Principi della Meccanica Quantistica: la vera realtà umana
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La fisica quantistica ha rivelato, fin dalla sua nascita (agli inizi del Novecento) il suo potenziale per cambiare radicalmente, non solo la fisica, ma sopratutto il modo in cui l'essere umano interpreta la realtà: il paradigma meccanicistico è stato spazzato via e sostituito col paradigma olistico. Inoltre sono stati distrutti i concetti di "determinismo" e "causalità", che i fisici Isaac Newton e Pierre Simon Laplace avevano posto a fondamento del pensiero scientifico attribuendogli la possibilità, sia di risalire al passato che di prevedere il futuro. Il mondo dei quanti, invece, è controintuitivo, ossia non rispetta i meccanismi logici dell'intuizione. L'essere umano, sorprendentemente, ha orientato il proprio "pensiero", fin dall'inizio dell'evoluzione verso un dualismo binario (buono/cattivo, felice/triste) che lo ha, sia favorito che svantaggiato. Favorito in quanto, per mezzo della realtà fisica, ha avuto accesso a comportamenti che hanno guidato la sua azione con la massima libertà personale. Sfavorito in quanto, l'assenza di responsabilità, nell'adottare comportamenti collettivi senza etica (contrasti religiosi, continui conflitti, idee controverse, distruzione dell'ambiente) lo hanno indirizzato verso la necessità di cambiare il proprio pensiero per evitare l'estinzione. La necessità di cambiare il pensiero umano è stata evidenziata dal "pensiero quantistico" e, in particolare ad esempio, da uno dei più bizzarri e sorprendenti fenomeni quantistici (l'entanglement) la fisica Chiara Zagonel scrive nel suo libro "Cambia la tua vita con la meccanica quantistica" (p.74): "In moltissime occasioni il comportamento di chi ci è vicino non lo comprendiamo, lo giudichiamo o addirittura ci ferisce. Ma l'entanglement ci fa capire che l'altro non esiste come entità separata da noi. Da un punto di vista non-locale, i giudizi e le proiezioni che abbiamo sull'altro sono solo osservazioni che stiamo facendo su noi stessi e ci riportano sempre e soltanto a noi. L'altro siamo noi e, in ogni momento, siamo noi gli unici responsabili di quello che accade, anche se non lo crediamo affatto possibile. Non è l'altro a causare in noi dolore, rabbia o gioia, ma siamo noi che, attraverso quello che identifichiamo come l'altro, ci stiamo letteralmente organizzando e manifestando un'esperienza importante per vederci in tutti i nostri aspetti, anche e soprattutto quelli che consideriamo negativi. Le reazioni emotive ci svelano i pensieri e le credenze che abbiamo, di cui non siamo consci o di cui non vogliamo prendere atto. Tramite l'altro ci stiamo provocando a diventare la versione migliore e più vera di noi stessi." Il mondo, che prima della quantistica veniva ritenuto statico e immutabile perché aggrappato alle regole della meccanica newtoniana, improvvisamente si ritrova ad essere dinamico e probabilistico. Il determinismo, che aveva contraddistinto il mondo di ieri, viene fatto a pezzi e ci si ritrova in un mondo in cui prende piede il principio di indeterminazione di Werner Heisenberg, tale per cui non si può prevedere/determinare la posizione di nessuna cosa (particella o altro). Chiara Zagonel scrive (pp.47-48): "Con il principio di indeterminazione di Heisenberg, possiamo vedere di nuovo la centralità e l'importanza di chi fa le osservazioni, di chi guarda la realtà e, di conseguenza, la definisce. E' infatti l'osservatore, definito da Wheeler 'partecipatore', che di fronte a tutti gli stati descritti dalla funzione d'onda, determina quale si manifesterà. Come sostiene il fisico Federico Faggin, c'è una supremazia della coscienza, che risulta irriducibile alla materia e che invece la manifesta e la influenza. Possiamo pertanto affermare che, in quanto osservatori coscienti, in ogni istante della nostra vita siamo artefici di quello che si manifesta e, consapevoli o no, siamo contemporaneamente la causa e l'effetto. E' una nostra responsabilità personale il passaggio da ciò che potenzialmente potremmo essere o fare, a quello che poi accade. Non è proprio possibile considerarsi dei soggetti distaccati e ininfluenti sulla nostra realtà e in qualche modo vittime di quello che succede, come se fosse indipendente da noi." Inoltre, ogni cosa (o persona) è collegata inestricabilmente a ogni altra in un rapporto relazionale di reciprocità indipendente dalla distanza: tale caratteristica dell'Universo, chiamata "entanglement" tiene insieme l'Universo ed è stata dimostrata scientificamente (Premio Nobel nel 2022 ad Aspect, Clauser e Zeilinger) . Per effetto dell'entanglement, la relazione tra le persone e le cose diventa di natura "partecipatoria", cioè scompaiono i rapporti di potere. Oggi siamo ancora lontani dall'applicazione di tale principio dall'attuale mondo dualistico che dovrà inevitabilmente cambiare. Il dualismo è nato agli albori dell'essere umano, favorito dal ruolo del linguaggio, che ha introdotto la separazione tra le cose e tra l'uomo e le cose. La caratteristica umana è "autopoietica", cioè l'essere umano tende a creare se stesso, e soprattutto vuole decidere quando e come farlo puntando sul "libero arbitrio". Per far ciò egli si basa sulla sua "coscienza", cioè sulla consapevolezza dei suoi atti, che guida la sua realtà. Egli percepisce ciò che fa e lo mette in atto, basandosi su sentimenti empatici e compassionevoli. Oggi non è ancora così, ma la direzione verso cui andrà è questa.
La società umana oggi è selvaggia, primitiva e violenta. Quanto tempo impiegherà a diventare amorevole, empatica e compassionevole?
Vandan Shiva, attivista per il clima e fisica quantistica
Vandana Shiva spiega i principi della meccanica quantistica
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COME CAMBIARE LA REALTA': la fisica Chiara Zagonel scrive nel suo libro "Cambia la tua vita con la fisica quantistica" (pp. 41-42): "La metafora della funzione d'onda è un vero e proprio incitamento a rimanere positivi e fiduciosi, perché nulla è del tutto determinato: perfino nella più disperata delle situazioni ci sono molteplici possibilità che di fatto coesistono, anche se noi non le riusciamo a percepire, E addirittura quella con una bassissima probabilità potrebbe verificarsi. Se crediamo, ad esempio, di non avere l'energia per uscire da una situazione in cui ci sentiamo intrappolati, possiamo ricordarci dell'effetto tunnel. La nostra funzione d'onda ha almeno una codina fuori dalla condizione da cui vogliamo uscire e la probabilità di risolvere il problema, anche se fosse infinitesima, è comunque diversa da zero. Ci troviamo in una sovrapposizione degli stati e siamo contemporaneamente intrappolati e liberi. Il collasso della funzione d'onda allo stato in cui siamo liberi può avvenire realmente, e ciò succede, in modo praticamente istantaneo e senza sforzo, al momento giusto. Non è prevedibile come accadrà, ma sicuramente dipende da noi che siamo gli artefici dell'osservazione. Esistono scenari e modalità che spesso non riusciamo a immaginare e che sono paragonabili a una porta che si apre e che non avevamo mai notato prima, o a un passaggio segreto scoperto per caso sotto il nostro letto. Potrebbe anche essere solo un cambio della nostra percezione riguardo a quello che stiamo vivendo, o a una eventualità che non abbiamo mai considerato. E in un attimo ci sentiremo leggeri e liberi da quello che ci opprimeva. Il segreto è rimanere nella fiducia che ciò sia possibile e che si possa manifestare. O, meglio ancora, che sia già presente nella molteplicità e nell'infinita ricchezza della sovrapposizione degli stati, e che dipenda solo da noi percepirlo e sceglierlo."
La fisica Chiara Zagonel scrive: "Il primato spetta sempre allo spirito, al pensiero, a ciò che sta dentro, e il resto segue come una naturale conseguenza. Viceversa, ogni azione sul piano prettamente materiale non può portare a una vera trasformazione se non è accompagnata da un cambio di attitudine e di percezione. Per questo, se stiamo per intraprendere un progetto o se stiamo aspettando l'esito di qualcosa, prima è opportuno fermarci a osservare il nostro stato interno. Se proviamo paura, rabbia o un senso di colpa, queste emozioni condizioneranno inevitabilmente quello che seguirà. Non serve darsi da fare, provare strade diverse; invece ha molto più senso fare un lavoro personale che ci permetta di fare un cambiamento profondo e, usando le parole del mago della pioggia, di riportarci nel Tao. Questo processo alchemico interiore costituirà di fatto il risultato principale e più importante, mentre ciò che seguirà sul piano fisico sarà solamente un effetto secondario."
Equazione di Schrödinger
E' l'osservatore, con la procedura di misura, che fa collassare la funzione d'onda dal mondo delle probabilità a un singolo caso e definisce così il risultato.
La separazione e la frammentazione sono sempre apparenti
Punti di riflessione
Tutto quello che è detto, è detto da un osservatore. (Humberto Maturana in "Autopoiesi e Cognizione" p.10)
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LA FUNZIONE D'ONDA DETERMINA L'ATTO CREATIVO
E' l'osservatore, con la procedura di misura, che fa collassare la funzione d'onda dal mondo delle probabilità a un singolo caso e definisce così il risultato. Senza osservazione si rimane nel mondo delle infinite possibilità, mentre l'azione dell'osservatore permette l'attualizzazione di una sola di esse, determinando quindi la realtà fisica. Così, l'osservazione corrisponde a un vero e proprio atto creativo e la modalità con cui avviene concorre a determinare l'esito stesso della misura. (Chiara Zagonel in "Cambia la tua vita con la fisica quantistica" pp. 38-39)
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LA SOVRAPPOSIZIONE DI STATI DETERMINA L'ASPETTO PARZIALE DELLA VISIONE DELLA REALTA'
Nella nostra esperienza quotidiana la sovrapposizione di stati non è qualcosa che sperimentiamo, ma questo è dovuto sostanzialmente a due motivi. Prima di tutto, a livello macroscopico è molto difficile isolare un sistema dall'ambiente in cui si trova, e sono proprio le inevitabili interazioni con esso che fanno collassare la funzione d'onda, facendo passare il sistema da una sovrapposizione di più stati a uno solo. Inoltre, il nostro cervello opera con la logica classica di causa-effetto e non riesce a elaborare un'informazione di tipo quantistico come quella contenuta nella funzione d'onda. Anche se la teoria dei quanti ci garantisce che l'Universo è caratterizzato da una natura quantistica e da una ricchezza pressoché infinita di possibilità che coesistono in modo coerente, limitandoci alle percezioni sensoriali e all'uso del pensiero razionale caratteristico della scienza, noi possiamo cogliere solo un aspetto parziale e limitato della realtà che ci circonda. (Chiara Zagonel in "Cambia la tua vita con la fisica quantistica" pp. 39-40)
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IL PRINCIPIO DI INDETERMINAZIONE ASSEGNA ALLO STATO INTERNO DELL'OSSERVATORE
E ALLA SUA INTENZIONALITA' L'ESITO DEL PROCESSO DI VALUTAZIONE
E ALLA SUA INTENZIONALITA' L'ESITO DEL PROCESSO DI VALUTAZIONE
Il principio di indeterminazione ci indica chiaramente la soluzione a qualsiasi problema dobbiamo affrontare, ricordandoci che in ogni processo è la modalità con cui ci poniamo a determinare il risultato. Lo stato interno dell'osservatore e la sua intenzionalità condizionano effettivamente l'esito finale. Pensare e pronunciare frasi come "tanto mi va sempre tutto storto" o "non faccio mai la cosa giusta" determina la nostra realtà più di quanto possiamo anche lontanamente sospettare. Pertanto, è importantissimo fare un profondo e radicale lavoro su se stessi, sul proprio stato interno, sulle proprie credenze e convinzioni, cosce e inconsce. Solo attraverso una trasformazione personale, al livello di quello che possiamo chiamare il piano dell'Essere, riusciamo a modificare la nostra realtà. E' il dentro che determina il fuori, che incredibilmente ne è solo una semplice proiezione. Questa cosa la sanno benissimo i nativi nordamericani che, nei periodi di siccità, eseguono la danza della pioggia, non con l'attitudine di chiedere, ma con quella di ringraziare, come se la pioggia fosse già arrivata. E' la fiducia per qualcosa che c'è già e che deve solo manifestarsi nella realtà fisica circostante. E' la certezza che la funzione d'onda comprende, in una sovrapposizione di stati tutte le possibilità e che l'atto di osservazione e la modalità con cui viene effettuato la faranno collassare in una sola e ben precisa di queste. (Chiara Zagonel in "Cambia la tua vita con la fisica quantistica" pp. 48-51)
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IL TEMPO NON ESISTE
Dal punto di vista quantistico il vuoto si può descrivere come un mare dal quale ininterrottamente emergono particelle che subito dopo vi ritornano. Un continuo e dinamico ribollire, un'incessante attività di fluttuazioni energetiche, tutto tranne uno spazio inerte. Possiamo considerare il vuoto quantistico come l'insieme di tutte le possibili vibrazioni associate a ogni possibile particella e, quindi, esso contiene tutto quello che potrebbe esistere ma ancora non c'è. Ogni particella contribuisce a determinare la natura del vuoto e, viceversa, il vuoto interagisce con ciascuna particella e la influenza. Il vuoto quantistico non si può quindi considerare come uno spazio a energia nulla, poiché ce n'è sempre una quantità minima, detta energia del punto zero. (Chiara Zagonel in "Cambia la tua vita con la fisica quantistica" pp. 56-58)
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I PLASMI E IL COMPORTAMENTO COLLETTIVO
La modalità collettiva degli elettroni nei plasmi aveva per Bohm un profondo significato politico e sociale. Di fatto, già da tempo era appassionato del pensiero di Karl Marx e proprio per questo si era iscritto per qualche mese al partito comunista americano. Anche se poi disilluso abbandonò l'impegno politico, il comportamento dei plasmi lo portò a una visione olistica della realtà, dove l'insieme è molto più della somma delle singole parti. Un concetto che ha dei risvolti decisamente spirituali. (Chiara Zagonel in "Cambia la tua vita con la fisica quantistica" p.83)
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LA SINCRONIA MOSTRA LA TENDENZA DELLE MOLECOLE ALLA COERENZA
La tendenza spontanea delle molecole a raggrupparsi nei domini di coerenza, ci ricorda nuovamente l'intrinseca natura collettiva dell'Universo e, ancora una volta, veniamo invitati ad abbandonare le nostre dinamiche individualistiche e a scegliere di agire in un'ottica di tipo collaborativo, l'unica che a conti fatti risulta efficace e vincente. (Chiara Zagonel in "Cambia la tua vita con la fisica quantistica" p.99)
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LA RELAZIONE DI COPPIA FAVORISCE LA CRESCITA PERSONALE DEI PARTNER
In questo libro abbiamo già associato il passaggio di stato, o transizione di fase, a un cambio di percezione che trasforma completamente il nostro modo di approcciare la realtà. Se guardiamo alle coppie di Cooper come a una metafora del rapporto di coppia, possiamo comprendere che un cambio di percezione ci permette di riconoscere la preziosità della relazione. Infatti la relazione costituisce una vera e propria occasione per progredire velocemente nella crescita personale. L'altra persona ci fa da specchio e ci consente di fare i passi necessari a crescere nella nostra consapevolezza. Il rapporto può diventare collaborativo anche in presenza di forti emozioni se ci sono comprensione reciproca, sostegno ed empatia, che scaturiscono dal riconoscere che il processo dell'altro è il nostro stesso processo. (Chiara Zagonel in "Cambia la tua vita con la fisica quantistica" p.117)
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NON ABBIAMO SCUSE
Non abbiamo più scuse quando portiamo avanti dinamiche competitive e di separazione, quando ci impegniamo in relazioni di attacco-difesa che alimentano solo il senso di colpa, invece di riconoscere l'altro come intimamente connesso a noi stessi, se non addirittura un nostro riflesso che fatichiamo a riconoscere come tale. (Chiara Zagonel in "Cambia la tua vita con la fisica quantistica" p.106)
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NELLA REALTA' FISICA SPERIMENTIAMO PALLIDI INDIZI DELL'UNO
La realtà fisica costituisce solo una struttura, uno scenario in cui percepiamo e sperimentiamo pallidi indizi dell'Uno. (Chiara Zagonel in "Cambia la tua vita con la fisica quantistica" p.107)
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IL LIBERO ARBITRIO SCATURISCE DAL PASSAGGIO DALL'ORDINE IMPLICATO A QUELLO ESPLICATO
Si può notare che è possibile mettere in corrispondenza l'ordine implicato con il vuoto quantistico, in quanto contiene ogni possibilità, tutto ciò che può essere. Considerando questo passaggio dall'ordine implicato a quello esplicato in una prospettiva di crescita personale, ci accorgiamo che viene recuperata la possibilità del libero arbitrio, che la fisica deterministica aveva negato. Non è più possibile pensare in termini di una stretta causalità. Se è vero che tali meccanismi ci sono, è altrettanto vero che in ogni istante la mediazione dell'ordine implicato ci permette di accedere a infinite possibilità. E, nuovamente, questo libero arbitrio non ci riguarda più in termini rigorosamente individualistici, dato che ogni nostro movimento non influenzerà solo noi ma tutto l'Universo. Istante dopo istante confermiamo e determiniamo noi stessi e tutta la realtà fisica, venendone a nostra volta influenzati. Questa nostra intrinseca connessione con il Tutto, ci ricorda la responsabilità che abbiamo in quanto causa ed effetto di una realtà che davvero non riguarda solamente noi. Inoltre ci viene ribadito il fatto che siamo molto più della realtà corporea con cui tendiamo quasi sempre a identificarci. Così come l'onda non è semplicemente un'onda ma l'espressione e l'emanazione di un immenso oceano, allo stesso modo noi siamo molto più del nostro corpo, delle nostre azioni, della nostra stessa vita. (Chiara Zagonel in "Cambia la tua vita con la fisica quantistica" pp.113-114)
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LA LOGICA DELL'UNIVERSO
L'Universo, con le sue logiche quantistiche a tutti i livelli, dove ogni cosa risuona con ogni altra, ci mostra continuamente che la nostra condizione naturale è quella in cui le dinamiche fondamentali sono la cooperazione e l'interconnessione. E che il sentimento che lo pervade è quello della compassione, intesa come autentica e intima partecipazione con ciò che apparentemente sembra separato e diverso. Questo dovrebbe essere riportato anche sul piano sociale e politico, dove invece si prendono decisioni basate sulle logiche del profitto o che mirano a ottenere condizioni vantaggiose solo per gruppi ristretti. La scienza e la tecnologia, in molte occasioni, hanno sostenuto acriticamente progetti che non tenevano conto delle possibili ripercussioni sullo stato di salute delle persone e dell'intero pianeta. Non è stato compreso a fondo che tutto è intrinsecamente connesso e che ogni eventuale effetto collaterale è di fatto globale e riguarda proprio tutti. [...] Abbiamo perso di vista l'immensa bellezza della nostra essenza unitaria, che è sempre presente e di cui possiamo renderci conto semplicemente svegliandoci da questo sogno di lotta e frammentazione. (Chiara Zagonel in "Cambia la tua vita con la fisica quantistica" pp.105-106)
Chiara Zagonel scrive: "Stiamo cogliendo la grande occasione di partecipare da protagonisti e non da semplici comparse all'evoluzione dell'Universo, che continuamente accresce la sua consapevolezza anche attraverso di noi."
Conclusioni (provvisorie): Coerenza e decoerenza nell'uomo moderno
La meccanica quantistica ha rivelato, fin dalla sua nascita (agli inizi del Novecento) il suo potenziale per cambiare radicalmente, non solo la fisica, ma sopratutto il modo in cui l'essere umano interpreta la realtà: il paradigma meccanicistico è stato spazzato via e sostituito col paradigma olistico. Il mondo dei quanti è controintuitivo, ovvero non rispetta i meccanismi logici dell'intuizione, ad esempio, riguardo a uno dei più bizzarri e sorprendenti fenomeni quantistici (l'entanglement) la fisica Chiara Zagonel scrive nel suo libro "Cambia la tua vita con la meccanica quantistica" (p.74): "In moltissime occasioni il comportamento di chi ci è vicino non lo comprendiamo, lo giudichiamo o addirittura ci ferisce. Ma l'entanglement ci fa capire che l'altro non esiste come entità separata da noi. Da un punto di vista non-locale, i giudizi e le proiezioni che abbiamo sull'altro sono solo osservazioni che stiamo facendo su noi stessi e ci riportano sempre e soltanto a noi. L'altro siamo noi e, in ogni momento, siamo noi gli unici responsabili di quello che accade, anche se non lo crediamo affatto possibile. Non è l'altro a causare in noi dolore, rabbia o gioia, ma siamo noi che, attraverso quello che identifichiamo come l'altro, ci stiamo letteralmente organizzando e manifestando un'esperienza importante per vederci in tutti i nostri aspetti, anche e soprattutto quelli che consideriamo negativi. Le reazioni emotive ci svelano i pensieri e le credenze che abbiamo, di cui non siamo consci o di cui non vogliamo prendere atto. Tramite l'altro ci stiamo provocando a diventare la versione migliore e più vera di noi stessi." Il mondo, che prima della quantistica veniva ritenuto statico e immutabile perché aggrappato alle regole della meccanica newtoniana, improvvisamente si ritrova ad essere dinamico e probabilistico. Il determinismo, che aveva contraddistinto il mondo di ieri, viene fatto a pezzi e ci si ritrova in un mondo in cui prende piede il principio di indeterminazione di Werner Heisenberg, tale per cui non si può prevedere/determinare la posizione di nessuna cosa (particella o altro). Chiara Zagonel scrive (pp.47-48): "Con il principio di indeterminazione di Heisenberg, possiamo vedere di nuovo la centralità e l'importanza di chi fa le osservazioni, di chi guarda la realtà e, di conseguenza, la definisce. E' infatti l'osservatore, definito da Wheeler 'partecipatore', che di fronte a tutti gli stati descritti dalla funzione d'onda, determina quale si manifesterà. Come sostiene il fisico Federico Faggin, c'è una supremazia della coscienza, che risulta irriducibile alla materia e che invece la manifesta e la influenza. Possiamo pertanto affermare che, in quanto osservatori coscienti, in ogni istante della nostra vita siamo artefici di quello che si manifesta e, consapevoli o no, siamo contemporaneamente la causa e l'effetto. E' una nostra responsabilità personale il passaggio da ciò che potenzialmente potremmo essere o fare, a quello che poi accade. Non è proprio possibile considerarsi dei soggetti distaccati e ininfluenti sulla nostra realtà e in qualche modo vittime di quello che succede, come se fosse indipendente da noi." Inoltre, ogni cosa (o persona) è collegata inestricabilmente a ogni altra in un rapporto relazionale di reciprocità indipendente dalla distanza: tale caratteristica dell'Universo, chiamata "entanglement" tiene insieme l'Universo ed è stata dimostrata scientificamente. Per effetto dell'entanglement, la relazione tra le persone e le cose diventa di natura "partecipatoria", cioè scompaiono i rapporti di potere. Oggi siamo ancora lontani dall'applicazione di tale principio dall'attuale mondo dualistico che dovrà inevitabilmente cambiare. Il dualismo è nato agli albori dell'essere umano, favorito dal ruolo del linguaggio, che ha introdotto la separazione tra le cose e tra l'uomo e le cose. La caratteristica umana è "autopoietica", cioè l'essere umano tende a creare se stesso, e soprattutto vuole decidere quando e come farlo puntando sul "libero arbitrio". Per far ciò egli si basa sulla sua "coscienza", cioè sulla consapevolezza dei suoi atti, che guida la sua realtà. Egli percepisce ciò che fa e lo mette in atto, basandosi su sentimenti empatici e compassionevoli. Oggi non è ancora così, ma la direzione verso cui andrà è questa.
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Bibliografia (chi fa delle buone letture è meno manipolabile)
- Chiara Bernardo (2019), SISTEMI QUANTISTICI APERTI E DECOERENZA (Tesi di laurea PDF) - UNIBO
- Francesco Vecchi, L'universo di Gregory Bateson - Academy
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Pagina aggiornata il 15 novembre 2024