutazione di credibilità diventa più ardua e occorre fare una rischiosa "anticipazione di credibilità".
per scaricare le conclusioni (in pdf):
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Libri consigliati
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Spesa annua pro capite in Italia per gioco d'azzardo 1.583 euro, per l'acquisto di libri 58,8 euro (fonte: l'Espresso 5/2/17)

Pagina aggiornata il 23 luglio 2022

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Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 2.5 Generico
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