L'invecchiamento è influenzato dalla regolazione dell’espressione genetica. La metilazione del DNA può predire l’insorgenza e la progressione di malattie.
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Esistono, per ogni persona, due tipi di età: l'età cronologica, che è il numero di anni vissuti, e l'età biologica, che è influenzata dai nostri geni, dallo stile di vita, dal comportamento, dall'ambiente e da altri fattori. L'età biologica è la misura della vera età ed è la caratteristica più biologicamente rilevante, in quanto strettamente correlata con la mortalità e con lo stato di salute. L'immunologo Alberto Mantovani, riguardo al fenomeno della senescenza cellulare scrive: "Il progredire dell'età causa diversi cambiamenti che portano via via a un rallentamento delle funzioni fisiologiche. Muta per esempio il nostro metabolismo: così diventiamo più suscettibili al freddo. La parola metabolismo deriva dal greco e significa cambiamento, trasformazione. Il metabolismo è l'insieme di tutti i processi biochimici che avvengono nel nostro organismo e sono finalizzati a ricavare energia dagli alimenti, per lo svolgimento dei processi vitali. Qualcosa di molto simile accade alle nostre cellule. Anche loro invecchiano e, infine, muoiono. Ogni giorno nel nostro organismo ne muoiono circa 50-70 miliardi. Durante l'invecchiamento, inoltre, a livello del nostro DNA si acculano diverse mutazioni, che costituiscono uno dei motivi dell'aumento dell'incidenza di tumori con il progredire dell'età." Nel 2019 è stato pubblicato dalla Aging Analytics Agency, il rapporto, intitolato "Biomarcatori di longevità: stato attuale, sfide e opportunità Panoramica del 2019", che fornisce un elenco completo di singoli biomarcatori e gruppi (panels) di biomarcatori di età biologica insieme a profili migliorati. Lo scopo di questi studi è di individuare, per una specifica persona il suo profilo metabolico identificato come "predittore di mortalità". Molti sforzi della ricerca medica sono oggi indirizzati verso la misura dell'età biologica degli individui al fine di intervenire a ringiovanire le cellule del corpo umano. Il ringiovanimento cellulare consentirebbe di prevenire le morbilità che si presentano negli anziani prima che possano indebolirli fatalmente (e l'epidemia di Covid-19 è stato un esempio convincente).
I feel the weight of the years.
Me too, I have them all resting on my balls
Me too, I have them all resting on my balls
Punti di riflessione
Vuoi vivere una vita più lunga in buona salute? Pratiche semplici possono fare la differenza, come l'esercizio fisico o la restrizione calorica. Ma nel lungo periodo tutto ciò che conta davvero è il progresso in medicina: costruire nuove classi di terapia per riparare e invertire le cause alla radice conosciute dell'invecchiamento. Prima arriveranno questi trattamenti, più vite verranno salvate. (Aubrey de Gray)
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La possibilità di vivere per nove, dieci o più decenni solleva una domanda unicamente del ventunesimo secolo: che cosa faremo con le nostre vite sovradimensionate? (Stanford Center on Longevity)
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A differenza di un oggetto inanimato, che non ha capacità di ripararsi, gli organismi viventi sono sistemi aperti, dinamici, attraverso cui passa di continuo un flusso di nutrienti e quindi sono potenzialmente in grado di riparare le parti danneggiate. In effetti, il catabolismo di vecchi componenti e la sintesi di nuovi sono processi sempre presenti nell’individuo e, in un lasso di tempo di sette anni, un essere umano ha rinnovato circa il 90% del materiale di cui è composto. (Andrea Levi)
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La mortalità umana è diminuita in modo così sostanziale che la differenza tra cacciatori-raccoglitori e le attuali popolazioni di mortalità più bassa è maggiore della differenza tra cacciatori-raccoglitori e scimpanzé selvatici. La maggior parte di questa riduzione della mortalità si è verificata dal 1900 ed è stata sperimentata solo da circa 4 delle circa 8.000 generazioni umane che hanno mai vissuto. (Oskar Burger)
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L'umanità risentirà profondamente della scienza e della tecnologia in futuro. Noi prevediamo la possibilità di ampliare il potenziale umano superando l'invecchiamento, le carenze cognitive, le sofferenze involontarie e il nostro confinamento sul pianeta Terra. (dalla dichiarazione transumanista di Nick Bostrom)
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L'accumulo di danno cellulare dipendente dal tempo è ampiamente considerato la causa generale dell'invecchiamento. Il cancro e l'invecchiamento possono essere considerati come due diverse manifestazioni dello stesso processo, vale a dire l'accumulo di danno cellulare. Inoltre, molte delle patologie associate all'invecchiamento, come l'aterosclerosi e l'infiammazione, coinvolgono la crescita eccessiva cellulare o l'iperattività incontrollata. (Carlos López-Otín et Al.)
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Molto spesso quando qualcuno sembra più vecchio della sua età cronologica, si ammala. Un medico addestrato può indovinare lo stato di salute di un paziente semplicemente guardandolo. Le reti neurali profonde possono farlo meglio e ora possiamo interpretare quali sono i fattori più importanti. Abbiamo sviluppato una vasta gamma di biomarcatori profondi dell'invecchiamento che possono essere utilizzati dalle compagnie farmaceutiche e assicurative, nonché dalla comunità delle biotecnologie della longevità. (Alex Zhavoronkov)
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Anche quando siamo più giovani i nostri livelli di NAD possono essere ridotti ogni volta che mangiamo troppo, beviamo troppo, lavoriamo troppo, non dormiamo bene o ci ammaliamo. (Charles Brenner)
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Diventare postumani significa oltrepassare le limitazioni che caratterizzano gli aspetti meno desiderabili della "condizione umana". I postumani saranno liberi dalle malattie, dall'invecchiamento, dall'ineluttabilità della morte. (Max More)
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Una volta entrati nella Singolarità smetteremo di essere creature inermi e primitive, macchine di carne limitate nei pensieri e nell'azione dal corpo che costituisce il nostro attuale sostrato. La Singolarità ci permetterà di superare queste limitazioni dei nostri corpi e cervelli biologici. Acquisiremo potere sul nostro stesso destino. La nostra mortalità sarà nelle nostre mani. (Ray Kurzweil)
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Ray Kurzweil, pensa che caricheremo le nostre menti intere sui computer entro il 2045 e i nostri corpi saranno sostituiti da macchine entro 90 anni. Conservare con successo il cervello è solo un passo in un processo molto più ampio che include anche il caricamento della mente e un prototipo o avatar di un corpo robotico.
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Il principale mega-progetto scientifico 2045 mira a creare tecnologie che consentano il trasferimento della personalità di un individuo a un vettore non biologico più avanzato e l'estensione della vita, anche al punto di immortalità. (Dmitry Itskov)
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L'uomo non starà ad aspettare passivamente per milioni di anni che l'evoluzione gli offra un cervello migliore. (Corneliu E. Giurgea)
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Come per il DNA mitocondriale, il DNA nucleare accumula danni nell'arco della vita, cosa che può portare teoricamente a innumerevoli problemi. Ad ogni modo credo che solo uno di questi, ovvero il cancro, si ponga come tale nell'ambito di quella che ora consideriamo la normale durata della vita. Così se riuscissimo a sconfiggere definitivamente il cancro, le mutazioni nucleari risulterebbero innocue. L'obiettivo più ambizioso del progetto SENS [Strategies for Engineered Negligible Senescence] è proprio questo: sconfiggere il cancro. (Aubrey de Grey)
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La resistenza alle nuove idee ha conseguenze pesanti su come gli scienziati più anziani valutano le richieste di finanziamenti. (Aubrey de Grey)
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L'invecchiamento può essere definito come un processo graduale, multifattoriale, dipendente dal tempo che porta alla perdita di funzioni, danni biologici e fisici e l'insorgenza di molteplici malattie legate all'età. L'invecchiamento influenza progressivamente la maggior parte dei meccanismi di regolazione a causa dell'organizzazione gerarchica dei sistemi viventi. (Alex Zhavoronkov)
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Sembra che gli stereotipi dell'invecchiamento interiorizzato dei bambini portino con sé aspettative sul proprio processo di invecchiamento. Quando è stato chiesto loro come si sarebbero sentiti a diventare una persona anziana, il 60% di questi bambini ha dato risposte valutate come negative, tra cui "Mi sentirei malissimo" (Seedfeldt et al., 1977, p. 509). Un altro studio ha rilevato che tra i bambini dai quattro ai sette anni, il 66% ha affermato di preferire non invecchiare (Burke, 1981-1982). (Becca R. Levy)
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La durata della vita umana è un fenotipo che integra molti aspetti della salute e dell’ambiente in un’unica quantità fondamentale: il tempo trascorso tra la nascita e la morte. Sebbene sia opinione diffusa che la lunga vita sia legata a ragioni genetiche nelle famiglie, le stime di “ereditarietà” della durata della vita sono costantemente basse (∼15–30%). Qui abbiamo utilizzato i dati genealogici di Ancestry, alberi pubblici, tra cui centinaia di milioni di personaggi storici, per stimare l'ereditarietà della longevità umana. (J. Graham Ruby et al. 2018)
L'economia della longevità
Nelle sue conclusioni allo studio "The Longevity Economy" (vedi bibliografia 2021) scrive:Per la prima volta nella storia, i giovani possono aspettarsi di diventare molto vecchi, e questo cambia tutto: da ciò che mangiamo, all’età in cui andiamo in pensione, al modo in cui le società affrontano gli stereotipi culturali sull’invecchiamento. Questi cambiamenti – questa aspettativa di una vita più lunga – ci imporranno di modificare ciò che facciamo a ogni età e richiederanno una trasformazione dei nostri sistemi sanitari, del settore finanziario e dell’economia in generale.
Vite più lunghe e più sane dovrebbero essere un fattore positivo per l’economia, e l’adeguamento alla longevità offre l’opportunità di compensare le implicazioni negative di una società che invecchia.I precedenti miglioramenti sanitari sono stati positivi per l’economia e il compito ora è quello di ottenere lo stesso risultato per le persone in età avanzata. Per raggiungere questo risultato è necessaria un’ampia gamma di politiche, ma in ultima analisi dovrebbero concentrarsi sull’incremento dell’occupazione tra le persone di età pari o superiore a 50 anni, sull’incremento dell’istruzione e della formazione nelle fasce di età più avanzate e sulla lotta alle disuguaglianze sanitarie in modi che sfruttino la malleabilità dell’invecchiamento.
Una mappa per cavalcare la longevità
L'aspettativa di vita umana continua ad allungarsi. Scrive l'immunologo Alberto Mantovani nel libro "Il fuoco interiore" (p.120):
Da quando esiste la nostra specie di Homo Sapiens, ossia da circa 200.000 anni, l'aspettativa di vita è stata intorno ai 40 anni: in media, perchè ovviamente le eccezioni ci sono sempre state. [...] Oggi, l'aspettativa nei paesi industrializzati è di oltre 80 anni: in Italia è di 80 anni per gli uomini e 84 anni per le donne. [...] Diversa la situazione nei paesi più poveri. A livello globale l'aspettativa di vita è in crescita: nel 2015 era di 71,4 anni (73,8 anni per le donne e 69,1 per gli uomini). E le stime affermano che, nel mondo, la popolazione di età superiore ai 60 anni aumenterà di oltre tre volte durante la prima metà del XXI secolo. [...] Merito innanzitutto di acqua potabile e igiene, ma anche - non meno importanti! - delle innovazioni nel campo della medicina: dai vaccini agli antibiotici, fino alle nuove tecnologie di diagnosi e trattamento.
Questa visione della longevità sta per essere modificata e accelerata dall'Intelligenza Artificiale che, combinata con la disponibilità di grandi set di dati, sta aumentando la varietà di biomarcatori che potrebbero essere considerati potenziali predittori di età. Infatti esistono, per ogni persona, due tipi di età: l'età cronologica, che è il numero di anni vissuti, e l'età biologica, che è influenzata dai nostri geni, dallo stile di vita, dal comportamento, dall'ambiente e da altri fattori. L'età biologica è la misura della vera età ed è la caratteristica più biologicamente rilevante, in quanto strettamente correlata con la mortalità e con lo stato di salute. Mantovani, riguardo al fenomeno della senescenza cellulare scrive (p.121):
Il progredire dell'età causa diversi cambiamenti che portano via via a un rallentamento delle funzioni fisiologiche. Muta per esempio il nostro metabolismo: così diventiamo più suscettibili al freddo. [...] La parola metabolismo deriva dal greco e significa cambiamento, trasformazione. Il metabolismo è l'insieme di tutti i processi biochimici che avvengono nel nostro organismo e sono finalizzati a ricavare energia dagli alimenti, per lo svolgimento dei processi vitali. [...] Qualcosa di molto simile accade alle nostre cellule. Anche loro invecchiano e, infine, muoiono. Ogni giorno nel nostro organismo ne muoiono circa 50-70 miliardi. [...] Durante l'invecchiamento, inoltre, a livello del nostro DNA si acculano diverse mutazioni, che costituiscono uno dei motivi dell'aumento dell'incidenza di tumori con il progredire dell'età.
La visione della longevità proposta dalla medicina oggi (2021) è ancora primordiale e appesa a fattori imponderabili quali dieta, stile di vita, comportamenti dannosi e altri fattori, ma sono in corso ricerche empiriche basate sull'intelligenza artificiale e sulla genomica che consentiranno di misurare con precisione l'età biologica, i problemi medici cui porre rimedio, e di definire gli interventi medici relativi.
In questa fase ancora povera di conoscenze sulla longevità (che subirà un forte sviluppo nei prossimi anni), molti scienziati ritengono che uno dei motivi principali sia l'esaurimento di una risorsa cellulare chiave chiamata NAD. La nicotinamide adenina dinucleotide (NAD) è un coenzima presente in ogni cellula vivente ed è essenziale per quelle cellule quanto l'acqua lo è per il corpo. Ma invecchiando, i livelli di NAD diminuiscono. Questo declino naturale può accelerare ogni volta che mangiamo troppo, beviamo troppo, lavoriamo troppo, stiamo al sole troppo a lungo, non dormiamo bene o ci ammaliamo. I risultati delle ultime ricerche sulla longevità hanno dato luogo agli interventi sul metabolismo umano riguardanti il declino della NAD, che è abbondante mentre siamo adolescenti, ma una volta raggiunti i vent'anni, i livelli di NAD iniziano gradualmente a diminuire. Tra i 40 e i 60 anni, i livelli di NAD + possono scendere fino al 50% e, di conseguenza, la funzione cellulare può iniziare a diventare irregolare. Man mano che superiamo i sessant'anni, iniziamo a raggiungere un punto di svolta in cui l'energia e la funzione cellulare diminuiscono ulteriormente, aprendoci alla solita gamma di preoccupazioni legate all'età.
La possibilità di vivere per nove, dieci o più decenni solleva una domanda unicamente del ventunesimo secolo: che cosa faremo con le nostre vite sovradimensionate? L'Università di Stanford si è posta il problema e ha creato lo "Stanford Center on Longevity", che si pone questi obiettivi:
L'iniziativa Stanford Center on Longevity New Map of Life ™ mira a immaginare una società che supporti le persone a vivere una vita sicura e di alta qualità per un secolo o più. Questa nuova iniziativa cercherà e definirà nuovi modelli per l'istruzione e l'apprendimento permanente, riprogetterà il modo in cui lavoriamo, fornirà consulenza su nuove politiche per l'assistenza sanitaria, l'edilizia abitativa, l'ambiente e la sicurezza finanziaria e promuoverà partenariati più intergenerazionali. Farà anche avanzare una nuova narrativa, che ridefinisce cosa significa essere "vecchi" e valorizza le persone nelle diverse fasi della vita. I media, gli inserzionisti e l'industria dell'intrattenimento svolgeranno un ruolo importante in questo sforzo condividendo storie e creando nuove immagini e contenuti sulla longevità e l'invecchiamento.
Insomma, bisognerà costruire una nuova visione culturale della longevità, e sui motivi che hanno spinto a intraprendere questa iniziativa (Perché abbiamo bisogno di una nuova mappa della vita?) lo Stanford Center indica:
- Le norme esistenti non funzionano più perché si sono evolute per vite lunghe la metà.
- Il tradizionale corso di vita in tre fasi - istruzione, lavoro e famiglia, pensione - è obsoleto.
- È necessario un nuovo corso di vita che sia più flessibile e abbia più fasi.
La visione della longevità proposta dalla medicina oggi (2021) è ancora primordiale e appesa a fattori imponderabili quali dieta, stile di vita, comportamenti dannosi e altri fattori, ma sono in corso ricerche empiriche basate sull'intelligenza artificiale e sulla genomica che consentiranno di misurare con precisione l'età biologica, i problemi medici cui porre rimedio, e di definire gli interventi medici relativi
Come l'intelligenza artificiale potrà aiutare a capire l'efficacia dei trattamenti
La valutazione dell'efficacia dei farmaci antietà e dei trattamenti proposti è fondamentale per i progressi nella ricerca sull'invecchiamento. I campioni esposti a tali trattamenti o farmaci possono essere utilizzati come input per gli orologi che invecchiano le cellule umane. È possibile stimare l'accelerazione dell'età.
Biomarcatori di longevità
Nel 2019 è stato pubblicato dalla Aging Analytics Agency, il rapporto, intitolato "Biomarcatori di longevità: stato attuale, sfide e opportunità Panoramica del 2019", che fornisce un elenco completo di singoli biomarcatori e gruppi (panels) di biomarcatori di età biologica insieme a profili migliorati. Lo scopo di questi studi è di individuare, per una specifica persona il suo profilo metabolico identificato come predittore di mortalità.
Scrive la consulente aziendale Margaretta Colangelo (vedi bibliografia 2020):
I biomarcatori sono indicatori misurabili di uno stato biologico. Sono usati per misurare la presenza di malattia e per aiutare a determinare una prognosi. Una singola classe di biomarcatori di longevità viene utilizzata per prevedere l'età biologica. La metilazione del DNA viene utilizzata per prevedere l'età con un errore di circa 3,6 anni usando 8.000 campioni e sono state usate anche immagini facciali 3D per prevedere l'età con una deviazione media di 6 anni.
Aspettativa di vita
L'aspettativa di vita è la metrica chiave per valutare la salute della popolazione. (Cliccare per approfondire)
Sapete cosa dice il vostro predittore individuale di mortalità? Provate a controllare l'aspettativa di vita del vostro Paese sul mappa riportata, e poi fate una stima della vostra età biologica. L'età biologica ha dimostrato di essere un predittore migliore della mortalità (per tutte le cause) e dell'insorgenza della malattia rispetto all'età cronologica
Test Età biologica primordiale (senza biomarcatori)
Come misurare l'età biologica?
L'intersezione tra i recenti progressi nell'intelligenza artificiale e la ricerca sull'invecchiamento produce molti nuovi strumenti e applicazioni da sfruttare per l'industria farmaceutica, in ogni fase del processo di ricerca e sviluppo. Più di una dozzina di queste possibili applicazioni sono riassunte nella figura a fianco
Viene evidenziata la convergenza dell'IA con la ricerca sull'invecchiamento e passati in rassegna alcuni degli orologi dell'invecchiamento profondo che sono stati sviluppati nel recente passato. Descriviamo anche le potenziali utilità di questi orologi nell'industria farmaceutica. Nei prossimi anni prevediamo un'accelerazione della convergenza tra AI e ricerca sull'invecchiamento, dato l'emergere della biotecnologia della longevità come industria autonoma e ai tanti attori che stanno entrando in campo, da università e organizzazioni no profit a grandi aziende, fondi di investimento e startup.
Un articolo del 2017 di Juulia Jylhävä, Nancy L. Pedersen, Sara Hägg ("Biological Age Predictors") descrive vari metodi con i quali sono stati sperimentati biomarcatori per la predizione dell'età biologica.
Vediamo che oltre alle grandi holding di longevità, tra le quali Juvenescence, Longevity Vision Fund e Life Biosciences, stanno anche crescendo società di longevità basate sull'intelligenza artificiale nel tentativo di trovare interventi di longevità e biomarcatori complementari che possono essere utilizzati per valutare l'efficacia di tali terapie in ambito clinico.
Test dell'età biologica
Ray Kurzweil nel libro "La singolarità è vicina" parla delle sue esperienze personali, e riguardo al test dell'età biologica alla nota 15 (p.546), scrive:
Il test dell'età biologica, denominato anche H-scan test, comprende test del tempo di reazione uditiva, la massima frequenza udibile, la sensibilità vibrotattile, il tempo di reazione visivo, il tempo di movimento muscolare, il volume dei polmoni, il tempo di reazione visiva con decisione, il tempo di movimento muscolare con decisione, la memoria (lunghezza della sequenza), il tempo di pressione di pulsanti in alternativa e l'accomodamento visivo.
Ma questa è storia e queste sono osservazioni ormai superate. L'H-SCAN non è più valido e nel 1990 è stato introdotto AgeMeter®, un successore del test dell'età funzionale. Il fondatore di Centers For Age Control, la società dietro AgeMeter®, è stato un rivenditore e poi un distributore dell'H-SCAN dal 1999 fino al 2013, quando la produzione dell'H-SCAN è stata interrotta dalla Hoch Company.
Biomarcatori dell'invecchiamento con la AI
L'intelligenza Artificiale ha permesso di individuare un'ampia gamma di biomarcatori dell'invecchiamento che possono essere utilizzati dalle compagnie farmaceutiche e assicurative, nonché dalla comunità delle biotecnologie della longevità.
Orologio epigenetico
Numerosi studi recenti hanno identificato una misura dell'età di metilazione del DNA (DNAmAge), nota anche come orologio epigenetico, come un possibile predittore biologico dell'età. Due di queste misurazioni dell'orologio, (Horvath, 2013) e (Hannum et al., 2013), sono attualmente forse i predittori più robusti dell'età cronologica. La caratteristica più sorprendente degli orologi Horvath e Hannum è la loro capacità di prevedere la mortalità per tutte le cause indipendentemente dai classici fattori di rischio. Una recente meta-analisi in 13 diverse coorti con una dimensione totale del campione di 13.089 ha dimostrato che l'orologio epigenetico era in grado di prevedere la mortalità per tutte le cause indipendentemente da diversi fattori di rischio come età, indice di massa corporea (BMI), istruzione, fumo, attività fisica, consumo di alcol, fumo e alcune comorbidità ( Chen et al., 2016).
Biomarcatori fisiologici che indicano l'età biologica di ogni individuo
L'Agemeter calcola l'età funzionale testando biomarcatori fisiologici che diminuiscono con l'età:
- Tempo di reazione uditiva (millisecondi): Cognitivo: quanto velocemente puoi rispondere a un suono?
- Highest Audible Pitch (hertz): qual è il tono più alto che puoi sentire?
- Tempo di reazione alla decisione (millisecondi): cognitivo: quanto velocemente puoi prendere una decisione?
- Tempo del movimento decisionale (millisecondi): cognitivo: quanto velocemente puoi agire fisicamente su una decisione?
- Funzione polmonare (litri): Capacità vitale forzata (FVC): quanta aria puoi espellere dai polmoni e quanto velocemente?
- Funzione polmonare (litri): Volume espiratorio forzato (FEV-1): quanta aria possono espellere i polmoni in un secondo?
- Memoria a breve termine: quanti numeri generati casualmente riesci a ricordare man mano che la sequenza si allunga?
- Velocità muscolare e coordinazione (secondi): cognitivo: allo stesso tempo, quanto velocemente e con quale precisione possono muoversi i tuoi muscoli?
- Tempo di reazione visiva (millisecondi): Cognitivo: quanto velocemente puoi reagire a uno stimolo visivo?
- Tempo di movimento visivo (millisecondi): Cognitivo: quanto velocemente possono muoversi i tuoi muscoli quando reagisci a uno stimolo visivo?
- Saturazione di ossigeno nel sangue (% della capacità): qual è il livello di ossigeno nel sangue determinato da un pulsossimetro?
Esistono, per ogni persona, due tipi di età: l'età cronologica, che è il numero di anni vissuti, e l'età biologica, che è la vera età ed è influenzata dai nostri geni, dallo stile di vita, dal comportamento, dall'ambiente e da altri fattori. L'Intelligenza Artificiale, combinata con la disponibilità di grandi set di dati, sta aumentando la varietà di biomarcatori che potrebbero essere considerati potenziali predittori di età. I biomarcatori sono indicatori misurabili di uno stato biologico, e sono usati per misurare la presenza di malattia e per aiutare a determinare una prognosi.
Sconfiggere l'invecchiamento con metodi vecchi (trasfusioni di sangue giovane)
Nell'antichità, per rallentare l'invecchiamento sono stati usati metodi inappropriati quali, ad esempio, bere il sangue di giovani umani, ritenendo che l'energia giovanile potesse trasferirsi nell'organismo di un vecchio. Il filosofo Marsilio Ficino nel "De vita sana, longa et coelesti", pubblicato a Firenze nel 1489, raccomanda ai vecchi di "suggere" il sangue dei giovani allo scopo di ringiovanire. Forse lo ha fatto Papa Innocenzo VIII (vedi bibliografia Livi), bevendo il sangue di giovani umani, dopo aver avuto un ictus. Scrive Livi:
L’inizio della trasfusione di sangue si fa risalire al 15° secolo e precisamente al luglio del 1492. Siamo a Roma e sul soglio pontificio siede Papa Innocenzo VIII. In quei giorni Sua Santità, già sofferente dei malanni legati all’età, subisce, per colmo di sfortuna, un colpo apoplettico. Cade in uno stato comatoso ed i medici accorsi al suo capezzale disperano ormai di salvarlo. Tra loro si fa avanti un medico ebreo che memore, forse, degli insegnamenti del contemporaneo Marsilio Ficino che nel suo libro De le Tre vite riteneva che la pratica di bere il sangue di giovani aiutasse gli anziani ad acquisire vitalità, propone di tentare di trasfondergli sangue prelevato appunto da giovani fanciulli. Vengono presi (non è dato sapere le modalità con le quali vengono selezionati) e in sequenza il loro sangue prelevatogli dalle braccia viene somministrato al pontefice morente. Il risultato, così come ci viene esposto da Pasquale Villari nel 1859 nella sua Vita di Girolamo Savonarola e de’ suoi tempi, fu la morte dei tre giovanetti e del Papa che mai si riprese dall’ictus.
Questa fiducia nella possibilità tecnica di "governare" il DNA umano ha alimentato un'intera generazione di imprenditori. In attesa di rimedi efficaci per sconfiggere l'invecchiamento alcune società statunitensi cercano di cavalcare il vecchio metodo delle trasfusioni di "sangue giovane" in "corpi vecchi" tanto che è intervenuta la Food and Drug Administration (FDA), che ha affermato che le infusioni di plasma da giovani donatori a clienti più anziani "non dovrebbero essere ritenute sicure o efficaci", e ha affermato che destava preoccupazione il fatto che parecchi pazienti fossero preda di società senza scrupoli "che fanno pagare migliaia di dollari per trasfusioni". Negli ultimi due anni ci sono state segnalazioni di una serie di startup che hanno addebitato migliaia di dollari per la trasfusione di sangue dei giovani, sostenendo che il trattamento potrebbe migliorare la forza e la memoria e persino combattere l'Alzheimer o il morbo di Parkinson. La FDA ha invece affermato che i rischi di trasfusioni includevano reazioni allergiche, "sovraccarico circolatorio associato alle trasfusioni" e malattie potenzialmente infettive.
Il business delle trasfusioni di plasma
Ambrosia, a Monterey, in California, è una startup che offre trasfusioni di plasma umano al prezzo di $ 8.000. Finora ha 600 clienti, con un'età media di 60 anni. Il sangue viene raccolto dalle banche del sangue locali, quindi separato e combinato - ci vogliono più donatori per creare un pacchetto.
Sconfiggere l'invecchiamento con metodi nuovi (rallentamento dell'invecchiamento)
Sul rallentamento dell'invecchiamento stanno lavorando molte aziende, soprattutto per sostituire le cellule senescenti negli organismi anziani. Tra gli scienziati che se ne stanno occupando c'è il biologo Bennett Childs che, insieme ad altri, sta studiando la rimozione sperimentale delle cellule senescenti che hanno un ruolo patologeno nella aterosclerosi e in altre patologie (vedi bibliografia 2016). Scrive Childs:
La senescenza cellulare, che è uno stato permanente di arresto del ciclo cellulare indotto dallo stress cellulare, è recentemente emersa come un meccanismo di invecchiamento fondamentale che contribuisce anche alle malattie della tarda vita, tra cui il cancro, l'aterosclerosi e l'artrosi. Le strategie terapeutiche che interferiscono in modo sicuro con gli effetti dannosi della senescenza cellulare, come l'eliminazione selettiva delle cellule senescenti (SNC) o l'interruzione del secretoma SNC, stanno guadagnando un'attenzione significativa, con diversi programmi che si stanno avvicinando agli studi clinici umani.
La fine dell'invecchiamento è stata teorizzata in alcuni romanzi del genere cyberpunk che, dagli anni '80, hanno alimentato la cultura della Silicon Valley. Uno dei romanzi più rappresentativi è "Neuromante" di William Gibson nel quale è riportato questo brano (pp. 18-19):
Julius Deane aveva centotrentacinque anni, e il suo metabolismo veniva alterato a cadenza settimanale da un autentico patrimonio in siero e ormoni. La sua principale barriera contro l'invecchiamento era un pellegrinaggio annuo fino a Tokyo, dove i chirurghi genetici reimpostavano il suo codice DNA, un procedimento non reperibile a Chiba.
Strategie per la longevità
La biotecnologia della longevità sta rapidamente emergendo come un'industria con nuove fonti di finanziamento, modelli di business credibili e primi successi.
Le strategie terapeutiche che interferiscono in modo sicuro con gli effetti dannosi della senescenza cellulare, come l'eliminazione selettiva delle cellule senescenti (SNC) o l'interruzione del secretoma SNC, stanno guadagnando un'attenzione significativa
In cosa sono simili uomini e topi?
I genetisti Monica J. Justice e Paraminder Dhillon analizzando i fattori che accomunano topi ed esseri umani, e sulla convenienza ad usare topi per condurre esperimenti sulle malattie degli umani, scrivono:
Il topo è l'organismo modello più comunemente utilizzato nella ricerca sulle malattie umane ( Rosenthal e Brown, 2007). I modelli murini sono stati ampiamente utilizzati per fornire informazioni sui meccanismi alla base di molte malattie, per esplorare l'efficacia dei farmaci candidati e per prevedere le risposte dei pazienti. Nonostante sia un modello così consolidato, l'idoneità del topo a ricapitolare le condizioni umane è stata messa in discussione da un recente studio che ha confrontato le risposte immunitarie dell'uomo e del topo e ha riportato una scarsa correlazione tra i due organismi ( Seok et al., 2013). L'articolo ha attirato un'ampia attenzione dei media e ha ispirato una raffica di commenti che hanno discusso la validità del topo come modello di malattia. Sorprendentemente, un articolo successivo ha analizzato gli stessi dati, utilizzando una metodologia probabilmente più rigorosa e meno distorta, e ha riportato i risultati esattamente opposti, ripristinando in gran parte la fiducia nel topo come modello per le condizioni umane (Takao e Miyakawa, 2015).
Le varie strade del transumanesimo
Ci sono vari modi in cui il transumanesimo si esprimerà, sempre tenendo conto degli obiettivi indicati nella dichiarazione transumanista (vedi pagina Transumanesimo). Gli obiettivi sono:
1. Sconfiggere l'invecchiamento2. Evitare le sofferenze involontarie3. Superare le carenze cognitive4. Trovare nuovi mondi da colonizzare per far fronte alla sovrappopolazione terrestre
I primi tre obiettivi sono volti a preservare l'attuale biologia umana tentando di migliorarla: questo è il tentativo descritto dal biogerontologo Aubrey de Gray.
Le cause note del processo d'invecchiamento sono riconducibili a sette categorie e da oltre 30 anni non se ne scoprono altre, nonostante le continue ricerche e il netto miglioramento delle tecniche usate. Secondo Aubrey de Grey il percorso migliore per incrementare la longevità non è quello di rallentare o impedire l'accumulo di tali danni (che è l'approccio della gerontologia), perché questo implicherebbe la modifica del funzionamento metabolico, cioè comprendere processi biologici molto complessi. de Grey ritiene invece che sia meglio accettare il fatto che tali danni si accumulino e mettere a punto terapie in grado di riparare ognuno di essi prima che raggiungano un livello patologico
Una strategia per la salute e la longevità: Biotecnologie del ringiovanimento
Il biogerontologo Aubrey De Grey ha fondato l'istituto di ricerca SENS Research Foundation (Strategies for Engineered Negligible Senescence, cioè Strategie per l'Ingegnerizzazione di una Senescenza trascurabile) per studiare terapie contro l'invecchiamento. Egli, nel libro "La fine dell'invecchiamento", che riassume gli aspetti essenziali del progetto SENS, scrive (p.519):
Il risultato che credo sia necessario raggiungere all'inizio è qualcosa che ho chiamato "robusto ringiovanimento dei topi" o RMR (Robust Mouse Rejuvenation). L'RMR è il risultato dell'estensione della vita del topo. [...] Secondo la mia definizione l'RMR sarà da considerarsi raggiunto quando: almeno 20 topi della specie mus musculus, selezionati da un ceppo dalla durata media della vita di almeno tre anni, che riceva trattamenti non prima di aver raggiunto i due anni d'età, riuscirà a vivere per una durata media di cinque anni, e in buono stato di salute.
Sul rallentamento dell'invecchiamento stanno lavorando molte aziende, soprattutto per rimuovere le cellule senescenti negli organismi anziani. Il SENS organizza convegni dedicati ai ricercatori interessati alle iniziative di ringiovanimento, quali quella di Berlino ottobre 2020 (o Undoing Aging Conference 2022):
"Forever Healthy Foundation" è un'iniziativa privata e senza scopo di lucro con la missione di accelerare la disponibilità di terapie di ringiovanimento umano e consentire alle persone di prolungare notevolmente la loro durata di vita sana. Attraverso le sue iniziative "Rejuvenation Now" e "Maximizing Health" Forever Healthy cerca di identificare e valutare continuamente nuove terapie di ringiovanimento in riferimento ai loro rischi , benefici e potenziali applicazioni e di sfruttare l'enorme ricchezza delle conoscenze mediche all'avanguardia del mondo per potenziare decisioni informate su salute e benessere.
Dalla prevenzione personale al monitoraggio della salute si arriva alla medicina integrativa e alle terapie di ringiovanimento. Tutto ciò procura un benessere mentale.
La "Strategia per la salute e la longevità"
- fornisce un "how-to" completo che copre tutti gli aspetti per massimizzare la salute, il benessere e la longevità
- incorpora i più recenti progressi in materia di prevenzione, benessere mentale, monitoraggio della salute, medicina integrativa e terapie di ringiovanimento
- utilizza un approccio graduale e facile da seguire
- offre quanto più "fai da te" possibile
- Mappe ai servizi medici esistenti, quando è necessario un supporto professionale
- consente discussioni "de visu" con i fornitori di servizi
- autorizza decisioni informate su salute, benessere e longevità
- è in continuo aggiornamento
- è pubblicata "ad accesso aperto" - disponibile gratuitamente presso Forever Healthy Knowledge Base
Cause dell'invecchiamento (secondo Aubrey De Grey)
Secondo il biogerontologo Aubrey de Grey le cause note del processo d'invecchiamento sono riconducibili a sette categorie e da oltre 30 anni non se ne scoprono altre, nonostante le continue ricerche e il netto miglioramento delle tecniche usate:
- RIFIUTI:
- 1) extracellulari (anno della scoperta: 1907), responsabili ad es. di malattie come la malattia di Alzheimer
- 2) intracellulari (1959), responsabili ad es. dell'arteriosclerosi
- CELLULE:
- 3) cellule morte che non vengono rimpiazzate (1955)
- 4) cellule dannose che vengono accumulate (1965), come ad es. il grasso viscerale
- MUTAZIONI:
- 5) nei cromosomi (1959), responsabili dei tumori
- 6) dei mitocondri (1972), responsabili delle malattie mitocondriali
- 7) legami reciproci extracellulari tra proteine (1981), responsabili ad es. dell'irrigidimento delle pareti arteriose
Secondo de Grey il percorso migliore per incrementare la longevità non è quello di rallentare o impedire l'accumulo di tali danni (che è l'approccio della gerontologia), perché questo implicherebbe la modifica del funzionamento metabolico, che richiede la comprensione di processi biologici molto complessi. de Grey ritiene invece che sia meglio accettare il fatto che tali danni si accumulino e mettere a punto terapie in grado di riparare ognuno di essi prima che raggiungano un livello patologico.
In tal modo chi si sottoponesse periodicamente a tali terapie vivrebbe a tempo indefinito: ogni 20 - 30 anni il proprio orologio biologico verrebbe riportato indietro e grazie a tale recupero di efficienza non ci si dovrebbe più preoccupare di morire di vecchiaia. Il SENS ha già teorizzato almeno una possibile soluzione per ognuna delle note categorie. Le prime terapie che saranno disponibili non saranno in grado di riparare il 100% dei danni accumulati, ma solo di restituire alcuni decenni di vita.
Le stesse terapie risulterebbero sempre meno efficaci ad ogni successiva somministrazione, a causa del sempre maggior accumulo dei danni non ancora riparabili. Secondo de Grey le prime terapie dovrebbero divenir disponibili entro una trentina d'anni (in pratica verso il 2035) e sarebbero in grado, ad esempio, di restituire ad un sessantenne un fisico da trentenne. Sempre secondo de Grey, verso il 2050 tali tecniche saranno sviluppate a tal punto da permettere un ringiovanimento anche di 50 anni.
Diventerebbe possibile non morire più di vecchiaia solo a partire dal giorno in cui il progresso tecnologico riuscirà a battere in velocità il progredire dell'invecchiamento, impedendogli a tempo indefinito di raggiungere livelli letali: ogni nuovo potenziamento restituirebbe gli anni di vita necessari per poter beneficiare del potenziamento successivo.
Secondo de Grey ci vorranno secoli sviluppare una cura esaustiva e poter persino scegliere la propria età biologica.
Strategia della SENS Foundation di Aubrey de Grey
Aubrey de Grey descrive l'invecchiamento come segue: il metabolismo provoca danni e questi alla fine causano patologie. Egli dice , “ il metabolismo (cioè la rete estremamente disordinata di processi omeostatici che ci tengono in vita) fa sì che si crei la patologia (cioè la rete estremamente disordinata di processi anti-omeostatici che ci uccidono).” Pertanto, il suo approccio per risolvere l'invecchiamento è attraverso la manutenzione e la riparazione.
[Le frecce a testa piatta sono una notazione che significa "inibisce", usata nella letteratura dell'espressione genica e della regolazione genica.]
[Le frecce a testa piatta sono una notazione che significa "inibisce", usata nella letteratura dell'espressione genica e della regolazione genica.]
Il percorso migliore per incrementare la longevità non è quello di rallentare o impedire l'accumulo dei danni cellulari (che è l'approccio della gerontologia), perché questo implicherebbe la modifica del funzionamento metabolico, che richiede la comprensione di processi biologici molto complessi. Aubrey de Grey ritiene invece che sia meglio accettare il fatto che tali danni si accumulino e mettere a punto terapie in grado di riparare ognuno di essi prima che raggiungano un livello patologico. Le prime terapie che saranno disponibili non saranno in grado di riparare il 100% dei danni accumulati, ma solo di restituire alcuni decenni di vita. Secondo Aubrey de Grey le prime terapie dovrebbero divenire disponibili verso il 2035 e sarebbero in grado, ad esempio, di restituire ad un sessantenne un fisico da trentenne. Sempre secondo de Grey, verso il 2050 tali tecniche saranno sviluppate a tal punto da permettere un ringiovanimento anche di 50 anni.
Trance anti-invecchiamento
Secondo il biogerontologo Aubrey de Grey esiste una "trance anti-invecchiamento" che ritarda o ostacola l'avanzamento delle ricerche biologiche per la soluzione del problema invecchiamento. Infatti le ricerche sono dipendenti dall'assegnazione di fondi pubblici la cui valutazione è assegnata (in regime di peer review) agli scienziati più quotati scientificamente che, ovviamente, sono anche i più anziani. La maggior parte di essi, com'è umanamente comprensibile avranno difficoltà a screditare le idee sulle quali tutta la loro carriera professionale si è basata.
Palo Alto Longevity Prize
Il Palo Alto Longevity Prize (il "Premio") è un concorso di scienze della vita da 1 milione di dollari dedicato a porre fine all'invecchiamento. (Cliccare per approfondire)
L'età biologica ha dimostrato di essere un predittore migliore della mortalità e dell'insorgenza della malattia, rispetto all'età cronologica. L'orologio a DNA ribosomiale (rDNA) scoperto dai genetisti Lemos e Wang può essere usato per determinare con precisione sia l'età cronologica che quella biologica di un individuo. Esso ha applicazioni potenzialmente ampie, inclusa la misurazione del modo in cui l'esposizione a determinati inquinanti o interventi dietetici accelerano o rallentano l'invecchiamento in una varietà di specie, inclusi topi e umani
Possono i ricchi vivere per sempre?
Conclusioni (provvisorie): l'accertamento di un'età biologica accurata può indicare quanto un individuo sia migliore o peggiore rispetto alla popolazione generale e potrebbe potenzialmente aiutare a monitorare se quella persona è ad aumentato rischio di morte o di una determinata malattia
Da quando esiste la nostra specie di Homo Sapiens, ossia da circa 200.000 anni, l'aspettativa di vita è stata intorno ai 40 anni: in media. Oggi, l'aspettativa nei paesi industrializzati è di oltre 80 anni: in Italia è di 80 anni per gli uomini e 84 anni per le donne. La visione della longevità sta per essere modificata dall'Intelligenza Artificiale che, combinata con la disponibilità di grandi set di dati, sta aumentando la varietà di biomarcatori che potrebbero essere considerati potenziali predittori di età. Infatti esistono, per ogni persona, due tipi di età: l'età cronologica, che è il numero di anni vissuti, e l'età biologica, che è influenzata dai nostri geni, dallo stile di vita, dal comportamento, dall'ambiente e da altri fattori. Lo scopo di vari studi in corso è di individuare, per una specifica persona, il suo profilo metabolico identificato come predittore di mortalità. Il profilo metabolico è costituito da biomarcatori, i quali sono indicatori misurabili di uno stato biologico. L'accertamento di un'età biologica accurata può indicare quanto un individuo sia migliore o peggiore rispetto alla popolazione generale e potrebbe potenzialmente aiutare a monitorare se quella persona è ad aumentato rischio di morte o di una determinata malattia. L'accumulo di danno cellulare dipendente dal tempo è ampiamente considerato la causa generale dell'invecchiamento. In concomitanza, il danno cellulare può occasionalmente fornire vantaggi aberranti a determinate cellule, che alla fine possono provocare il cancro. Esistono molti modi per danneggiare il DNA: i raggi UV, le radiazioni, i prodotti chimici e il tabacco sono tutti fattori di stress ambientale che possono danneggiare il genoma. Tutti noi invecchiamo sia come organismi complessi sia a livello delle singole cellule. La grande scoperta degli ultimi vent'anni è che questo fenomeno è associato a cambiamenti della risposta infiammatoria orchestrata dal sistema immunitario, che hanno un cambiamento molto profondo sul modo in cui invecchiamo. Questa visione generale dell'invecchiamento viene chiamata "inflammaging", termine che unisce le due parole inglesi inflammation (infiammazione) e aging (invecchiamento), e teorizza una connessione tra i processi fisiologici che portano all'invecchiamento e un'infiammazione lieve ma persistente (cronica), che magari non ha sintomi visibili ma a lungo andare produce effetti sistemici su tutto l'organismo. Secondo il biogerontologo Aubrey de Grey il percorso migliore per incrementare la longevità non è quello di rallentare o impedire l'accumulo dei danni cellulari (che è l'approccio della gerontologia), perché questo implicherebbe la modifica del funzionamento metabolico, che richiede la comprensione di processi biologici molto complessi. Aubrey de Grey ritiene invece che sia meglio accettare il fatto che tali danni si accumulino e mettere a punto terapie in grado di riparare ognuno di essi prima che raggiungano un livello patologico. Le prime terapie che saranno disponibili non saranno in grado di riparare il 100% dei danni accumulati, ma solo di restituire alcuni decenni di vita. Secondo Aubrey de Grey le prime terapie dovrebbero divenire disponibili verso il 2035 e sarebbero in grado, ad esempio, di restituire ad un sessantenne un fisico da trentenne. Sempre secondo de Grey, verso il 2050 tali tecniche saranno sviluppate a tal punto da permettere un ringiovanimento anche di 50 anni. Diventerebbe possibile non morire più di vecchiaia solo a partire dal giorno in cui il progresso tecnologico riuscirà a battere in velocità il progredire dell'invecchiamento, impedendogli a tempo indefinito di raggiungere livelli letali: ogni nuovo potenziamento restituirebbe gli anni di vita necessari per poter beneficiare del potenziamento successivo. Questo, almeno, è l'ottimistico auspicio di Aubrey de Grey, secondo il quale ci vorranno secoli per sviluppare una cura esaustiva e poter persino scegliere la propria età biologica.
per scaricare le conclusioni (in pdf):
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Pagina aggiornata il 16 marzo 2024