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Coloro cui sfugge completamente l'idea che è possibile aver torto non possono imparare nulla, tranne la tecnica. (Gregory Bateson)
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La realtà quantica è la vera realtà dell'essere umano secondo il medico Deepak Chopra e il fisico Amit Goswami: dalla visione ristretta del corpo fisico al corpo quantico, guidato dalla coscienza verso la visione ampliata all'universo
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Il sito pensierocritico.eu si occupa di pensiero critico, e quindi poggia le proprie affermazioni su verità scientifiche. E' il caso di ragionare sul metodo con il quale tali verità sono state conquistate, e a questo proposito il medico Gioacchino Pagliaro scrive nel suo libro "Intenzionalità di guarigione" (pp. 17-18): "La storia e l'evoluzione della scienza dimostrano in modo ineccepibile che, senza le grandi intuizioni degli scienziati scomunicati dagli estremisti scientisti, essa non avrebbe avuto alcuna possibilità di progredire e di compiere passi avanti. Chi ha il coraggio di guardare cose che altri volutamente ignorano o di spingersi verso ambiti di ricerca che possono minacciare il paradigma dominante, nella migliore delle ipotesi è guardato con sufficienza e derisione,  nella peggiore viene tacciato di ascientificità ed emarginato. L'estremismo scientista di chi si erge a paladino della scienza la ostacola e ne rallenta l'evoluzione, mentre il metodo scientifico ne sollecita il progresso. La scienza è rigore e verifica continua, ma anche curiosità conoscitiva, intuizione e creatività ed implica la capacità di mettere sempre in discussione ciò che è già noto, accettandone la transitorietà. [...] Oggi più che mai abbiamo bisogno della scienza per affrontare ogni difficoltà e crisi in modo olistico, non più approssimativo e non più pilotati da interessi che generano  problemi ancora più gravi  di quelli che si intendono affrontare." Secondo alcuni scienziati quali i fisici Federico Faggin e Giacomo Mauro D'Ariano, oltre al fisico Amit Goswami e al medico Deepak Chopra, la congiunzione di "scienza" e "spiritualità" sta finalmente avvenendo e, in un prossimo futuro, verrà dimostrata scientificamente. Tutte le culture umane, nel corso del loro sviluppo, si sono arrovellate per capire quale fosse il principio fondante della storia umana. Gli antichi Greci hanno puntato su ciò che esiste "fuori di noi" postulando l'esistenza dell'atomo, invece la cultura induista e i suoi veggenti (rishi) pensavano che la sorgente dovesse provenire da "dentro di noi", cioè dalla coscienza umana. Il fisico Freeman Dyson scrisse: "Se sai da dove proviene tutto, sai dove potresti trovare Dio". L'endocrinologo e medico ayurvedico Deepak Chopra, nella prefazione al libro di Amit Goswami "Il dottor Quantum" scrive (pp. 8-9): "Il professor Goswami è abbastanza audace da puntare direttamente all'origine del placebo, e di tutte le altre forme di terapie mente-corpo, affermando che tutta la realtà, compreso il corpo umano, si fonda sulla coscienza, in tal modo, unisce un'antica saggezza alla fisica più all'avanguardia. Duemila anni fa, infatti, la filosofia dei Vedānta asseriva che l'esistenza materiale è un'illusione, un sogno condiviso da cui è possibile risvegliarsi, e quando lo facciamo ci rendiamo conto che dietro l'illusione non c'è altro che la pura coscienza. Una simile idea ha avuto poca influenza sul pensiero occidentale, fino all'avvento dei grandi pionieri della meccanica quantistica all'inizio del XX secolo. Oggi i loro nomi sono noti e celebrati - Albert Einstein, Erwin Schrödinger, Wolfgang Pauli, Werner Heisenberg -, ma ciò che è meno noto è che quasi tutti divennero dei mistici. Avendo scoperto che il solido mondo materiale è basato su campi elettromagnetici invisibili, e che questi ultimi emergono da un luogo al di fuori dello spazio e del tempo, i pionieri quantistici iniziarono ad avvertire il pubblico che il mondo fisico ci scivola via da sotto i piedi come le sabbie mobili. Niels Bohr affermò che 'ogni cosa che chiamiamo reale è fatta di cose che non possono essere considerate reali'. Dal canto suo Heisenberg, durante il conferimento del Nobel nel 1932, disse che l'atomo 'non ha affatto proprietà fisiche'. Einstein, a sua volta, ipotizzò che tutto ciò che avviene nell'universo avviene nella mente di Dio." Deepak Chopra riporta nel suo libro "Il corpo quantico" (pp.106-107) le seguenti dichiarazioni: "Io non faccio alcuna chiara distinzione tra mente e Dio. Dio è ciò che la mente diventa quando oltrepassa la portata della nostra comprensione. Dio può essere considerato un'anima del mondo o un insieme di anime del mondo. Noi siamo i principali passaggi di Dio su questo pianeta nella fase attuale del suo sviluppo, In seguito potremmo crescere con lui mentre lui cresce, oppure potremmo essere lasciati indietro. Essere lasciati indietro sarebbe un destino terribile e, per stare al passo con Dio, dobbiamo evolverci." La rivoluzione quantistica ha dato, all'inizio del Novecento, una risposta alla domanda fondamentale di senso, ad esempio il fisico scopritore dei quanti, Max Planck ha scritto: "Considero la coscienza come fondamentale. Considero la materia come derivata dalla coscienza. Non possiamo andare oltre la coscienza, Tutto ciò a cui pensiamo, tutto ciò che consideriamo esistente postula la coscienza." Il fisico, matematico James Jeans ha scritto: "L'Universo comincia ad assomigliare più a un grande pensiero che a una grande macchina. La mente non sembra più essere un accidentale intruso nel regno della materia...Dovremmo piuttosto salutarla come la creatrice e governatrice del regno della materia." Questa soluzione della coscienza come origine governante dell'attività umana è stata confermata nel 2021 dai fisici Federico Faggin e Giacomo Mauro D'Ariano che hanno pubblicato lo studio "Hard Problem and Free Will - An information theorical approach". L'endocrinologo Deepak Chopra scrive nel suo libro "Il corpo quantico" (p. 43, 286): "Se si adotta una prospettiva quantistica, tutto il problema del benessere è che rimane bloccato al livello del problema. Uno dei principi fondamentali che abbiamo spiegato è che il campo quantico non invecchia né si ammala. Agisce attraverso il flusso dell'intelligenza creativa e, a meno che il flusso non venga bloccato o alterato in qualche modo, la vita è sempre in evoluzione. In termini personali ciò significa che le tue scelte sosterranno la tua evoluzione nel corpo, nella mente e nella psicologia. [...] La vita di ognuno di noi è un forte confronto tra opposti. Le definizioni convenzionali che applichiamo a questo scontro di opposti - piacere contro dolore, bene contro male, luce contro oscurità, amore contro paura, Dio contro Diavolo - sono create dalla mente. Ma dal punto di vista cosmico c'è evoluzione o entropia. L'entropia è dalla parte del declino e della distruzione, l'evoluzione coglie l'opportunità dopo ogni atto di distruzione per inventare una nuova creazione. A livello personale l'evoluzione avanza quando smantelliamo qualche aspetto autodistruttivo della personalità dell'io in modo che una qualità più evoluta possa prendere il suo posto. Un gesto d'amore sconfigge la paura. La compassione sconfigge l'egoismo. La verità sconfigge la menzogna. Se ti concentri sulla tua evoluzione, il percorso verso una coscienza superiore rimane inconcepibile ma sarai in linea con il disegno cosmico." Marco Lombardozzi scrive: "Il mondo è cambiato e questo è sotto i nostri occhi, ed è aumentata la sofferenza della gente, una sofferenza che non è più solo fisica, legata al dolore, è una sofferenza legata alla vita. La gente soffre perché ha un male interno che non sa spiegare e la medicina che ha fatto passi giganteschi sul piano tecnologico, di fronte a questa umanità sofferente non ha saputo dare risposte convincenti. Per cercare di darla questa risposta, bisogna accettare che anche il mondo della salute è cambiato e dobbiamo accettare che molti dei fondamentali scientifici non erano veri, siamo vissuti in un inganno. Perché se è vero come è vero che la cellula come la vedeva Virchow era un errore, se è vero come è vero che la matrice extracellulare non è solo un sistema di sostegno ma un formidabile network neurobiologico ed elettromagnetico, se è vero come è vero che il nostro corpo non funziona solo su basi biologiche e chimiche ma ancor di più in base a un meccanismo elettromagnetico e quantistico complesso, allora dobbiamo approcciare il nuovo paradigma." SE SI ACCETTA QUESTA VISIONE DELLA REALTA', OCCORRE PERSEGUIRE LA PROPRIA EVOLUZIONE, ELIMINANDO OGNI FRAMMENTAZIONE.
Altan
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COS'E' IL CORPO UMANO: L'endocrinologo DEEPAK CHOPRA, insieme al fisico e biologo quantistico Jack Tuszynsky e al medico Brian Fertig scrivono nel loro libro "Il corpo quantico" (pp. 19-20): "Il tuo corpo non è ciò che pensi. O, per essere più precisi, il tuo vero corpo non è ciò che pensi che sia. Questo perché il tuo vero corpo non può essere visto allo specchio. Non si ammala e non invecchia. Non entra nell'involucro di carne e ossa che occupa pochi metri cubi nel tempo e nello spazio. Nei libri di medicina si parla molto poco del vero corpo e quando gli studenti imparano l'anatomia sezionando il corpo fisico, non toccano mai il vero corpo, tanto meno scrutano al suo interno con un bisturi. Il tuo vero corpo è una creazione quantica. Nasce dallo stesso campo quantico che ha creato l'universo, ma nel tuo caso l'atto della creazione è costante e nuovo in ogni istante. La tua genesi è qui e ora. Questa non è una novità per le tue cellule. La loro connessione con la dimensione quantica è indiscutibile. Ogni pensiero che hai esige che le cellule cerebrali si scambino dei segnali elettrici. E l'elettricità, essendo parte del campo elettromagnetico, è quantica. Tu sei una creazione quantica anche se non te ne rendi conto, perché ogni cellula, non soltanto quelle cerebrali, emette un campo magnetico autogenerato. [...] Ora allarga il quadro. Non soltanto singole cellule o gruppi di cellule e neppure soltanto organi completi come il cuore o il cervello, bensì tutto il corpo è tenuto insieme da un'attività che ha un senso. Ogni cellula sa cosa deve fare. E' stato suggerito persino che il biocampo sia in realtà un elettroma, ovvero una totalità come il genoma. Il genoma è un'enciclopedia della conoscenza contenuta in tutti i venti-venticinquemila geni del corpo umano."
Punti di riflessione
Io non faccio alcuna chiara distinzione tra mente e Dio. Dio è ciò che la mente diventa quando oltrepassa la portata della nostra comprensione. Dio può essere considerato un'anima del mondo o un insieme di anime del mondo. Noi siamo i principali passaggi di Dio su questo pianeta nella fase attuale del suo sviluppo. In seguito potremmo crescere con lui mentre lui cresce, oppure potremmo essere lasciati indietro. Essere lasciati indietro sarebbe un destino terribile e, per stare al passo con Dio, dobbiamo evolverci. (Deepak Chopra p. 107)
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Tra il mondo quantico e il mondo di tutti i giorni si verifica una trasformazione (in fisica il termine in uso è proprietà emergente) (Deepak Chopra p. 95)
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A prima vista  sembra non esserci nulla di umano in cui identificarsi. Eppure il mondo quantico con la sua stranezza è molto più vicino di quanto pensi, In realtà non è il mondo più lontano, ma il più umano: senza di esso non saresti nemmeno un essere vivente. Saresti un robot. (Deepak Chopra p. 97)
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Ci sono molte ragioni per cui la rivoluzione quantistica non ha mai acquisito un volto umano. E' necessario un urgente cambiamento di prospettiva. Tuttavia, una volta effettuato il cambiamento, supererai la soglia quantica e allora saprai qual è la vera essenza dell'essere umano. (Deepak Chopra p. 101)
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Rispondere alla seccante questione della realtà "reale" si è rivelato troppo sfuggente, quindi la fisica è stata costretta a erigere una metaforica muraglia cinese che divide il mondo quantico dal mondo fisico. (Deepak Chopra p. 103)
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Considero la coscienza come fondamentale. Considero la materia come derivata dalla coscienza. Non possiamo andare oltre la coscienza, Tutto ciò a cui pensiamo, tutto ciò che consideriamo esistente postula la coscienza. (Max Planck - Chopra p. 104)
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La ricerca tradizionale di Dio attira sempre meno persone. Un termine che quando scrissi Quantum Healing (Corpo quantico) era deriso - "evoluzione della coscienza" - è diventato il punto centrale del viaggio intimo di innumerevoli persone. Un cinico potrebbe notare che sono almeno cinquant'anni che sentiamo parlare dell'emergere di una coscienza superiore, eppure l'illuminazione collettiva non è in vista. Il motivo è che un percorso rettilineo non è possibile nell'evoluzione della coscienza. Nel mondo quantico niente segue una linea retta, quindi perché dovrebbe farlo lo spirito? (Deepak Chopra p. 286)
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La fisica quantistica e l'epistemologia hanno posto con forza la questione della non oggettività della realtà, della non separatezza dell'osservatore dal sistema osservato, dello studioso dall'oggetto di studio e hanno evidenziato i limiti del causalismo lineare e del determinismo psichico. Limiti che sono emersi  anche nei tradizionali strumenti psicodiagnostici, psicopatologici e nei conseguenti interventi clinici. (Gioacchino Pagliaro Mente, meditazione e benessere p.25)
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E ciò che proviamo quando non riusciamo a trovare un significato nella nostra vita. "Non avere significato è morire" è il titolo del capitolo in cui il medico Larry Dossey (1991) riferisce questa storia. Carl Jung diceva che la mancanza di senso equivale alla malattia. Il significato che diamo, e quello che non diamo, agli eventi della nostra vita influisce sulla nostra salute. (Amit Goswami p.243)
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Quasi trent'anni fa, nel 1994, nell'ambito del riconoscimento delle Complementary and Alternative Medicine (CAM), i National Institute of Health (NIH), corrispondenti al nostro Ministero della Salute negli USA, sancirono la presenza di un campo energetico nell'organismo umano, il biocampo, ed evidenziarono l'importanza e l'utilità delle teorie quantistiche per meglio comprenderne il funzionamento. Il biocampo venne definito come un campo di onde elettromagnetiche endogeno e complesso, derivante dall'unione di tutti i campi elettromagnetici che compongono l'organismo, con la funzione di organizzare e bioregolare l'organismo stesso. (Gioacchino Pagliaro p.58)
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Bisogna sempre ricordare che l'intenzione, per funzionare e riuscire ad entrare nel campo delle possibilità, necessita della forza della consapevolezza. Però è ancora più importante tenere presente che, mentre l'intenzione sollecita la definizione di un certo tipo di realtà, è il livello mentale sovraordinato, la mente non locale, che ne consente la realizzazione. Intenzione e mente non locale rappresentano un unicum, dove la mente non locale concretizza la possibilità sollecitata dall'intenzione. Una volta manifestata l'intenzione, sarà la mente non locale a compierne la realizzazione. Per questa ragione, è sempre bene concludere la pratica dell'intenzione di guarigione con un profondo senso di gratitudine. (Gioacchino Pagliaro p.200)
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Il mondo è cambiato e questo è sotto i nostri occhi, ed è aumentata la sofferenza della gente, una sofferenza che non è più solo fisica, legata al dolore, è una sofferenza legata alla vita. La gente soffre perché ha un male interno che non sa spiegare e la medicina che ha fatto passi giganteschi sul piano tecnologico, di fronte a questa umanità sofferente non ha saputo dare risposte convincenti. (Marco Lombardozzi)
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L’analisi bioenergetica è una psicoterapia a mediazione corporea. Fu fondata in America negli anni Cinquanta da Alexander Lowen, allievo di Wilhelm Reich. Si basa sulla tesi dell’identità tra l’atteggiamento fisico di una persona e la sua struttura psichica. Sottolinea come l’organismo umano funzioni come un tutto ed i versanti psichico e somatico siano solo funzioni apparentemente indipendenti ma di fatto strettamente correlate della funzione energetica globale. Le tensioni muscolari croniche rappresentano la controparte fisica di conflitti psichici, e, loro tramite, i conflitti si strutturano nel corpo sotto forma di restrizione del respiro e limitazione della motilità. (Marco Lombardozzi)
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Sul frontone di una scuola ateniese, 2500 anni fa era scritto: “diventa ciò che sei”. Quando il medico aiuta il malato a realizzare questo obbiettivo, ha compiuto la vera opera di guarigione. Abbiamo quindi bisogno di un nuovo paradigma. In questo mondo arrogante e presuntuoso, dove la medicina è diventata a volte arrogante e presuntuosa, perché ha dimenticato che c’è sempre un “chi” oltre a un “che cosa”, la concezione del corpo quantico sembra farci avvicinare alla visione di uno stato di salute basato sull’interazione tra esseri umani, così come sull’interazione tra quelli che in passato sono stati definiti corpo e mente. (Marco Lombardozzi)
Deepak Chopra scrive nel suo "Il corpo quantico" (p.43): "Se si adotta una prospettiva quantistica, tutto il problema del benessere è che rimane bloccato al livello del problema. Uno dei principi fondamentali che abbiamo spiegato è che il campo quantico non invecchia né si ammala. Agisce attraverso il flusso dell'intelligenza creativa e, a meno che il flusso non venga bloccato o alterato in qualche modo, la vita è sempre in evoluzione. In termini personali, ciò significa che le tue scelte sosterranno la tua evoluzione del corpo, della mente e nella psicologia".

Amit Goswami scrive nel suo "Il dottor Quantum" (p. 29): "La medicina all'interno della coscienza quantica fa parte di un'evoluzione generale, di un autentico cambiamento di paradigma, di portata ancora più ampia perfino della rivoluzione copernicana, che oggi sta avvenendo in tutte le scienze, dalla fisica, alla chimica, alla biologia e alla psicologia."
Quanti corpi energetici ha l'essere umano?
Da una visione dell'essere umano ristretta al "corpo fisico" a una visione ampliata all'Universo (Cliccare per approfondire)
Verso la medicina integrale
Riguardo al significato di malattia e di guarigione Amit Goswami scrive (pp.81-83):

Ho già accennato a come la fisica quantistica ci apra una finestra visionaria. Se guardate attraverso questa finestra rovescerete la vostra visione del mondo materialistica. Vedrete attraverso il travestimento materiale della realtà; vedrete tutte le componenti della vostra esperienza - le sensazioni fisiche, il sentimento vitale, i pensieri mentali, le intuizioni sopramentali e la pienezza spirituale - come diversi livelli in cui la coscienza fa esperienza di sé. I livelli sono tutti nidificati. Il livello fisico è quello più esteriore, il vitale è di una categoria superiore, il mentale ancora di più e poi c'è il sopramentale (che i guaritori solitamente non invocano, facendolo rientrare nel dominio spirituale). Se conoscete il pensiero platonico, potete identificare il sopramentale con il regno di quelle che Platone chiamava idee (archetipi). Nella visione junghiana è una dimensione a cui possiamo accedere con l'intuizione. E infine c'è lo spirituale, che è la totalità - il fondamento dell'essere, di cui non possiamo fare esperienza nella scissione tra soggetto e oggetto. Questa immagine dei cinque 'corpi' della coscienza è molto antica. Fu concepita in India, nella letteratura dei Vedanta, ma si ritrova anche nella tradizione giudaica in quanto parte della cabala. Una volta che l'intera cosmologia - la visione del mondo - è concepita in questi termini, è come se si alzasse un velo. Si vede immediatamente che i diversi paradigmi impiegati dai vari esperti della salute non sono che un modo di riferirsi ai diversi livelli di malattia e di guarigione. E si scorge un modo per integrare i diversi modelli, al fine di ottenere il paradigma olistico definitivo, ovvero la medicina integrale.
Il livello fisico della malattia sembra facile da definire: in esso la fisica e la chimica del corpo non funzionano più come dovrebbero. Le cause possono essere sia esterne che interne. Esempi di cause esterne del paradigma materialistica sono i microbi, i virus, gli infortuni e gli incidenti. Le cause interne di una malattia fisica sono più sottili, ma una delle più ovvie è il difetto genetico. L'insufficienza di un gene o di un insieme di geni si traduce nell'incapacità del corpo di sintetizzare  specifiche proteine per il normale funzionamento degli organi: da qui la malattia. Ma una simile analisi sulle cause delle malattie non è sempre possibile. Prendiamo il caso del cancro, per esempio. Si è fatto riferimento sia alla teoria microbica che a quella dell'insufficienza genetica, ma senza molto successo. Dunque la grande questione su quale sia la causa del cancro rimane tutta da esplorare a livello vitale e mentale. A livello vitale, quali sono le cause delle malattie? Da un lato abbiamo le rappresentazioni del corpo fisico soggette alle leggi fisiche e chimiche; dall'altro i modelli, i campi morfogenetici. Il corpo vitale di un individuo è unico anche per un'altra ragione: il condizionamento. Alcuni modelli vitali, infatti, vengono utilizzati molto più di altri, costituendo un insieme di tendenze che poi diventa tipico   di una determinata personalità. Il corpo vitale di un simile individuo: 1) può avere certi squilibri radicati al suo interno (cause interne); 2) può acquisire squilibri a seguito di interazioni con l'ambiente a) fisico, b) vitale, c) mentale (cause esterne).
L'ambiente  è costituito dal cibo, dalla natura, dagli animali e dalle altre persone. Si noti che le interazioni del corpo vitale con l'ambiente fisico  e mentale sono indirette. L'ambiente fisico ha effetti sugli organi  del corpo fisico, ma questi sono correlati ai modelli del corpo vitale e quindi i suoi effetti si propagano. Ovviamente è la coscienza a compiere la connessione definitiva. Allo stesso modo, l'ambiente mentale ha effetti sul cervello che vi è correlato. Questo è connesso ai vari organi del corpo fisico attraverso il sistema nervoso, nonché le connessioni psiconeuroimmunologiche, recentemente scoperte. Alla fine, gli organi sono correlati ai modelli del corpo vitale in un chakra specifico. E, di nuovo, è la coscienza a effettuare la connessione.
Gli squilibri nell'utilizzo dei modelli del corpo vitale (i campi morfogenetici) producono squilibri nelle rappresentazioni degli organi fisici. Sul piano mentale, si può attribuire un significato negativo a stimoli esterni, che possono manifestarsi a tre livelli:

1) livello fisico (es. un incidente che sia fonte di ansia: 'Perché queste cose capitano sempre a me?')
2) livello del sentimento (es. la vista di una tigre suscita paura, anche immaginaria)
3) livello mentale (es. parole offensive o ingiuriose)

Il significato mentale negativo influenza il corpo tramite le sue rappresentazioni cerebrali, e conseguentemente la connessione tra il cervello e il corpo tramite il sistema nervoso e le molecole psicoimmunologiche. Il significato mentale ha effetti diretti sul corpo vitale e il chakra della corona (poco sopra la testa), e indiretti sul corpo fisico e gli altri chakra. In aggiunta, la mente di un individuo può anche avere squilibri intrinseci. Tanto gli squilibri mentali interni quanto quelli esterni sono in grado di produrne altri, sia vitali che fisici. Poiché il livello archetipico sopramentale non è direttamente rappresentato nel fisico, non c'è nessuna malattia che possa essere ricondotta al sopramentale come sua origine.
Squilibri nell'utilizzo dei modelli del corpo vitale (i campi morfogenetici) producono squilibri nelle rappresentazioni degli organi fisici. Un significato mentale negativo influenza il corpo tramite le sue rappresentazioni cerebrali, e conseguentemente la connessione tra il cervello e il corpo tramite il sistema nervoso e le molecole psicoimmunologiche. Il significato mentale ha effetti diretti sul corpo vitale e il chakra della corona (poco sopra la testa), e indiretti sul corpo fisico e gli altri chakra.
La malattia come opportunità
Riguardo alla possibilità che il malato, dopo aver capito che è lui stesso ad aver deciso di ammalarsi decida cosa fare della sua malattia ricorrendo all'intelligenza sopramentale, Amit Goswami scrive (pp.322-323):

Ho detto in precedenza che, secondo molti guaritori mente-corpo, la malattia è una creazione del paziente. ' Che cosa può guadagnare dalla sua malattia?' è la loro domanda preferita da porre al paziente.. Ma una domanda simile non fa che confonderlo e farlo sentire in colpa. Al contrario, il guaritore mente-corpo deve intravedere un'opportunità che anche il paziente deve riconoscere, se è pronto a farlo. La domanda corretta, quindi, è questa: ora che siete malati, invece di un significato esclusivamente negativo, riuscite a darne anche uno positivo alla malattia? Immaginiamo che ne siate voi i responsabili e vi chiediate: perché ho creato questa malattia per me stesso? Cosa voglio imparare da questa? L'ideogramma cinese corrispondente alla parola "crisi" significa sia "pericolo" che "opportunità". Nella malattia, la maggior parte di noi vede solo un pericolo - il pericolo di soffrire, se non addirittura di morire. Supponiamo piuttosto di vedervi anche un'opportunità, quella di scendere nel profondo di noi stessi, accedendo al dominio sopramentale della coscienza. La malattia è l'espressione di un'enorme incongruenza. Se la malattia riguarda il livello fisico, per esempio nel caso di una ferita o di una lesione, la rappresentazione fisica dell'organo ferito è incongruente con il suo modello vitale e nega il sentimento di vitalità in quell'organo. Questo crea l'incongruenza generale che percepiamo come malessere. Se la malattia sorge a livello mentale per via della mentalizzazione di un'emozione. l'incongruenza si rifletterà su tutti i livelli: mentale, vitale e fisico. Noi pensiamo qualcosa, sentiamo qualcos'altro e agiamo in modo ancora diverso. Anni fa un giornalista, lavorando a un reportage su Gandhi dovette seguire parecchi suoi discorsi. Il giornalista rimase stupito dal fatto che Gandhi non si serviva mai di appunti durante i suoi discorsi, e allora interpellò la moglie in proposito. Quest'ultima gli disse: 'Bé, la nostra gente pensa una cosa, ne dice un'altra e poi ne fa un'altra ancora... ma per Gandhi è sempre la stessa' . Quindi era congruente nei suoi pensieri, nei suoi discorsi e nelle sue azioni.
Com'è possibile ristabilire la congruenza in modo che la mente, le energie vitali  e le rappresentazioni fisiche agiscano concordemente? La risposta è è l'intelligenza sopramentale. Una malattia mente-corpo è una fantastica opportunità, un richiamo molto potente per risvegliarci alla nostra intelligenza sopramentale. E' una specie di mazzata, ma è supremamente efficace. Finora solo pochi sono stati in grado di utilizzare con successo questa intelligenza.

Il medico omeopatico Marco Lombardozzi snel suo articolo "Il Corpo Quantico" scrive:

Gli obbiettivi finali della terapia Bioenergetica sono:

  • consapevolezza di sé;
  • padronanza di sé;
  • affermazione di sé.

Il raggiungimento di questi obiettivi porta al senso profondo di benessere che deriva dalla integrazione psico-corporea con il nostro sé reale, vale a dire con il nucleo originario con il quale siamo venuti al mondo. Più una persona è emozionalmente disturbata più è lontana dal contatto con il proprio sé, non è radicata nella propria realtà interna ed esterna, non ha "i piedi per terra", e, nella misura in cui non è radicata, ha una vita irreale, può crearsi illusioni sul proprio conto, può proiettare i propri problemi sugli altri. Spesso questi aspetti sono molto difficili da scoprire: un individuo "grounded" non cerca di gonfiare il proprio io, non lotta per il potere, ma mantiene il legame con la realtà basilare della sua vita, sa chi è e dove è, sa dove vuole andare. La sofferenza più grande che vedo nei miei pazienti è quella di non sapere chi sono veramente e dove veramente vogliono indirizzare la loro vita. Questo disagio, protratto nel tempo, produce prima disturbi, poi disfunzioni, infine malattie.
La malattia è un'opportunità quando il paziente è pronto a riconoscerlo, a scendere nel profondo per imparare la sua lezione, e quindi a mobilitarsi per applicarla a sé con l'intelligenza sopramentale
L'intenzionalità di guarigione dello psicoterapeuta Gioacchino Pagliaro
Riguardo alla guarigione, lo psicoterapeuta Gioacchino Pagliaro, basandosi sugli effetti non locali dell'entanglement su mente e corpo, mette l'accento sull'intenzione di guarire del paziente, e scrive nel suo libro "Intenzionalità di guarigione" (pp.174-206):

Se l'intenzione, nella vita ordinaria, è l'orientamento della coscienza verso un'azione, una condotta, un obiettivo o un progetto, è evidente che essa è molto presente, in modo più o meno marcato, nei nostri pensieri e comportamenti. L'intenzione è presente nel placebo, dove gioca un ruolo determinante. Essa non modifica solo la percezione di un problema o di una patologia, ma, come è stato dimostrato, agisce sui processi biologici dell'organismo. Il termine placebo, che in passato aveva una connotazione negativa, ed era per lo più usato per descrivere un effetto incerto e transitorio, o un mezzo utilizzato per verificare l'efficacia di un farmaco, oggi, grazie all'epigenetica, alle recenti acquisizioni sulla plasticità neurale e alla psiconeuroendocrinoimmunologia, designa uno strumento che si sta dimostrando utile come possibile integrazione nelle cure. [...] In questi ultimi anni, alla luce della teoria dell'entanglement, mente e corpo non sono più considerabili come due entità separate e interagenti tra loro, ma sono descritti come un'unica forma di energia con livelli differenti di densità e facenti parte di un livello mentale sovraordinato più vasto, ovvero la mente non locale, giacché non siamo menti isolate e separate nel grande fluire della Vita. [...] Il placebo, pertanto, non è solo l'assunzione nell'organismo di una certa sostanza: può essere l'introduzione di in nuovo atteggiamento mentale, di con la meditazione una nuova convinzione che diventa credibile. Assecondare le convinzioni del paziente che manifesta il desiderio di guarire può produrre risultati inaspettati. In trentanove anni di lavoro come psicoterapeuta, di cui oltre venticinque trascorsi in ambito ospedaliero, in contatto costante con pazienti affetti da patologie serie o gravi, mi è capitato molto spesso di vedere come un effetto placebo può interrompere temporaneamente la degenerazione della malattia, o rendere le terapie farmacologiche e chirurgiche più efficaci.
Per operare con l'intenzionalità di guarigione bisogna creare le giuste condizioni:
  • Predisporre la mente
  • Ricercare l'intenzione e attuarla

Predisporre la mente significa creare le condizioni per la quiete mentale che, come abbiamo visto, può essere raggiunta in molti modi: con la meditazione, con lo Yoga, con il Tai Chi, con il Qi Gong. Avendo sviluppato la mia formazione  e la mia esperienza clinica con la meditazione tibetana, mi soffermerò sinteticamente su questa.
La quiete mentale, in questa tradizione. si sviluppa attraverso la presenza mentale sul respiro. In questo modo si riduce progressivamente l'azione cognitiva disturbante (lavorio mentale), attraverso un costante addestramento basato sull'attenzione/concentrazione.

Ricercare l'intenzione e attuarla è la seconda condizione, e rappresenta il passaggio successivo. Essa consiste nello stimolare e orientare il paziente all'individuazione dell'intenzione più adeguata al suo sistema di credenze. Per semplificare la spiegazione della preparazione della mente al lavoro sull'Intenzione, presento ora i principali passaggi divisi in due fasi. La prima fase riguarda la meditazione:  
  • L'addestramento alla presenza mentale per quietare la mente.
  • La pratica della compassione come cambiamento delle emozioni disturbanti.
  • L'inserimento di una visualizzazione di guarigione adeguata allo stato della patologia.
  • Donare l'energia benefica di guarigione all'esterno.

La seconda fase riguarda la a scelta dell'intenzione di guarigione:
  • La spiegazione dell'entanglement nelle relazioni di cura (discutere con il paziente concetti di base sull'energia, sulle frequenze, sul campo delle possibilità)
  • L'aiuto al paziente nello scegliere l'intenzione più adatta.
  • L'addestramento alla pratica dell'allineamento cuore-cervello, per creare risonanza e agire nel campo delle possibilità
  • La visualizzazione dell'intenzione come manifesta. L'esprimere gratitudine.
Addestramento alla presenza mentale
Riguardo all'addestramento alla "presenza mentale", lo psicoterapeuta Gioacchino Pagliaro, scrive nel suo libro "Intenzionalità di guarigione" (pp.191-192):

Seduti su una sedia o su una poltrona, si tengono le gambe leggermente distanziate tra loro, le piante dei piedi appoggiate a terra, le mani sulle cosce (poste poco più indietro delle ginocchia) e la schiena ben dritta. Si invita la persona, ad occhi chiusi (se non riesce può procedere ad occhi aperti, fissando un punto sul pavimento), a fissare l'attenzione sull'interno delle proprie narici nella fase di inspirazione, e sul proprio labbro superiore, sotto il naso, durante l'espirazione. Il respiro deve avere un ritmo naturale e tra inspirazione ed espirazione deve intercorrere una piccola pausa. L'attenzione verrà quindi focalizzata alternativamente su questi due punti. Naturalmente, mentre si procede, capiterà di distrarsi di frequente o anche per lungo tempo. Ciò è normale e non è un problema. Appena ci si accorge della distrazione, si riporta l'attenzione sui due punti, senza assumere atteggiamenti giudicanti del tipo "Non riesco", "Ecco, mi sono distratto", "Non è per me". Dopo una quindicina di minuti, la persona può tornare al respiro ordinario, aprire gli occhi e, una volta che si è sgranchita, alzarsi lentamente e riprendere la sua attività. Questo esercizio di addestramento alla presenza mentale andrebbe ripetuto più volte al giorno per una settimana.

La settimana seguente, la pratica di presenza mentale sarà strutturata con una modalità più articolata. in cui il paziente riceverà delle indicazioni precise e complete su come procedere. Questa fase di addestramento alla quiete mentale include complessivamente due sedute con lo psicoterapeuta, a cadenza settimanale.
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I cinque involucri energetici umani
The Five Bodies of Consciousness introduce l'educazione alla medicina allopatica e naturale alle premesse fondamentali della fisica quantistica per descrivere la struttura energetica sottile del Biocampo. Secondo il dott. Amit Goswami, la fisica quantistica riconosce che l'anatomia sottile umana ha cinque strati o involucri energetici: fisico, vitale, mentale, sovramentale e beatitudine.

  • Il primo strato, il più esterno, è fisico, denso, ed è nutrito e sviluppato dalla nutrizione e dal nutrimento materiale. Questo corpo è anche conosciuto come Corpo Fisico.

  • Lo strato successivo è più sottile. È sostenuto e nutrito dal respiro e costituito dal prana o forza vitale. Questo corpo è anche conosciuto come Corpo Vitale.

  • Il terzo strato, ancora più sottile, è lo strato mentale formato dai pensieri attivi. Questo corpo è correlato ai processi mentali e alla personalità ed è anche noto come Corpo Mentale.

  • Il quarto strato è chiamato corpo Supramentale. Dominio di archetipi, questo è il corpo intuitivo, anch'esso correlato alle elevate capacità discriminative. L'autocoscienza è una delle espressioni di questo corpo sottile.

  • Il quinto strato è il corpo della beatitudine o felicità. Questo corpo è la base di tutti gli altri corpi o strati ed è correlato a esperienze profondamente spirituali di illuminazione in cui tempo, spazio e individualità non esistono più. È lo strato più fine e sottile che interpenetra tutti gli altri in modo non locale e olografico. Il Corpo della Beatitudine può essere inteso come il campo unificato di pura Coscienza che dimora in ogni individuo.

Ancora più importante, la Medicina Quantistica Integrativa è associata a un approccio multidimensionale alla guarigione che non può essere affrontato senza fare riferimento alla natura multidimensionale, olografica e non locale della realtà umana, espressioni del Campo Unificato di Coscienza o, nelle parole di Goswami, "Coscienza come fondamento di ogni essere".

In conclusione, c'è molto di più del modello medico attualmente insegnato sulla base della scienza delle strutture e delle funzioni chimiche e biologiche: esiste la realtà del Biocampo, ora maggiormente accettato da quando la fisica quantistica ha gettato le basi per integrare la sua realtà energetica.

Il corpo fisico
Il corpo fisico è quello che conosciamo. La maggior parte delle persone crede che sia l'unico, mentre per il fisico Federico Faggin esso è un epifenomeno (p.78 del libro "Oltre l'invisibile"). E' quello che caratterizza la nostra forma estetica ed è oggetto di tutti gli sforzi migliorativi che l'essere umano ritiene necessari per conformarlo al "proprio" canone ideale. In questo senso è quello che può produrre: conformismo, identità, illusione, razzismo, ecc.
Deepak Chopra spiega la connessione tra meccanica quantistica e corpo umano
Deepak Chopra
Il corpo vitale
Amit Goswami scrive nel suo "Il dottor Quantum" (pp. 177-179):

Il corpo vitale è correlato agli organi del corpo fisico tramite i chakra.


Per guarire l'intera Società

Sul modo in cui i chakra intervengono nell'orientare e guarire il corpo vitale, e quindi il corpo fisico, Amit Goswami ci dà una traccia di quello che potrebbe essere il percorso per il miglioramento dell'intera società: quando le persone capiranno che le loro malattie personali dipendono da ciò che esse pensano e fanno, allora, forse, le guerre finiranno.
Egli scrive nel suo libro "Il Dottor Quantum" (pp. 327-329):

Veniamo ora alla domanda cruciale: Se la guarigione quantica comporta la creatività del corpo vitale, possiamo sviluppare un programma di azione per guarire noi stessi in virtù di quest'idea? Che cosa implicherebbe il processo creativo nel caso di un corpo vitale malato che raggiunge la guarigione tramite la creatività? Un problema è che oggi poche persone hanno accesso ai loro moti del corpo vitale, figuriamoci ai salti quantici dal vitale al sopramentale. Quindi occorre una preparazione, forse anche più rigorosa che nella guarigione mente-corpo. Lo scopo della fase preparatoria è quello di sviluppare la purezza dell'intenzione curativa (questione impellente a livello del sentimento vitale) per poter rallentare il corpo vitale, che deve creare un'apertura e una ricettività verso le emozioni. Esistono alcune tecniche per rallentare il flusso dell'energia vitale - gli esercizi 'pranayama' elaborati in India e i movimenti del Tai chi sviluppati in Cina. Come possiamo fare per aprirci a livello del sentimento vitale del nostro essere? Attraverso i rapporti intimi. Le domande più assillanti seguiranno, una volta che avremo approfondito i nostri rapporti con la massima sincerità. Questo può significare lasciare che il vostro partner si esprima liberamente. Vi ricordate il film 'La fabbrica delle mogli', in cui i mariti trasformano le mogli in robot per renderle compiacenti? Il fatto è che, nella cultura occidentale, sia gli uomini che le donne, nell'arena emotiva, si comportano così coi loro compagni (anzi, forse le donne un po' meno). La vera sfida è fare l'opposto. [...] Dunque bisogna aspettare che entri in azione l'intelligenza sopramentale e crei lo stesso tipo di rivoluzione a livello emotivo, così come fa l'intuizione creativa a livello mentale. L'effetto finale del salto quantico, l'effetto di questa rivoluzione, sarà la comparsa di nuovi modelli vitali utili alla coscienza per ricostruire gli organi malati e i programmi per farli funzionare a dovere. Essendo le nostre emozioni legate al funzionamento dei programmi che controllano  gli organi, se i modelli vitali tornano ad essere efficienti l'emozione o il sentimento si sbloccherà nel chakra appropriato, quello corrispondente all'organo malato. Lo sblocco dell'emozione in un chakra avviene con una forza tale che è chiamato "l'apertura del chakra", Per esempio, se il cancro a livello vitale viene curato in questo modo, il chakra del cuore 'si aprirà'. E, a dire il vero, è un'esperienza simile al "samadhi", l'esperienza di creatività (mentale) interiore o esteriore. Si tratta di un'esperienza trasformativa. Se il chakra del cuore si apre così, il nostro cuore si aprirà non solo all'amore romantico, ma anche alla compassione universale. L'ultima fase del processo creativo è la manifestazione. Come nella guarigione mente-corpo, la manifestazione vera e propria non si completa con la ricostruzione delle rappresentazioni fisiche (il software) richieste per un corretto funzionamento degli organi coinvolti. Dopo che avviene la remissione, il paziente deve provare a manifestare concretamente la compassione trasformativa e universale verso tutti. Altrimenti, l'energia del cuore si contrarrà di nuovo, con conseguenze disastrose. In altre parole, quando il sopramentale risponde al nostro appello e ci insegna un nuovo trucco, dobbiamo prendere la lezione molto seriamente e cercare di metterla in pratica il più possibile nella nostra vita. Analogamente, la guarigione quantica del livello vitale delle malattie nei vari chakra permette di aprirli e l'espressione individualistica delle emozioni si trasforma nell'espressione universale. Quando riusciamo a guarire creativamente una malattia nel chakra della radice, la nostra competitività e la nostra paura si trasformano in fiduciosa cordialità e coraggio. La guarigione quantica di una malattia nel chakra del sesso trasforma le energie della sessualità e della lussuria nel rispetto di sé e degli altri. Allo stesso modo, la guarigione quantica nell'ombelico ci innalza dalla superbia o dall'indegnità all'autentica valorizzazione di noi stessi. Nel chakra della gola, la guarigione quantica trasforma le sensazioni di frustrazione e loquacità egocentrica in autentica libertà di autoespressione. La guarigione quantica del chakra del sopracciglio trasforma la confusione o l'apparente chiarezza incentrata sull'ego in una comprensione intuitiva e sopramentale. Alla fine, una malattia nel chakra della corona guarisce per mezzo di un salto quantico, questo ci porterà dai sentimenti abituali di disperazione, o di erronea soddisfazione alla gioia spirituale.

Riguardo ai chakra e alla loro sottile fisiologia che governa il corpo intero, il sito Natura felicitas scrive:

Il corpo umano è costituito da una serie di reticoli di nervi e di sensori capaci di creare un sistema relazionale tra gli organi corporei interiori e il mondo fisico esterno. Esistono allo stesso tempo dei centri di energia denominati chakra, che si prendono cura del nostro essere fisico, intellettuale, emozionale e spirituale, collegati da nadi, un sistema sottile di canali di collegamento.
Il termine Chakra dal sanscrito significa ruota, cerchio, vortice. I chakra sono gli elementi  fondamentali delle tecniche tantriche (fisiologia sottile e invisibile sulla quale si basa lo yoga tantrico finalizzato alla ricerca della percezione sensoriale del piacere e all’espansione dell’individualità fino al punto di uscire da se stessa). I chakra da un punto di vista topografico rappresentano sette punti energetici dislocati lungo la colonna vertebrale, originariamente descritti dall’antica anatomia e fisiologica medica induista, detta sushumna. Hanno il compito di convogliare e di dispensare energia vibratoria e spirituale, sono rappresentati da un  doppio imbuto in rotazione che si allarga verso l’esterno, il cui apice rappresenta il cuore del chakra.  Vengono attivati e alimentati da un’essenza energetica denominata Kundalini, l’affluenza di essa verso i chakra dispone l’individuo ad essere dinamico, creativo, fiducioso, amorevole e compassionevole. I chakra da un punto di vista topografico rappresentano sette punti energetici dislocati lungo la colonna vertebrale, originariamente descritti dall’antica anatomia e fisiologica medica induista,  detta sushumna. Hanno il compito di convogliare e di dispensare energia vibratoria e spirituale, sono rappresentati da un  doppio imbuto in rotazione che si allarga verso l’esterno, il cui apice rappresenta il cuore del chakra. Ogni chakra è rappresentato da un colore, dagli organi innervati dal plesso nervoso corrispondente, da una psiche e da un sentimento.

Primo chakra (Muladhara, radice)
Muladhara
È situato in corrispondenza del perineo, sotto l’osso sacro nel quale risiede la Kundalini, energia che alimenta tutti gli altri chakra, si apre verso il basso, verso la terra con la quale è in stretta correlazione. Coinvolge il plesso pelvico, gli arti inferiori, l’intestino crasso, il sangue, il sistema circolatorio e la colonna vertebrale.
Regola la psiche delle pulsioni, della sopravvivenza attraverso i quattro istinti primordiali: fame, sessualità, paura e aggressività.
Il suo aspetto principale è l’innocenza. Regola le funzioni legate ai bisogni primari di sopravvivenza e riproduzione
Situato in corrispondenza dell’ombelico e delle vertebre sacrali, coinvolge le gonadi, la vescica, i reni e il sistema linfatico.È il chakra della creatività, dell’attenzione, della conoscenza, dell’emozione, dell’ispirazione, e ci rende capaci di percepire la bellezza intorno a noi. La pura conoscenza data da questo chakra non è mentale, ma è la diretta percezione della Realtà.

Secondo chakra (Svahdisthana, dolcezza)
Svahdisthana
Regola la psiche delle interpulsioni, cioè delle dodici combinazioni dei quattro istinti: paura della sessualità, paura dell’aggressività, l’aggressività della paura, ecc. Il secondo chakra è la sede dei sentimenti, del desiderio e del piacere; si ritrovano tutte le esperienze del passato e della propria intimità, quando si opera su questo chakra, emergono emozioni legate ad episodi dell’infanzia. La pigrizia, il frequente senso di stanchezza, o la voglia di far niente risalgono generalmente a esperienze del genere.

Terzo chakra (Manipura, gemma rilucente)
Manipura
Situato all’altezza del diaframma, alla base dello sterno, coinvolge il fegato, la cistifellea, lo stomaco, il pancreas, il sistema nervoso  e  il plesso solare, così detto per via della sua energia radiante che assomiglia a un sole. Regola la psiche delle emozioni, il principio della volontà di dominare sulla natura.
È il chakra della completa soddisfazione e contentezza, ci rende pacifici e generosi, e sostiene la nostra ascesa spirituale. Sviluppa la razionalità, la volontà, il potere e l’affermazione sociale.

Quarto chakra (Anahata, non colpito)
Anahata
Localizzato nella regione del cuore, coinvolge i polmoni, il cuore,  il nervo vago, la ghiandola timica, il sistema circolatorio e l’epidermicde. È il chakra ponte di collegamento tra i tre chakra inferiori con quelli superiori, tra i rapporti fisici, emotivi e mentali spirituali. è il luogo dove risiede il nostro Spirito, il nostro vero Sé. Regola la psiche dei sentimenti, dell’amore e dell’affettività.
È il chakra del cuore, dona sicurezza e fiducia, compassione e amore, ci dona il senso di responsabilità e del puro comportamento verso gli altri.

Quinto chakra (Vishuddha, purificazione)
Vishuddha
Situato all’altezza della gola e dell’incavo circoscritto dalle clavicole, coinvolge le vertebre cervicali, le corde vocali, l’esofago, il collo, la trachea, la ghiandola tiroidea, i padiglioni auricolari, i bronchi e i polmoni.
È il chakra della diplomazia, delle relazioni con gli altri attraverso la comunicazione verbale e del suono espressivo.
Regola la psiche della comunicazione, il principio delle parole e del verbo. Rimuove tutti i nostri sensi di colpa e di rimorsi quando è aperto dalla Kundalini. L’armonia vocale dona una voce gentile e compassionevole che infonde sicurezza e serenità in chi l’ascolta.
Ripristina le tendenze di dominare gli altri o di sentirsi dominati dagli altri, attenua i sentimenti di superiorità o inferiorità, rimuove i sentimenti della gelosia e del possesso. Quando è poco sviluppato, ci si sente insicuri, timidi e si ha paura del giudizio altrui.

Sesto chakra (Ajna, centro del comando)
Ajna
È situato sulla fronte, nel punto in cui le sopracciglia tendono ricongiungersi, definito “terzo occhio”, coinvolge la fronte e la nuca, la parte inferiore del cervello, l’occhio sinistro, il naso, le ghiandole pineali e l’ipofisi. È il chakra del perdono e della compassione. Il perdono è il potere di lasciar andare l’ira, l’odio e il risentimento e di scoprire, in umiltà, la nobiltà e la generosità dello Spirito.
Regola la psiche della mente, etutte le funzioni del cervello.
Dissolve tutti i nostri egoismi, i condizionamenti, le abitudini, le credenze e le false ideologie. Rappresenta la strettoia, attraverso la quale si accede e si ascende alla via dell’essere infinito ed è connesso con la percezione extrasensoriale.

Settimo chakra (Sahasrara, mille petali)
Sahasrara
È situato alla sommità cranica della nuca, coinvolge la parte superiore del cervello, l’occhio destro e la ghiandola pituitaria.
È il chakra che integra tutti i chakras con le loro rispettive qualità,  rappresenta la pietra miliare dell’evoluzione della consapevolezza umana. Regola la psiche della contemplazione, della spiritualità.
In chi lo ha aperto sprigiona un’attrazione magica e trascendentale, avvicinarsi a uomini che hanno il settimo chakra aperto, si prova per loro una sorta di incondizionato amore. La chiusura di questo chakra, provoca una sensazione di essere imprigionati nell’io e in se stessi, con un senso di separazione.

L'ayurveda è la versione indiana della medicina del corpo vitale, secondo cui la malattia è dovuta agli squilibri dei suoi moti detti 'prana'.(energia vitale). L'ayurveda è una medicina specifica per l'individuo. Secondo questo sistema, ognuno di noi è caratterizzato dalla combinazione di determinati difetti corporei chiamati dosha in sanscrito. Sono tre: vata, pitta, kapha. Quello predominante determina la tipologia corporea dell'individuo. L'ayurveda è una medicina quantica. Questo diventa chiaro non appena cerchiamo di capire perché esistono tre tipologie di dosha. La ragione è che ci sono tre modalità in cui possiamo elaborare i moti di un corpo quantico: 1) tramite la creatività fondamentale (a livello del corpo vitale, questa qualità è detta tejas) 2) tramite la creatività situazionale (qualità detta prana o vayu) 3) tramite le abitudini condizionanti (qualità detta ojas). Ogni dosha è associato a una di queste tre modalità in cui elaboriamo l'energia vitale: pitta alla creatività fondamentale, o tejas, vata a quella situazionale, kapha al condizionamento. In che modo i dosha derivano dallo squilibrio dei moti dell'energia vitale? Un uso eccessivo di tejas per i moti vitali crea il difetto corporeo pitta. Un uso eccessivo di vayu dà origine al vata. Un uso eccessivo di ojas genera uno squilibrio kapha. Per capire meglio, pensate al vata come alla tendenza a produrre un eccesso di gas intestinale, al pitta come alla tendenza a produrre un'eccessiva acidità nello stomaco, al kapha come un eccesso di flegma nell'apparto respiratorio. Ognuno di noi nasce con una certa omeostasi di base dei tre dosha; questo livello di base si chiama prakriti. Dipende dagli schemi di comportamento abituali del corpo vitale, accumulati nel corso di diverse reincarnazioni, secondo la dottrina ayurvedica. Sempre secondo questa dottrina, la malattia rappresenta uno squilibrio, per eccesso o per difetto, di uno o più dosha, rispetto al loro valore di base, il prakriti. E' importante conoscere le cause degli squilibri dosha che alterano il prakriti, e quindi i possibili rimedi. Dovete applicare queste conoscenze al vostro caso particolare. Ancora una volta, occorre rendersi conto che il nostro corpo vitale funziona al meglio quando la nostra creatività quantica e il condizionamento classico sono in equilibrio per l'uso che facciamo del nostro corpo vitale.

Il corpo vitale è l'equivalente yogico di "prana". L'associazione Il bosco scrive: "Vari testi definiscono il prana come l’amico del purusha (la coscienza), e vedono nello scorrere del prana il purusha in atto. Poiché il grado di chiarezza creato dalla forza del purusha è in rapporto diretto con il nostro stato mentale, diventa evidente il rapporto tra la mente e il prana. Il prana che è l’espressione del purusha è sia interno che esterno al corpo. Più una persona è appagata, più sta bene, e più ha prana interno. Più una persona sta male, più prana va disperso e perduto. Una definizione di yogi è ” colui che conserva il prana all’interno del corpo.”
Miglioramento della Società
Se ognuno di noi sapesse che la salute del proprio corpo fisico dipende dalla bontà dei propri desideri e comportamenti, tenderebbe a migliorarli?

Il corpo mentale
Il corpo mentale è equivalente a quel processo che Carl Gustav Jung ha chiamato "individuazione" e che comprende tutti i pensieri attivi di ogni persona. Esso è così rappresentato:

L'adulto avanza verso la maturità alternando progressive individuazioni e identificazioni, via via definite culturalmente con maggior dettaglio, su un'arco autoampliantesi di affinità e differenze, oppure regredisce verso individuazioni e identificazioni più elementari. Nè l'individuazione nè l'identificazione sono dunque attributi costanti che si acquistano o si perdono una volta per tutte
Il corpo sopramentale
Amit Goswami scrive nel suo "Il dottor Quantum" (p. 321):

Questo dominio della coscienza contiene le leggi e i contesti archetipici dei moti fisici, vitali e mentali. Quando si crea uno squilibrio mentale e la riorganizzazione dei contesti noti non è sufficiente a cambiare una certa abitudine della mente, è tempo di lasciar andare quest'ultima e saltare al livello superiore. Quando il moto dell'energia vitale è altrettanto sbilanciato e i modelli vitali si rivelano difettosi, è tempo di passare al sopramentale e creare un nuovo modello per la funzione vitale desiderata. Il sopramentale possiede gli archetipi per farlo. La sua intelligenza, infatti, è quella che ci consente di fare queste escursioni al sopramentale al momento necessario.

Il corpo sopramentale è correlato all'inconscio collettivo umano e corrisponde agli archetipi individuati da Carl Gustav Jung, ad esempio nel libro "Gli archetipi dell'inconscio collettivo" dove scrive (pp.69-70):

L'inconscio collettivo è una parte della psiche che si può distinguere in negativo dall'inconscio personale per il fatto che non deve, come questo, la sua esistenza all'esperienza personale e perciò non è un'acquisizione personale. Mentre l'inconscio personale è formato essenzialmente da contenuti che sono stati un tempo consci, ma sono poi scomparsi dalla coscienza e perciò  non sono mai stati acquisiti individualmente, ma devono la loro esistenza esclusivamente all'eredità. L'inconscio personale consiste soprattutto di complessi, il contenuto dell'inconscio collettivo invece, è formato essenzialmente da archetipi. Il concetto di archetipo, che è un indispensabile correlato dell'idea di inconscio collettivo, indica l'esistenza nella psiche di forme determinate che sembrano essere presenti sempre e dovunque. La ricerca mitologica le chiama "motivi"; nella psicologia dei primitivi esse corrispondono al concetto di représentation collectives di Lévy-Bruhl; nel campo della religione comparata sono state definite da Hubert e Mauss "categorie dell'immaginazione". Adolf Bastian, molto tempo fa la ha denominate "pensieri elementari" o "pensieri primordiali". Da questi riferimenti dovrebbe risultare abbastanza chiaro che la mia idea dell'archetipo - letteralmente una "forma preesistente" - non è a sé stante, ma è riscontrabile anche in altri campi della conoscenza. La mia tesi, dunque, è la seguente: oltre alla nostra coscienza immediata, che è di natura del tutto personale a che riteniamo essere l'unica psiche solo empirica (anche se vi aggiungiamo l'inconscio personale come appendice), esiste un secondo sistema psichico di natura collettiva, universale e impersonale, che è identico in tutti gli individui. Quest'inconscio collettivo non si sviluppa individualmente, ma è ereditato. Esso consiste di forme preesistenti, gli archetipi, che possono diventare consci solo in un secondo momento e danno una forma determinata a certi contenuti psichici.

Il corpo della beatitudine
Amit Goswami scrive nel suo "Il dottor Quantum" (p. 74):

Il corpo della beatitudine è l'illimitato fondamento dell'essere. Dotato di possibilità  illimitate, è la dimensione in cui le altre quattro dimensioni esercitano le loro progressive limitazioni.

Il corpo della beatitudine è olografico, non locale, senza spazio nè tempo: appartiene all'universo.
Deepak Chopra spiega la connessione tra corpo fisico e corpo quantico
Deepak Chopra
Il Dharma di ciascuno: un progetto personale
Deepak Chopra descrive il Dharma di una persona come il suo progetto personale. Egli scrive (pp.83-89):

A un livello invisibile, tu voli come un faro che indica la strada, motivo per cui ogni cellula funziona con la massima precisione. Anche se migliaia di processi devono essere coordinati in trilioni di cellule, tutto avviene spontaneamente. La tua connessione al campo quantico è difficile da comprendere. Il tuo corpo fisico è naturalmente sintonizzato su un faro di cui ci si può fidare per portare a termine ogni processo. Il termine vedico per questo faro è Dharma, che deriva dal verbo sanscrito che significa "sostenere". Per molte ragioni non esiste un equivalente un inglese. In primo luogo, in Occidente, dove la tradizione religiosa è stata definita come avversaria della scienza, la nozione di un'intelligenza cosmica che sovrintende alla creazione è stata attribuita a Dio. In secondo luogo, il fatto che il Dharma operi in modo invisibile non va a suo favore, perché lo relega al regno delle credenze o della fede (come dichiara il Nuovo Testamento: "La fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede", Lettera agli Ebrei 11.1). Infine il Dharma non consuma energia, non occupa alcuna posizione nello spazio-tempo e non restituisce dati misurabili. Pertanto non è di alcuna utilità per la scienza, compresa la scienza medica. Il Dharma deve essere avvicinato come un progetto personale, la cui realtà trova conferma nella propria consapevolezza, Come puoi restare sul faro che già supporta ogni cellula? Si può imparare molto dalla saggezza del corpo. [...] Ogni volta che ti ritrovi ad agire contro la vita che dovresti condurre, ti sei allontanato dal Dharma. Si può ottenere molto adoperando questi due elenchi [vedi pagine 84, 85], il primo per una vita dharmica, il secondo come protezione contro il suo contrario, una vita adharmica. Il Dharma è sempre consapevole di te; il faro brilla costantemente nella consapevolezza. In cambio, tu devi cominciare a essere consapevole del Dharma. Non è difficile, perché una volta che sei sintonizzato, la tua vita diventa più facile e più appagante. La vita che sei destinato a vivere potrebbe sembrarti lontana o intermittente, tuttavia la bellezza del Dharma è che l'opportunità di una vita ideale non ti abbandonerà mai. Niente è più stimolante.
Finora la descrizione del Dharma è stata espressa in termini generali, poiché è valida per tutti. La possibilità che la Natura ti offra già la vita che sei destinato a vivere è stimolante ma non ancora specifica e personale. Eppure il Dharma non è nulla se non è personale. Non ha niente di esteriore come pretese morali o regole di condotta. Il Dharma è intimo. I suoi segnali arrivano di momento in momento, di sensazione in sensazione, di pensiero in pensiero. La sintonizzazione deve operare allo stesso livello. Ciò è in linea con l'assioma psicologico secondo cui è meglio sentire la vita che cercare di riflettere su di essa (nota; la "d" minuscola usata da adesso in poi indica la tua porzione individuale di Dharma cosmico). [SEGUE ELENCO ALLE PAGINE 87-88]
Il motivo per cui quest'elenco è così lungo è che la vita che dovresti vivere abbraccia tutto. Contiene tutte le dimensioni che l'esperienza umana consente, una gamma di possibilità infinite.
Vita Dharmica
  • Trovi facile rimanere centrato e ritornare al tuo centro se noti che sei distratto o stressato
  • Lo stress non è un problema costante
  • Ti piace il tuo lavoro
  • Le tue relazioni sono basate sull'amore che si manifesta ogni giorno
  • Puoi entrare dentro di te e connetterti con una sottile sensazione di beatitudine
  • Ti senti leggero sia fisicamente che mentalmente
  • Sei soddisfatto di quello che sei in questo momento
  • I tuoi desideri si spostano agevolmente e senza difficoltà verso la loro realizzazione
  • Vedi una vita davanti a te
  • Hai fiducia che la tua vita sia sostenuta da un essere o un'intelligenza superiore
  • Puoi dedicare del tempo ai valori più importanti della vita: l'amore, la compassione, l'intuizione, la creatività, la bellezza, la verità e la crescita interiore
  • Vedi il valore degli altri
  • Intuisci come seguire il flusso. Non opponi resistenza per avere il controllo
  • Non ti preoccupi né ti soffermi sugli scenari peggiori
  • Sai che puoi essere amato e che puoi amare
  • Stai vivendo la tua verità così come la definisci
  • Non dipendi dall'approvazione o dalla disapprovazione degli altri
  • Tieni le antenne sintonizzate su ciò che accade dentro e fuori di te
  • Sei rilassato e aperto
  • Non sei eccessivamente infastidito dall'incertezza, la consideri invece come parte del raggiungimento di una soluzione creativa
  • Le tue esperienze spirituali sono genuine
Deepak Chopra pp.87-88
Vita Adharmica
  • Smetti di comunicare con gli altri e questo rende difficile sapere di cosa hai bisogno tu e di cosa ha bisogno l'altra persona. Portato all'estremo, questo comportamento è isolante. Ti immergi negli effetti collaterali psicologici dell'isolamento, ovvero nella negatività del risentimento, della gelosia, della depressione o della solitudine
  • Resisti a cooperare con gli altri, scegliendo invece di renderli tuoi rivali se sei un tipo competitivo. Oppure diventano soggetti di indifferenza se sei particolarmente egoista o narcisista. Di solito, tuttavia, la cooperazione cessa perché la barriera dell'"altro" fa diventare le persone estranee al "mio genere"
  • Non confidi nel fatto che sei destinato a prosperare. Vedi invece il mondo schierato contro di te. Le forze della natura sono straordinariamente potenti rispetto alle tue deboli capacità e vedi le minacce incombenti "là fuori" come un dato di fatto
  • Trovi impossibile vivere nel presente.  La tua mente è costantemente in movimento e ti mantiene intrappolato in una bolla mentale. Non c'è un'apertura all'istante successivo e senza apertura non puoi essere presente o stare nell'adesso
  • Perdi di vista chi sei veramente, essendo spinto di qua e di là da un flusso costante di desideri, richieste e doveri. Poiché questi sono dettati per la maggior parte dal bisogno dell'ego di conformarsi e di essere socialmente accettabile, il vero sé rimane nascosto
  • Non ti accetti, perché l'ego e tutti i prodotti mentali che riempiono la mente portano a un senso di sé irrequieto. Questo sé è una costruzione traballante, messa insieme da esperienze passate, e la prossima esperienza forte, soprattutto se negativa, la sconquasserà. Un tipo di insicurezza alimenta tutte le altre.
Deepak Chopra pp. 85-86
Deepak Chopra scrive (p. 86): "Si può ottenere molto adoperando questi due elenchi. il primo come guida per una vita dharmica, il secondo come protezione contro il suo contrario, una vita adharmica. Il Dharma è sempre consapevole di te; il faro brilla costantemente nella consapevolezza. In cambio, tu devi cominciare a essere consapevole del Dharma. Non è difficile, perché una volta che sei sintonizzato, la tua vita diventa più facile e appagante. La vita che sei destinato a vivere potrebbe sembrarti lontana o intermittente, tuttavia la bellezza del Dharma è che l'opportunità di una vita ideale non ti abbandonerà mai. Niente è più stimolante."
Il Dharma è invisibile e deve essere avvicinato come un progetto personale, la cui realtà trova conferma nella propria consapevolezza, quindi dipende dalla coscienza che si ha di esso: occorre sintonizzarsi con esso. Ogni volta che ti ritrovi ad agire contro la vita che dovresti condurre, ti sei allontanato dal Dharma.
La Teoria dei campi quantistici
Bella lezione del fisico Tullio Regge sul modello standard della meccanica quantistica
Principi quantistici
La realtà quantica è quella che deriva dalle leggi della meccanica quantistica che sono, principalmente, racchiuse nei concetti di
(1) correlazione: in un sistema quantistico è il legame tra gli stati quantici di ogni costituente che dipende istantaneamente dallo stato degli altri costituenti
(2) non-località: è la relazione esistente tra due particelle che anche a distanze enormi sono in relazione; è detto anche entanglement
(3) qualia: sono le esperienze qualitative di ogni individuo che dipendono dalla coscienza e dai quanti
Realtà quantica
Deepak Chopra descrive la realtà quantica come l'insieme di tre strani comportamenti prodotti dal mondo quantico, che sono vitali per il corpo quantico. Egli scrive (p.96):

  • La correlazione produce tutte le connessioni.
  • La non-località fa sì che il tutto prevalga sulle parti.
  • La trasformazione dei quanti in qualia crea tutte le esperienze.

Entrare nel mondo quantico richiede alcuni cambiamenti radicali nel modo in cui vedi te stesso. C'è una famosa citazione del pioniere quantistico Werner Heisenberg su quanto sia difficile spiegare questo livello della realtà: "Non solo l'universo è più strano di quanto pensiamo, ma è più strano di quanto possiamo pensare". Ciò che porta la realtà oltre la portata del pensiero è il quanto, perché nel nostro normale mondo sensoriale di oggetti solidi e attendibili il suo comportamento non ha senso. Poiché la stessa stranezza vale per il tuo corpo quantico, guarda l'elenco qui sotto e immagina che valga per te.

Perché il mondo quantico è più assurdo dell'assurdo

  • Il mondo quantico fa sì che tutto accada, ma di per sé non ha alcuna causa.

  • La materia è costruita a partire dai quanti, ma un quanto non è materiale.

  • Tutto ciò che puoi vedere è invisibile alla sua radice, che è il quanto.

  • Prima di poter localizzare un quanto, esso si mantiene in una serie di posizioni possibili.

  • Due particelle subatomiche separate nello spazio perfino da milioni di anni luce comunicano istantaneamente, il che implica che "parlano" tra loro più velocemente della velocità della luce, Ciò sfugge a tutte le spiegazioni conosciute.

  • Gli eventi quantici possono andare avanti o indietro nel tempo.

Per quanto strane possano sembrare queste caratteristiche, la più strana è: se oltrepassi la soglia quantica, lo spazio, il tempo, la materia e l'energia svaniscono. Se non riesci a identificarti personalmente nel mondo quantico è del tutto comprensibile. A prima vista sembra non esserci nulla di umano in cui identificarsi. Eppure il mondo quantico con la sua stranezza è molto più vicino di quanto pensi. In realtà non è il mondo più lontano, ma il più umano: senza di esso non saresti nemmeno un essere vivente. Saresti un robot. In effetti, questo è il modello prevalente che il tuo medico ha imparato alla facoltà di medicina senza rendersene conto. Tutto ciò che è a disposizione della medicina moderna - ogni esame, farmaco, terapia e procedura chirurgica - si basa sull'idea di riparare una macchina. I medici, in fondo, sono dei meccanici. Per rinforzare la superiorità del modello quantico, sfatiamo una volta per tutte l'idea erronea del corpo-macchina.
Il modello quantico sfugge al modello della realtà convenzionale che tratta il corpo umano come una macchina e i medici come meccanici che la riparano.
L'inizio di tutto: la Coscienza
Deepak Chopra sostiene che all'inizio di tutto vi sia qualcosa che proviene dall'interno dell'essere umano, cioè la sua coscienza. Egli scrive (pp. 104-105):

Nella loro ricerca della sorgente ultima, in India gli antichi rishi (veggenti) vedici non iniziarono da "là fuori" con gli oggetti fisici come fecero gli antichi Greci quando per primi postularono l'esistenza dell'atomo. I rishi iniziarono invece da "qui dentro", da ciò che ci rende umani: l'esperienza cosciente. I nomi dei più grandi veggenti, come Patanjali e Vasistha, sono stati tramandati e si trovano sul frontespizio di famosi trattati sullo Yoga. In Occidente la connotazione dello Yoga è spirituale e l'implicazione è che siano dei trattati religiosi. Ma è più proficuo considerare i rishi come gli Einstein della coscienza, perché si proponevano di trovare lo stato fondamentale della realtà, esattamente come fecero Einstein e gli altri grandi pionieri della fisica moderna.

Considero la coscienza come fondamentale. Considero la materia come derivata dalla coscienza. Non possiamo andare oltre la coscienza, Tutto ciò a cui pensiamo, tutto ciò che consideriamo esistente postula la coscienza. (Max Planck)

La coscienza è il fenomeno attraverso il quale si conosce l'esistenza stessa dell'universo. (Sir Roger Penrose)

L'Universo comincia ad assomigliare più a un grande pensiero che a una grande macchina. La mente non sembra più essere un accidentale intruso nel regno della materia...Dovremmo piuttosto salutarla come la creatrice e governatrice del regno della materia. (Sir James Jeans)

Sono affermazioni impressionanti da parte di icone della scienza che servono a fondere tutto ciò che accade "qui dentro" con tutto ciò che i nostri sensi percepiscono "là fuori". Alcuni dei più illustri pionieri quantistici si convinsero che la coscienza fosse fondamentale nella creazione.
L'Universo è un grande pensiero più che una grande macchina, e all'inizio di tutto vi è la "coscienza" umana che governa il regno della materia.
Il flusso della vita: Chit akash
Deepak Chopra sostiene che ogni situazione cupa possa essere aggirata padroneggiando ogni aspetto dell'intelligenza creativa. Per far questo occorre capire come funziona il flusso della vita.
Egli scrive (pp. 117-118;124-125):

I rishi vedici descrivevano un altro tipo di spazio, dove l'intelligenza creativa fluisce liberamente ed è sempre accessibile. Lo chiamavano in sanscrito chit akash, che si traduce approssimativamente come "spazio mentale". Ciò che si intende, tuttavia, è la gamma infinita della coscienza. Per i rishi, il corpo causale si trova in chit akash, così come il corpo quantico, anche se la fisica non è ancora arrivata così lontano. Essa non può riconoscere lo "spazio mentale" se non consente alla coscienza di essere un argomento rispettabile da affrontare. Chit akash dà una casa all'intelligenza creativa. Sta dietro il sipario della realtà quotidiana come un coreografo invisibile che dice ai ballerini cosa fare anche se non appare mai sul palco. Una volta compreso il vantaggio di vivere nel chit akash, il mondo di tutti i giorni perde il suo fascino incantevole. Tutto quello che c'è di buono nella tua vita là è migliore. Possiamo dare  molte ragioni per questo, ma si riducono a una soltanto: chit akash è il luogo in cui ogni possibilità creativa inizia a fiorire. Indipendentemente da quale processo si esamina - dal singolo battito cardiaco all'intero cervello - l'intelligenza creativa deve entrare in azione. Per farlo, nel chit akash sorge un impulso che accumula l'energia sufficiente per creare un'azione fisica che si può vedere, sentire, misurare. Lo stesso vale per l'attività mentale. Ti immergi nel chit akash per trovare il tuo prossimo pensiero. Ma la parola mentale non è sufficiente perché, quando il DNA si divide o una fibra del muscolo cardiaco si contrae, l'intelligenza è all'opera. Questa intelligenza è inespressa e silenziosa, ma infinitamente creativa. Allarga il quadro e tutta la Natura è intelligente, perché nulla può accadere nel cosmo senza passare attraverso chit akash.

Corpo quantico/causale  Chit akash Corpo fisico

Tutto ciò che l'intelligenza creativa ti porta segue questo percorso. Un impulso ha origine nel corpo quantico o causale. Potrebbe essere un impulso cosciente, come voler uscire per godersi una luminosa giornata primaverile, o un impulso totalmente incosciente, come quello che fa battere i muscoli del cuore. Per entrambi vale lo stesso flusso. Si muove nel chit akash prima di arrivare al tuo corpo fisico. Quando un impulso compie questo viaggio dalla causa prima al risultato finale succedono molte cose. In breve si compie un miracolo. Ogni impulso sa cosa dovrebbe fare, dove è diretto e come si relaziona alle migliaia di altri impulsi generati dal corpo in ogni istante. Senza questa conoscenza un seme non potrebbe diventare un fiore. Taglia un seme e non vedrai steli, radici, foglie o fiori in forma microscopica. Vedrai solo le sostanze chimiche organiche disposte in un certo modo attraverso la genetica. Questa massa di sostanze chimiche germoglia e si sviluppa secondo i processi biologici ben noti. Ciò che è misterioso è il modo in cui le sostanze chimiche vengono trasformate per produrre uno stelo di grano anziché un cespuglio di rose. Il DNA che rende il grano diverso dalle rose è solo un progetto. Non sa come costruire una pianta, proprio come il progetto della tua casa non sa come costruire una casa. L'intelligenza creativa fornisce in modo invisibile la conoscenza necessaria.


Le infinite possibilità della "coscienza" si esprimono in uno spazio mentale che i rishi vedici chiamavano "chit akash". In  esso fluisce la "intelligenza creativa" dell'essere umano che agisce secondo infinite possibilità in tutta la Natura e nel corpo fisico.
Come stimolare il nervo vago
Deepak Chopra spiega come stimolare il nervo più lungo e importante del corpo umano: il nervo vago
Fisiologia umana
La fisiologia dell'organismo umano è principalmente dipendente da un nervo che attraversa tutto il corpo, influenzando tutti gli organi, dal cervello, al cuore, ai polmoni sino all'intestino e al suo microbioma.
Come attingere a ciò che davvero conta per ogni individuo
Deepak Chopra spiega come realizzare, in sette fasi, un processo di cambiamento della propria vita
Conclusioni (provvisorie): La vera essenza dell'umanità è quantica e invisibile
Il sito pensierocritico.eu si occupa di pensiero critico, e quindi poggia le proprie affermazioni su verità scientifiche. E' il caso di ragionare sul metodo con il quale tali verità sono state conquistate, e a questo proposito il medico Gioacchino Pagliaro scrive nel suo libro "Intenzionalità di guarigione" (pp. 17-18): "La storia e l'evoluzione della scienza dimostrano in modo ineccepibile che, senza le grandi intuizioni degli scienziati scomunicati dagli estremisti scientisti, essa non avrebbe avuto alcuna possibilità di progredire e di compiere passi avanti. Chi ha il coraggio di guardare cose che altri volutamente ignorano o di spingersi verso ambiti di ricerca che possono minacciare il paradigma dominante, nella migliore delle ipotesi è guardato con sufficienza e derisione,  nella peggiore viene tacciato di ascientificità ed emarginato. L'estremismo scientista di chi si erge a paladino della scienza la ostacola e ne rallenta l'evoluzione, mentre il metodo scientifico ne sollecita il progresso. La scienza è rigore e verifica continua, ma anche curiosità conoscitiva, intuizione e creatività ed implica la capacità di mettere sempre in discussione ciò che è già noto, accettandone la transitorietà. [...] Oggi più che mai abbiamo bisogno della scienza per affrontare ogni difficoltà e crisi in modo olistico, non più approssimativo e non più pilotati da interessi che generano  problemi ancora più gravi  di quelli che si intendono affrontare." Secondo alcuni scienziati quali i fisici Federico Faggin e Giacomo Mauro D'Ariano, oltre al fisico Amit Goswami e al medico Deepak Chopra, la congiunzione di "scienza" e "spiritualità" sta finalmente avvenendo e, in un prossimo futuro, verrà dimostrata scientificamente. Tutte le culture umane, nel corso del loro sviluppo, si sono arrovellate per capire quale fosse il principio fondante della storia umana. Gli antichi Greci hanno puntato su ciò che esiste "fuori di noi" postulando l'esistenza dell'atomo, invece la cultura induista e i suoi veggenti (rishi) pensavano che la sorgente dovesse provenire da "dentro di noi", cioè dalla coscienza umana. Il fisico Freeman Dyson scrisse: "Se sai da dove proviene tutto, sai dove potresti trovare Dio". L'endocrinologo e medico ayurvedico Deepak Chopra, nella prefazione al libro di Amit Goswami "Il dottor Quantum" scrive (pp. 8-9): "Il professor Goswami è abbastanza audace da puntare direttamente all'origine del placebo, e di tutte le altre forme di terapie mente-corpo, affermando che tutta la realtà, compreso il corpo umano, si fonda sulla coscienza, in tal modo, unisce un'antica saggezza alla fisica più all'avanguardia. Duemila anni fa, infatti, la filosofia dei Vedānta asseriva che l'esistenza materiale è un'illusione, un sogno condiviso da cui è possibile risvegliarsi, e quando lo facciamo ci rendiamo conto che dietro l'illusione non c'è altro che la pura coscienza. Una simile idea ha avuto poca influenza sul pensiero occidentale, fino all'avvento dei grandi pionieri della meccanica quantistica all'inizio del XX secolo. Oggi i loro nomi sono noti e celebrati - Albert Einstein, Erwin Schrödinger, Wolfgang Pauli, Werner Heisenberg -, ma ciò che è meno noto è che quasi tutti divennero dei mistici. Avendo scoperto che il solido mondo materiale è basato su campi elettromagnetici invisibili, e che questi ultimi emergono da un luogo al di fuori dello spazio e del tempo, i pionieri quantistici iniziarono ad avvertire il pubblico che il mondo fisico ci scivola via da sotto i piedi come le sabbie mobili. Niels Bohr affermò che 'ogni cosa che chiamiamo reale è fatta di cose che non possono essere considerate reali'. Dal canto suo Heisenberg, durante il conferimento del Nobel nel 1932, disse che l'atomo 'non ha affatto proprietà fisiche'. Einstein, a sua volta, ipotizzò che tutto ciò che avviene nell'universo avviene nella mente di Dio." Deepak Chopra riporta nel suo libro "Il corpo quantico" (pp.106-107) le seguenti dichiarazioni: "Io non faccio alcuna chiara distinzione tra mente e Dio. Dio è ciò che la mente diventa quando oltrepassa la portata della nostra comprensione. Dio può essere considerato un'anima del mondo o un insieme di anime del mondo. Noi siamo i principali passaggi di Dio su questo pianeta nella fase attuale del suo sviluppo, In seguito potremmo crescere con lui mentre lui cresce, oppure potremmo essere lasciati indietro. Essere lasciati indietro sarebbe un destino terribile e, per stare al passo con Dio, dobbiamo evolverci." La rivoluzione quantistica ha dato, all'inizio del Novecento, una risposta alla domanda fondamentale di senso, ad esempio il fisico scopritore dei quanti, Max Planck ha scritto: "Considero la coscienza come fondamentale. Considero la materia come derivata dalla coscienza. Non possiamo andare oltre la coscienza, Tutto ciò a cui pensiamo, tutto ciò che consideriamo esistente postula la coscienza." Il fisico, matematico James Jeans ha scritto: "L'Universo comincia ad assomigliare più a un grande pensiero che a una grande macchina. La mente non sembra più essere un accidentale intruso nel regno della materia...Dovremmo piuttosto salutarla come la creatrice e governatrice del regno della materia." Questa soluzione della coscienza come origine governante dell'attività umana è stata confermata nel 2021 dai fisici Federico Faggin e Giacomo Mauro D'Ariano che hanno pubblicato lo studio "Hard Problem and Free Will - An information theorical approach". L'endocrinologo Deepak Chopra scrive nel suo libro "Il corpo quantico" (p. 43, 286): "Se si adotta una prospettiva quantistica, tutto il problema del benessere è che rimane bloccato al livello del problema. Uno dei principi fondamentali che abbiamo spiegato è che il campo quantico non invecchia né si ammala. Agisce attraverso il flusso dell'intelligenza creativa e, a meno che il flusso non venga bloccato o alterato in qualche modo, la vita è sempre in evoluzione. In termini personali ciò significa che le tue scelte sosterranno la tua evoluzione nel corpo, nella mente e nella psicologia. [...] La vita di ognuno di noi è un forte confronto tra opposti. Le definizioni convenzionali che applichiamo a questo scontro di opposti - piacere contro dolore, bene contro male, luce contro oscurità, amore contro paura, Dio contro Diavolo - sono create dalla mente. Ma dal punto di vista cosmico c'è evoluzione o entropia. L'entropia è dalla parte del declino e della distruzione, l'evoluzione coglie l'opportunità dopo ogni atto di distruzione per inventare una nuova creazione. A livello personale l'evoluzione avanza quando smantelliamo qualche aspetto autodistruttivo della personalità dell'io in modo che una qualità più evoluta possa prendere il suo posto. Un gesto d'amore sconfigge la paura. La compassione sconfigge l'egoismo. La verità sconfigge la menzogna. Se ti concentri sulla tua evoluzione, il percorso verso una coscienza superiore rimane inconcepibile ma sarai in linea con il disegno cosmico." SE SI ACCETTA QUESTA VISIONE DELLA REALTA', OCCORRE PERSEGUIRE LA PROPRIA EVOLUZIONE, ELIMINANDO OGNI FRAMMENTAZIONE.
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Libri consigliati
a chi vuole approfondire le caratteristiche del corpo quantico
Spesa annua pro capite in Italia per gioco d'azzardo 1.583 euro, per l'acquisto di libri 58,8 euro (fonte: l'Espresso 5/2/17)

Pagina aggiornata il 17 ottobre 2024

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Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 2.5 Generico
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