I risultati dell'indagine mostrano un forte scostamento tra i comportamenti ritenuti importanti per un giornalismo etico (Tabella1) e i comportamenti percepiti sui giornali reali (Tabella 2).
- per il principio etico "Evitare di fornire informazioni false o inesatte" si passa da una auspicabilità del 82,6% a una realtà percepita del 43,4%.
- per il principio etico "Verificare la verità dei fatti citati col massimo di accuratezza" si passa da una auspicabilità del 76,2% a una realtà percepità del 41,2%.
Nonostante i giornali online abbiano una credibilità percepita superiore a quelli cartacei, su di essi e sui social media viene sempre più impiegata la tecnica manipolatoria degli advertorial (contrazione di advertising e editorial), che consiste nel produrre una pubblicità (di un prodotto di un servizio, ma anche dell'immagine pubblica di una Nazione) camuffandola da articolo giornalistico. Tale tecnica è sempre stata consentita sui giornali cartacei a condizione che venisse chiaramente indicata la finalità commerciale dell'articolo, ma sul web tali advertorial appaiono sempre più indistinguibili dai veri contenuti giornalistici.
Gli advertorial sono la punta di diamante di quelle nuove tecniche di marketing chiamate 'native advertising'.
La storia del native advertising è lunga ed ha attraversato tutti i mezzi di comunicazione (Giornali, Radio, TV), come racconta qui Roberto Esposito, ma con il web la sua applicazione (fatta di contenuti sponsorizzati nel corso della pianificazione redazionale dei contenuti), è entrata a far parte della social media strategy di ogni giornale.
Tra i molti consigli citiamo quelli (a nostro parere) più significativi:
- Per la scrittura dei tuoi advertorial comportati come se fossi un giornalista. Colleziona i fatti. Accumula citazioni.
Quale è quella cosa che può far soffrire il lettore? Quali sono le cose che non lo fanno dormire? Quale è il suo desiderio dominante? Pensa a quale emozione vuoi suscitare sul tuo lettore ideale e costruisci la storia attorno ad essa.
Una buona storia presenta il personaggio, descrive lo svolgimento della sua vita con regolarità e tranquillità e introduce qualcosa che turba lo stato di quiete e serenità.
Dai ai lettori un nemico che amano odiare e ti ascolteranno.
La cosa migliore da fare è dare credibilità alla storia ricorrendo a fatti e situazioni simili alla realtà; parla di persone umane, situazioni e stati d’animo comuni e condivisibili.
Devi dare veridicità e concretezza a tutte le affermazioni che scrivi sul tuo prodotto/servizio servendoti di fatti, dati e statistiche.
Utilizza la creatività ma concludi con un finale piacevole e positivo; banalmente il bene deve vincere sul male, il nemico deve essere sconfitto e lo status quo ristabilito.
Se hai fatto bene il tuo lavoro il lettore cercherà un modo per contattarti. Vorrà comprare il prodotto, telefonarti, scriverti, ricevere informazioni. Digli chiaramente come deve muoversi ad esempio per iscriversi alla newsletter, scaricare un file o un ebook, comprare la tua applicazione
Anche in Italia i giornali online hanno iniziato ad offrire la loro competenza redazionale ai loro inserzionisti per redigere advertorial.
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Michele Boroni (3 dicembre 2013), “Publiredazionali”, reloaded - STUDIO
- Umberto Bottazzini (11 marzo 2014), Eli Pariser: dalla denuncia al fatturato con Facebook - Linkiesta
Riccardo Esposito, (24 aprile 2014), Breve storia della Native Advertising - MediaBuzz
Bruno Jaffrè (2013), La RAI si libera di C’era una Volta, una trasmissione imbarazzante, e di Silvestro Montanaro, un giornalista ingombrante
- Richard Paul, Linda Elder (2004), How to Detect Media Bias & Propaganda In National and World News (PDF) - The Foundation for Critical Thinking
- (2015), Advertorials: How To Write Them & Why They’re Awesome - Kopywriting Kourse
- Inside marketing (2024), Pubblicità: quali saranno le principali tendenze nel 2024
Pagina aggiornata il 5 maggio 2020