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Coloro cui sfugge completamente l'idea che è possibile aver torto non possono imparare nulla, tranne la tecnica. (Gregory Bateson)
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Qual è l'origine del conformismo dell'uomo moderno europeo?
TEORIE > METODI > INTELLIGENZA UMANA
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Nell'era della conoscenza, della libertà di stampa e di opinione consentita dallo sviluppo di mass media e social media, la libertà di esprimere i nostri pensieri ha un senso solo se si tratta di pensieri veramente "nostri", e non di pensieri manipolati dai poteri politico-economici. A questo riguardo, nelle conclusioni al suo libro, Fromm evidenzia l'illusione di cui si nutre la "coscienza" dell'uomo moderno: "Abbiamo fatto notare le condizioni economiche che favoriscono nella nostra epoca il crescente isolamento e la crescente impotenza dell'individuo; esaminando i risultati psicologici abbiamo dimostrato che questa impotenza porta o al tipo di fuga che troviamo nel carattere autoritario, oppure a un conformismo ossessivo nel corso del quale l'individuo diventa un automa, perde la sua individualità e tuttavia nello stesso tempo al livello della coscienza si immagina libero e sottoposto solo a se stesso."  Le fondamenta della civiltà moderna, riguardo all'indipendenza psicologica dell'essere umano da autorità esterne, secondo Erich Fromm, sono state poste alla fine del Medioevo (in Italia intorno al XII secolo). Scrive Fromm: "La società medioevale non privava l'individuo della sua libertà, perchè l' "individuo" non esisteva ancora." L'individuo nacque, secondo Fromm, in Italia nel Rinascimento. Si tratta della punta di un iceberg di quello che sarà l'individuo moderno europeo. Infatti il Rinascimento italiano coinvolse pochi individui, appartenenti alle classi nobili e borghesi che riuscirono a sfruttare per arricchirsi con il loro spirito d'iniziativa, le nuove condizioni favorevoli (posizione geografica dell'Italia, vantaggi commerciali, assenza di stati forti concorrenti a causa della lotta tra Papa e Imperatore, ecc). L'individuo moderno europeo nacque nell'Europa Centro-occidentale e venne "creato" dalle idee di Martin Lutero e di Calvino. Mentre alcuni si arricchivano, i membri dotati di scarsi capitali si impoverivano sempre più, mentre cresceva la rabbia contro i monopoli espressa da Lutero nel libro "Sul commercio e l'usura", stampato nel 1524. Il "Capitale" aveva cessato di essere servo ed era diventato padrone. La crescente importanza (per lo sviluppo della propria attività) del capitale, del mercato e della concorrenza rendevano insicura la situazione del singolo individuo che inizia, da un lato, a sentirsi libero da vincoli sociali ma, dall'altro, a sentirsi solo, impotente, dubbioso, ansioso. Lutero, con la Riforma, offre una soluzione a quest'uomo impaurito che soffriva di un forte senso di irrilevanza. Nella società moderna l'uomo, contrariamente all'artigiano medioevale, prova un senso di alienazione perchè è costretto a lavorare per produrre oggetti o servizi per i quali non ha il minimo interesse. Inoltre, nella società dell'informazione e della conoscenza, egli vende soprattutto la propria personalità. Scrive Fromm: "Questa personalità deve essere simpatica, ma oltre a questo il suo possessore deve rispondere ad alcuni altri requisiti: deve avere energia, iniziativa [...] Così, la fiducia in se stessi, il "sentimento dell'io", sono soltanto indicazioni di ciò che gli altri pensano della persona. Questa non si convince del proprio valore indipendentemente dalla popolarità o dal suo successo sul mercato. Se è ricercata, è qualcuno; se non è popolare, è nessuno."  Ai bambini si insegna ad "essere gradevoli" fin da piccoli, addestrandoli a quel conformismo che li aiuterà a vendersi da adulti, non importa se da operai, impiegati o dirigenti, ma sempre acriticamente amabili. Secondo Fromm il capitalismo ha reso l'uomo più libero e questa libertà ha reso l'uomo più solo, fragile e insicuro, quindi preda di quelle forze esterne che gli offrono un appiglio. Erich Fromm ha descritto l'uomo moderno come un individuo con due volti: da un lato indipendente, autosufficiente e critico, dall'altro isolato e impaurito. Il sentimento di isolamento e impotenza è spaventoso e le persone normali lo stemperano nella routine quotidiana, nel successo economico, nelle distrazioni mondane mentre i cosiddetti nevrotici lo trascendono nell'arte, nella scrittura, nella musica. Dovendo affrontare da solo Dio (o il Mercato) l'uomo cerca la salvezza in una nuova sottomissione. Le principali vie di fuga sono due: o la sottomissione a un capo (un "protettore magico"), come è avvenuto nei fascismi (passati e presenti), o un conformismo ossessivo, come avviene nelle democrazie (più o meno mature). Il filosofo Carlo Sini, nel libro "L'uomo, la macchina e l'automa", introduce una riflessione profonda sulle ragioni che, da sempre, alimentano l'interesse dell'uomo verso la creazione di un suo "doppio" più potente che sappia conquistare quei poteri che lui non ha. Questa ricerca, secondo Sini, incarna il cammino della civiltà: è all'automa che bisogna guardare perchè i soggetti ne sono il riflesso risultante. Da questo deriva l'interesse di molti imprenditori della Silicon Valley per il Transumanesimo verso la creazione di individui "nuovi" che sappiano superare i limiti biologici dell'essere umano. Tutta la storia umana, tutta la "cultura", è la storia di una successione di automi che mirano, in un modo o in un altro, alla produzione e riproduzione di "vita eterna" (compresa l'ipotesi di una accettazione finale della morte e del nulla, come abito di saggezza e come uscita dall'angoscia).
conformismo
We must also respect those who do not think like us.
And how do we think?
Punto chiave di questa pagina
FUGA DALLA LIBERTA': Nella società moderna l'uomo, contrariamente all'artigiano medioevale, prova un senso di alienazione perchè è costretto a lavorare per produrre oggetti o servizi per i quali non ha il minimo interesse. Inoltre, nella società dell'informazione e della conoscenza, egli vende soprattutto la propria personalità. Scrive Fromm (p.105): "Questa personalità deve essere simpatica, ma oltre a questo il suo possessore deve rispondere ad alcuni altri requisiti: deve avere energia, iniziativa [...] Così, la fiducia in se stessi, il "sentimento dell'io", sono soltanto indicazioni di ciò che gli altri pensano della persona. Questa non si convince del proprio valore indipendentemente dalla popolarità o dal suo successo sul mercato. Se è ricercata, è qualcuno; se non è popolare, è nessuno."La socializzazione tende a conformare la mente umana al fine di renderla sempre più prevedibile. All'inizio i bambini sono imprevedibili, fino a quando la scuola li "normalizza", instillando in loro il corredo di credenze della cultura di appartenenza. L'essere umano è intriso di credenze che trae dal suo ambiente sociale e culturale e alle quali con difficoltà rinuncia.
Punti di riflessione
Il solo criterio per misurare il grado in cui la libertà venga realizzata è l'esistenza o meno di una partecipazione attiva dell'individuo alla determinazione della sua vita e di quella della società, e questo non solo attraverso l'atto formale del votare, ma anche nella sua attività quotidiana, nel suo lavoro e nei suoi rapporti con gli altri. (Erich Fromm p.235)
Quale libertà per l'uomo moderno?
Che dire della libertà individuale la quale, nell'epoca in cui viviamo dopo i drammi del Novecento, sembra conquistata?
Secondo lo psicoanalista Erich Fromm dobbiamo stare in guardia dal ritorno dei fascismi (di destra e di sinistra) perchè le condizioni che ne hanno consentito l'affermazione sono ancora vivi nell'uomo moderno: senso di irrilevanza e paura dell'isolamento. Di questo egli scriveva nel 1941, nel libro ormai considerato un classico, "Fuga dalla libertà" (ved. bibliografia).

Nell'era della conoscenza, della libertà di stampa e di opinione consentita dallo sviluppo di mass media e social media, la libertà di esprimere i nostri pensieri ha un senso solo se si tratta di pensieri veramente nostri, e non di pensieri manipolati dai poteri politico-economici. A questo riguardo, nelle conclusioni al suo libro, Fromm evidenzia l'illusione di cui si nutre la "coscienza" dell'uomo moderno (p.208):

Abbiamo fatto notare le condizioni economiche che favoriscono nella nostra epoca il crescente isolamento e la crescente impotenza dell'individuo; esaminando i risultati psicologici abbiamo dimostrato che questa impotenza porta o al tipo di fuga che troviamo nel carattere autoritario, oppure a un conformismo ossessivo nel corso del quale l'individuo diventa un automa, perde la sua individualità e tuttavia nello stesso tempo al livello della coscienza si immagina libero e sottoposto solo a se stesso.
Il non-individuo nella Storia e nella Preistoria
Le fondamenta della civiltà moderna, riguardo all'indipendenza psicologica dell'essere umano da autorità esterne, secondo Erich Fromm, sono state poste alla fine del Medioevo (in Italia intorno al XII secolo).  Fromm traccia il seguente ritratto psicologico dell'uomo medioevale (p.39):

Proprio come il contadino e il cittadino raramente oltrepassavano i limiti della piccola area geografica in cui vivevano, così l'universo era limitato e di facile comprensione. La terra e l'uomo erano il centro, il cielo e l'inferno erano il luogo della vita futura, e tutte le azioni dalla nascita alla morte erano limpide nel loro nesso causale. La società, pur dando sicurezza all'individuo grazie a questa sua struttura, lo teneva tuttavia incatenato. Era una prigionia diversa da quella derivante dall'autoritarismo e dall'oppressione dei secoli successivi. La società medioevale non privava l'individuo della sua libertà, perchè l' "individuo" non esisteva ancora.
Il non-individuo del Medioevo: un uomo senza ambizioni
Quentin Metsys 1514 Louvre
In figura "Cambiavalute con la moglie" (Quentin Metsys 1514 - Louvre). Alla fine del Medioevo l'individuo non esisteva ancora. Le persone erano vincolate sia da implicazioni pratiche (il marito valuta l'oggetto del cliente riflesso nello specchio convesso), sia da implicazioni morali (la moglie sfoglia un libro di preghiere, lo specchio riflette simbolicamente una croce). Il non-individuo era soddisfatto del suo ruolo e non aveva ambizioni.
La pressione informativa del mondo moderno richiede ad ogni individuo di crearsi in fretta opinioni su temi sempre nuovi. Quindi l'individuo è sempre alla ricerca di opinioni altrui alle quali conformarsi per ampliare i propri punti di vista e di solito li trova nella propria cerchia sociale (sociocentrismo). Quando questo avviene senza riflessione personale c'è conformismo, quando invece avviene con un (seppur minimo) sforzo (pensiero critico), allora c'è pensiero.
La società medioevale non privava l'individuo della sua libertà, perché l' "individuo" non esisteva ancora
Assetto psicologico dell'essere umano dal Medioevo all'età moderna
Erich Fromm
Nascita dell'individuo in Italia nel Rinascimento
L'individuo nacque, secondo Fromm che riprende le idee dello storico Jacob Burckardt, in Italia nel Rinascimento. Si tratta della punta di un iceberg di quello che sarà l'individuo moderno europeo. Infatti il Rinascimento italiano coinvolse pochi individui, appartenenti alle classi nobili e borghesi che riuscirono a sfruttare per arricchirsi con il loro spirito d'iniziativa, le nuove condizioni favorevoli (posizione geografica dell'Italia, vantaggi commerciali, assenza di stati forti concorrenti a causa della lotta tra Papa e Imperatore, ecc). Scrive Fromm (p.41):

In Italia, per la prima volta, l'individuo emergeva dalla società feudale e spezzava i vincoli che gli avevano dato sicurezza e al tempo stesso lo avevano limitato. L'italiano del Rinascimento fu, dice Burckardt, "il primogenito dei figli dell'Europa moderna", il primo individuo.

Naturalmente anche prima del Medioevo sono esistiti individui in grado di pensare autonomamente, senza lasciarsi schiacciare dalla comunità culturale di appartenenza, anzi è per merito loro che l'essere umano ha progredito attraverso i secoli. Uno di questi individui, secondo lo storico Stephen Greenblatt fu Lucrezio, la cui riscoperta in un monastero tedesco del manoscritto De Rerum Natura da parte dell'umanista Poggio Bracciolini, diede avvio a un processo di epocale cambiamento delle idee poi chiamato Rinascimento (vedi "Il manoscritto" di Stephen Greeblatt). Inoltre la genesi dell'uomo moderno viene attribuita, dallo storico Ronald G. Witt nel libro "L'eccezione italiana: L'intellettuale laico nel Medio Evo e l'origine del Rinascimento", alla tradizione letteraria italiana che diede luogo all'Umanesimo.
Nascita dell'individuo nel Rinascimento italiano
In figura "Ritratto virile" (Raffaello Sanzio 1503 Galleria Borghese Roma). Il Rinascimento in Italia coinvolse pochi individui, appartenenti alle classi nobili e borghesi, che riuscirono a sfruttare le nuove condizioni favorevoli con il loro spirito d'iniziativa
L'individuo nacque in Italia nel Rinascimento. Si tratta della punta di un iceberg di quello che sarà l'individuo moderno europeo
Assetto psicologico dell'uomo moderno europeo
L'individuo moderno europeo nacque nell'Europa Centro-occidentale e venne "creato" dalle idee di Martin Lutero e di Calvino.
Scrive lo psicoanalista Erik Fromm nel libro "Fuga dalla libertà" (pp.47-50):

Nella società medioevale l'organizzazione della società era piuttosto statica. Gli artigiani erano stretti in corporazioni già dal tardo Medioevo. [...] Le corporazioni bloccavano la possibilità di una dura concorrenza tra i loro membri. Alcuni storici hanno fatto osservare che le corporazioni erano sempre pervase da uno spirito monopolistico, volto a proteggere i vecchi membri e ad escludere i nuovi venuti. [...]  Alcuni membri delle corporazioni possedevano più capitale degli altri. Assai presto certe corporazioni accolsero solo persone fornite di una certa quantità di capitale.

Mentre alcuni si arricchivano, i membri dotati di scarsi capitali si impoverivano sempre più, mentre cresceva la rabbia contro i monopoli espressa da Lutero nel libro "Sul commercio e l'usura", stampato nel 1524. Il "Capitale" aveva cessato di essere servo ed era diventato padrone.
La crescente importanza (per lo sviluppo della propria attività) del capitale, del mercato e della concorrenza rendevano insicura la situazione del singolo individuo che inizia, da un lato, a sentirsi libero da vincoli sociali ma, dall'altro, a sentirsi solo, impotente, dubbioso, ansioso. Lutero, con la Riforma, offre una soluzione a quest'uomo impaurito che soffriva di un forte senso di irrilevanza. Scrive Fromm (p.69).

La soluzione di Lutero è riscontrabile oggi in molti individui che non pensano in termini teologici: è quella cioè di raggiungere la certezza eliminando l'isolamento individuale, diventando uno strumento nelle mani di un potere soverchiante esterno all'individuo.
Spirale del silenzio e paura dell'isolamento
Poche persone sono abbastanza forti e libere (i non conformisti) da sostenere il peso psicologico di percepirsi isolati nel loro contesto sociale. Questo comportamento sociale si basa sull'euristica del conformismo. (Cliccare sull'immagine per approfondire)
La crescente importanza (per lo sviluppo della propria attività) del capitale, del mercato e della concorrenza rendevano insicura la situazione del singolo individuo che inizia, da un lato, a sentirsi libero da vincoli sociali ma, dall'altro, a sentirsi solo, impotente, dubbioso, ansioso. Lutero, con la Riforma, offre una soluzione a quest'uomo impaurito che soffriva di un forte "senso di irrilevanza"
Le soluzioni di Lutero e Calvino per sfuggire all'incertezza e al dubbio
La soluzione che Lutero offrì alle masse fu quella di sottomettersi ad un'autorità per sfuggire all'incertezza di un mondo diventato minaccioso. La paura dell'isolamento era diventata la componente principale dell'uomo moderno, e i tentativi di contrastare il dubbio (della sua irrilevanza personale) si esalteranno nell'uomo moderno fino a spingerlo verso una soluzione. Scrive Fromm (p.83):

La novità della società moderna è che gli uomini sono spinti a lavorare non tanto da pressioni esterne, quanto da una costrizione interna che li obbligava a lavorare come in altre società un padrone molto rigido avrebbe potuto costringere la gente a lavorare.

Un analogo sforzo nella direzione del lavoro e dell'impegno ossessivo venne svolto dal calvinismo. Scrive Fromm (p.80):

Nell'ulteriore sviluppo del calvinismo l'insistenza sulla vita virtuosa e sulla rilevanza di uno sforzo incessante aumenta d'importanza, e in modo particolare l'idea che il successo nella vita mondana, come risultato di questi sforzi, è segno di salvezza.

Nel calvinismo, il modo per sfuggire all'incertezza e al dubbio diventa lo sforzo ossessivo, l'attività frenetica, guidata dall'ansia, che si indirizza sia verso attività utili quali il lavoro, sia verso attività inutili e dannose quali gioco d'azzardo, fumo, droghe, ecc. Scrive Fromm (p.81):

L'irrazionalità di questo sforzo obbligato sta nel fatto che l'attività non è intesa a creare un fine desiderato, ma serve a indicare se accadrà o meno qualcosa che è stato determinato in anticipo, indipendentemente dall'attività o dal controllo dell'individuo. Questo meccanismo è ben noto nel caso dei soggetti colpiti da nevrosi coatta. Queste persone, quando temono il risultato di una vicenda importante, possono, nell'attendere la risposta, mettersi a contare le finestre delle case o gli alberi delle strade. Se il numero è pari la persona sente che le cose andranno bene; se è dispari, è segno che non riuscirà. Spesso questo dubbio non si riferisce a un momento specifico, ma alla vita intera di una persona e l'ossessione di cercare "segni" la pervaderà in conseguenza. Spesso il nesso esistente tra contare pietre, il fare solitari, il giocare d'azzardo, ecc, e l'ansietà e il dubbio, non è cosciente. Una persona può fare solitari perchè è spinta da un vago senso di inquietudine, e solo un'analisi potrebbe svelare la funzione occulta della sua attività: rivelare il futuro.
Dipendenza dal lavoro (work alcoholism)
La dipendenza dal lavoro (work alcoholism) è un disturbo ossessivo-compulsivo della personalità nell'uomo e nella donna moderni. (Cliccare sull'immagine per approfondire)
Tarocchi: una delle più diffuse (e illusorie) pratiche divinatorie
La risoluzione di una crisi personale è all'origine dell'interesse di molte persone per arti divinatorie quali astrologia, cartomanzia, chiromanzia, ecc. Nel loro uso sembra agire il meccanismo psicologico della proiezione: è il soggetto che personalizza immagini altrimenti impersonali e attribuisce loro un significato. (Cliccare sull'immagine per approfondire)
Nel calvinismo, il modo per sfuggire all'incertezza e al dubbio diventa lo sforzo ossessivo, l'attività frenetica, guidata dall'ansia, che si indirizza sia verso attività utili quali il lavoro, sia verso attività inutili e dannose quali gioco d'azzardo, fumo, droghe, ecc.
L'ossessione di molte donne per la pulizia della casa (Rupofobia: ossessione per lo sporco)
La rupofobia (paura dello sporco) nasconde un disturbo generato dall'ansia: segnala la presenza di un'angoscia interiore che deve essere trasferita su un oggetto esterno.(Cliccare sull'immagine per approfondire)
Crescita dei giochi d'azzardo in Italia
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Dipendenza dai giochi d'azzardo negli USA
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Workaholism nel mondo
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Crescita Sale Slot in Italia e dipendenza studentesca
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Assetto psicologico dell'uomo europeo nel sistema capitalistico
Il principio dell'accumulazione di capitale è la premessa per lo sviluppo del sistema industriale: il capitale non si usa per il consumo o per gli investimenti ma si accumula. Scrive Fromm (p.99):

In ogni società lo spirito dell'intera civiltà è determinato dallo spirito dei suoi gruppi più potenti. In parte ciò accade perchè questi gruppi hanno il potere di controllare il sistema educativo - scuole, chiese, stampa, teatro - e perciò di inculcare nell'intera popolazione le proprie idee

Nella società moderna l'uomo, contrariamente all'artigiano medioevale, prova un senso di alienazione perchè è costretto a lavorare per produrre oggetti o servizi per i quali non ha il minimo interesse. Inoltre, nella società dell'informazione e della conoscenza, egli vende soprattutto la propria personalità. Scrive Fromm (p.105):

Questa personalità deve essere simpatica, ma oltre a questo il suo possessore deve rispondere ad alcuni altri requisiti: deve avere energia, iniziativa [...] Così, la fiducia in se stessi, il "sentimento dell'io", sono soltanto indicazioni di ciò che gli altri pensano della persona. Questa non si convince del proprio valore indipendentemente dalla popolarità o dal suo successo sul mercato. Se è ricercata, è qualcuno; se non è popolare, è nessuno.

La socializzazione tende a conformare la mente umana al fine di renderla sempre più prevedibile. All'inizio i bambini sono imprevedibili, fino a quando la scuola li "normalizza", instillando in loro il corredo di credenze della cultura di appartenenza. L'essere umano è intriso di credenze che trae dal suo ambiente sociale e culturale e alle quali con difficoltà rinuncia. Il motivo lo spiega lo psicoanalista Giovanni Jervis nel libro "Psicologia dinamica" (p.173):

Una persona aderisce a una credenza non soltanto perchè essa è parte di un certo mondo culturale, ma anche perchè questa adesione è parte di un meccanismo di affiliazione nei confronti di individui percepiti come portatori di "certezze". In questo modo l'affiliarsi a coloro che si presentano come "maestri", o come sacerdoti o esperti di una credenza, tende a produrre quegli aspetti di "regressione", di ubbidienza all'autorità, e talora perfino di rinuncia all'intelligenza critica, che sono fra le componenti dei meccanismi psicologici della dipendenza.

Per questo scopo, ai bambini si insegna ad "essere gradevoli" fin da piccoli, addestrandoli a quel conformismo che li aiuterà a vendersi da adulti, non importa se da operai, impiegati o dirigenti, ma sempre acriticamente amabili. Scrive Fromm (p.210):

Dove non è arrivata l'educazione, arriva di solito più tardi la pressione sociale. Se uno non sorride, si dice che non ha una "personalità gradevole"; e bisogna avere una personalità gradevole se si vuol vendere i propri servizi, non importa se come cameriera, come commesso, o come medico. Solo quelli che stanno al fondo della piramide - quelli che non vendono altro che la loro fatica fisica - e coloro che stanno al vertice, non hanno bisogno di essere particolarmente "gradevoli"

Secondo Fromm il capitalismo ha reso l'uomo più libero e questa libertà ha reso l'uomo più solo, fragile e insicuro, quindi preda di quelle forze esterne che gli offrono un appiglio. Questo appiglio si è rivelato essere una possibilità di fuga dalla nuova libertà. Fromm individua questo meccanismo di fuga nella ricerca di un "protettore magico" che lo protegga e non lo lasci solo. Scrive Fromm (pp.151-152):

Spesso, naturalmente, il "protettore magico" è personificato: viene concepito come Dio, come principio, o come reali persone, quali un genitore, il marito, la moglie o un superiore. [...] L'intensità del rapporto col protettore magico è inversamente proporzionale alla capacità di esprimere spontaneamente le proprie possibilità intellettuali, emotive e fisiche. In altre parole, si spera di ottenere tutto quel che si desidera dalla vita non dalle proprie azioni, ma dal protettore magico.
Euristica del conformismo
L'euristica del conformismo è da sempre una delle più diffuse: molte persone tendono ad accettare, senza effettuare verifiche, informazioni propagandistiche di nessun valore o addirittura palesemente contraddittorie, se percepiscono che la maggioranza le condivide. (Cliccare per approfondire)
altan
I don't respect no one in particular: I am a 360 degrees ass-licker
Il protettore magico
Uno dei principali meccanismi di fuga dalla libertà è la sottomissione a un "protettore magico" che protegga e difenda l'individuo. Quest'illusione può avere come oggetto un padre, un superiore, un capo politico, culturale, sociale, ecc.
La libertà ha reso l'uomo più solo, fragile e insicuro, quindi preda di quelle forze esterne che gli offrono un appiglio. Questo appiglio si è rivelato essere una possibilità di fuga dalla nuova libertà. Fromm ha individuato questo meccanismo di fuga nella ricerca di un "protettore magico" che lo protegga e non lo lasci solo
L'Automa che è in noi
Erich Fromm ha descritto l'uomo moderno come un individuo con due volti: da un lato indipendente, autosufficiente e critico, dall'altro isolato e impaurito. Il sentimento di isolamento e impotenza è spaventoso e le persone normali lo stemperano nella routine quotidiana, nel successo economico, nelle distrazioni mondane mentre i cosiddetti nevrotici lo trascendono nell'arte, nella scrittura, nella musica. Dovendo affrontare da solo Dio (o il Mercato) l'uomo cerca la salvezza in una nuova sottomissione.

Le principali vie di fuga sono due: o la sottomissione a un capo (un "protettore magico"), come è avvenuto nei fascismi (passati e presenti), o un conformismo ossessivo, come avviene nelle democrazie (più o meno mature). I meccanismi di fuga dalla libertà possono essere patologici e allora provocano gravi stati schizofrenici o psicotici ma, nella maggior parte dei casi, si verificano in persone normali. Egli ha scritto (p.160):

Questo meccanismo è la soluzione che la maggioranza degli individui normali trova nella società moderna. Per dirla in breve, l'individuo cessa di essere se stesso; adotta in tutto e per tutto il tipo di personalità che gli viene offerto dai modelli culturali; e perciò diventa esattamente come tutti gli altri, e come questi pretendono che egli sia. [...] La persona che rinuncia al suo io individuale, e che diventa un automa, identico a milioni di altri automi che la circondano, non deve più sentirsi sola e ansiosa. Ma il prezzo che paga è alto; è la perdita del suo io.
Il filosofo Carlo Sini, nel libro "L'uomo, la macchina e l'automa", introduce una riflessione profonda sulle ragioni che, da sempre, alimentano l'interesse dell'uomo verso la creazione di un suo "doppio" più potente che sappia conquistare quei poteri che lui non ha. Questa ricerca, secondo Sini, incarna il cammino della civiltà: è all'automa che bisogna guardare perchè i soggetti ne sono il riflesso risultante. Egli scrive (pp.115-116):

La sua azione [dell'automa] è duplice. Da un lato mostra l'angoscia originaria del soggetto umano, in quanto soggetto attivo "della" cultura e cioè "del lavoro". Angoscia perchè il lavoro è la risposta, mai definitiva e sempre precaria, al sapere della morte: il sapere retroflesso dalle protesi della voce, della mano, ecc. Quel sapere di fantasmi che non può trovare soluzioni, sino a che continua a "credere" ai fantasmi e vi si modella come sapere. L'essere umano, sino ad oggi, è tale perchè ha visto la morte e ciò lo induce a ogni possibile "macchinazione" per stornarla, combatterla, cancellarla (compresa la tentazione simbolica, come diceva Freud, di liberarsene dandola ad "altri"). Tutta la storia umana, tutta la "cultura", è così la storia di una successione di automi che mirano, in un modo o in un altro, alla produzione e riproduzione di "vita eterna" (compresa l'ipotesi di una accettazione finale della morte e del nulla, come abito di saggezza e come uscita dall'angoscia). [...]
Il soggetto, diceva Whitehead, non è una sostanza, ma un supergetto: qualcosa che è in cammino e che in sé non è ogni volta che un momento riassuntivo e transeunte di forze effervescenti "in figura". Come effetto di superficie mai definitivo, il soggetto non è la premessa o il "principio" sul quale puntare o da rivendicare, ma piuttosto il risultato da esibire per giustificare ogni volta il lavoro di una determinata cultura.
Sdoppiamenti
Nell'esperienza psicoterapeutica tutto ciò che è clinicamente importante, nel linguaggio è invisibile o muto. Si hanno due versioni di uno stesso episodio: la vita vissuta nella memoria episodica e la sua rappresentazione nella memoria semantica. (Cliccare sull'immagine per approfondire sul ruolo del linguaggio)
L'uomo del futuro sarà ibrido (secondo Google)
Il futurologo Ray Kurzweil (dal 2012 ingegnere capo di Google) sostiene, nel suo libro "La singolarità", che il balzo tecnologico-evoluzionistico basato sull'interazione tra genetica, nanotecnologie e robotica, consentirà di "costruire" già dal 2030 individui ibridi che trascenderanno le nostre radici biologiche. Tali ibridi avranno dei nanobot (a base di DNA) nel sangue che, attraverso il flusso sanguigno, si distribuiranno in tutto il corpo umano innalzandone le difese immunitarie. Alcuni nanobot potranno agire nella neocorteccia, collegandosi con le piattaforme cloud, e incrementando l'intelligenza dell'essere umano.
Intelligenza Artificiale: il tentativo di Google e NASA di estendere la vita umana
Il futurologo Ray Kurzweil prevede che tra oggi ed il 2050 il progresso medico consentirà alle persone di prolungare la durata della vita, migliorandone la qualità con l'invecchiamento.
L'interesse dell'uomo verso la creazione di un suo "doppio" più potente che sappia conquistare quei poteri che lui non ha, incarna il cammino della civiltà. Da questo deriva l'interesse di molti imprenditori della Silicon Valley per il Transumanesimo verso la creazione di individui "nuovi" che sappiano superare i limiti biologici dell'essere umano. Tutta la storia umana, tutta la "cultura", è la storia di una successione di automi che mirano, in un modo o in un altro, alla produzione e riproduzione di "vita eterna" (compresa l'ipotesi di una accettazione finale della morte e del nulla, come abito di saggezza e come uscita dall'angoscia)
Conclusioni (provvisorie): Il sentimento di isolamento e impotenza è spaventoso e le persone normali lo stemperano nella routine quotidiana, nel successo economico, nelle distrazioni mondane mentre i cosiddetti nevrotici lo trascendono nell'arte, nella scrittura, nella musica
Nell'era della conoscenza, della libertà di stampa e di opinione consentita dallo sviluppo di mass media e social media, la libertà di esprimere i nostri pensieri ha un senso solo se si tratta di pensieri veramente nostri, e non di pensieri manipolati dai poteri politico-economici. A questo riguardo, nelle conclusioni al suo libro, Fromm evidenzia l'illusione di cui si nutre la "coscienza" dell'uomo moderno: "Abbiamo fatto notare le condizioni economiche che favoriscono nella nostra epoca il crescente isolamento e la crescente impotenza dell'individuo; esaminando i risultati psicologici abbiamo dimostrato che questa impotenza porta o al tipo di fuga che troviamo nel carattere autoritario, oppure a un conformismo ossessivo nel corso del quale l'individuo diventa un automa, perde la sua individualità e tuttavia nello stesso tempo al livello della coscienza si immagina libero e sottoposto solo a se stesso."  Le fondamenta della civiltà moderna, riguardo all'indipendenza psicologica dell'essere umano da autorità esterne, secondo Erich Fromm, sono state poste alla fine del Medioevo (in Italia intorno al XII secolo). Scrive Fromm: "La società medioevale non privava l'individuo della sua libertà, perchè l' "individuo" non esisteva ancora." L'individuo nacque, secondo Fromm, in Italia nel Rinascimento. Si tratta della punta di un iceberg di quello che sarà l'individuo moderno europeo. Infatti il Rinascimento italiano coinvolse pochi individui, appartenenti alle classi nobili e borghesi che riuscirono a sfruttare per arricchirsi con il loro spirito d'iniziativa, le nuove condizioni favorevoli (posizione geografica dell'Italia, vantaggi commerciali, assenza di stati forti concorrenti a causa della lotta tra Papa e Imperatore, ecc). L'individuo moderno europeo nacque nell'Europa Centro-occidentale e venne "creato" dalle idee di Martin Lutero e di Calvino. Mentre alcuni si arricchivano, i membri dotati di scarsi capitali si impoverivano sempre più, mentre cresceva la rabbia contro i monopoli espressa da Lutero nel libro "Sul commercio e l'usura", stampato nel 1524. Il "Capitale" aveva cessato di essere servo ed era diventato padrone.
La crescente importanza (per lo sviluppo della propria attività) del capitale, del mercato e della concorrenza rendevano insicura la situazione del singolo individuo che inizia, da un lato, a sentirsi libero da vincoli sociali ma, dall'altro, a sentirsi solo, impotente, dubbioso, ansioso. Lutero, con la Riforma, offre una soluzione a quest'uomo impaurito che soffriva di un forte senso di irrilevanza. La soluzione che Lutero offrì alle masse fu quella di sottomettersi ad un'autorità per sfuggire all'incertezza di un mondo diventato minaccioso. La paura dell'isolamento era diventata la componente principale dell'uomo moderno, e i tentativi di contrastare il dubbio (della sua irrilevanza personale) si esalteranno nell'uomo moderno fino a spingerlo verso una soluzione. Nel calvinismo, il modo per sfuggire all'incertezza e al dubbio diventa lo sforzo ossessivo, l'attività frenetica, guidata dall'ansia, che si indirizza sia verso attività utili quali il lavoro, sia verso attività inutili e dannose quali gioco d'azzardo, fumo, droghe, ecc. Nella società moderna l'uomo, contrariamente all'artigiano medioevale, prova un senso di alienazione perchè è costretto a lavorare per produrre oggetti o servizi per i quali non ha il minimo interesse. Inoltre, nella società dell'informazione e della conoscenza, egli vende soprattutto la propria personalità. Scrive Fromm: "Questa personalità deve essere simpatica, ma oltre a questo il suo possessore deve rispondere ad alcuni altri requisiti: deve avere energia, iniziativa [...] Così, la fiducia in se stessi, il "sentimento dell'io", sono soltanto indicazioni di ciò che gli altri pensano della persona. Questa non si convince del proprio valore indipendentemente dalla popolarità o dal suo successo sul mercato. Se è ricercata, è qualcuno; se non è popolare, è nessuno."  La socializzazione tende a conformare la mente umana al fine di renderla sempre più prevedibile. All'inizio i bambini sono imprevedibili, fino a quando la scuola li "normalizza", instillando in loro il corredo di credenze della cultura di appartenenza. L'essere umano è intriso di credenze che trae dal suo ambiente sociale e culturale e alle quali con difficoltà rinuncia. Ai bambini si insegna ad "essere gradevoli" fin da piccoli, addestrandoli a quel conformismo che li aiuterà a vendersi da adulti, non importa se da operai, impiegati o dirigenti, ma sempre acriticamente amabili. Secondo Fromm il capitalismo ha reso l'uomo più libero e questa libertà ha reso l'uomo più solo, fragile e insicuro, quindi preda di quelle forze esterne che gli offrono un appiglio. Questo appiglio si è rivelato essere una possibilità di fuga dalla nuova libertà. Fromm individua questo meccanismo di fuga nella ricerca di un "protettore magico" che lo protegga e non lo lasci solo. Scrive Fromm: "Spesso, naturalmente, il "protettore magico" è personificato: viene concepito come Dio, come principio, o come reali persone, quali un genitore, il marito, la moglie o un superiore. [...] L'intensità del rapporto col protettore magico è inversamente proporzionale alla capacità di esprimere spontaneamente le proprie possibilità intellettuali, emotive e fisiche. In altre parole, si spera di ottenere tutto quel che si desidera dalla vita non dalle proprie azioni, ma dal protettore magico."  Erich Fromm ha descritto l'uomo moderno come un individuo con due volti: da un lato indipendente, autosufficiente e critico, dall'altro isolato e impaurito. Il sentimento di isolamento e impotenza è spaventoso e le persone normali lo stemperano nella routine quotidiana, nel successo economico, nelle distrazioni mondane mentre i cosiddetti nevrotici lo trascendono nell'arte, nella scrittura, nella musica. Dovendo affrontare da solo Dio (o il Mercato) l'uomo cerca la salvezza in una nuova sottomissione. Le principali vie di fuga sono due: o la sottomissione a un capo (un "protettore magico"), come è avvenuto nei fascismi (passati e presenti), o un conformismo ossessivo, come avviene nelle democrazie (più o meno mature). I meccanismi di fuga dalla libertà possono essere patologici e allora provocano gravi stati schizofrenici o psicotici ma, nella maggior parte dei casi, si verificano in persone normali. Egli ha scritto: "Questo meccanismo è la soluzione che la maggioranza degli individui normali trova nella società moderna. Per dirla in breve, l'individuo cessa di essere se stesso; adotta in tutto e per tutto il tipo di personalità che gli viene offerto dai modelli culturali; e perciò diventa esattamente come tutti gli altri, e come questi pretendono che egli sia. [...] La persona che rinuncia al suo io individuale, e che diventa un automa, identico a milioni di altri automi che la circondano, non deve più sentirsi sola e ansiosa. Ma il prezzo che paga è alto; è la perdita del suo io."  Il filosofo Carlo Sini, nel libro "L'uomo, la macchina e l'automa", introduce una riflessione profonda sulle ragioni che, da sempre, alimentano l'interesse dell'uomo verso la creazione di un suo "doppio" più potente che sappia conquistare quei poteri che lui non ha. Questa ricerca, secondo Sini, incarna il cammino della civiltà: è all'automa che bisogna guardare perchè i soggetti ne sono il riflesso risultante. Da questo deriva l'interesse di molti imprenditori della Silicon Valley per il Transumanesimo verso la creazione di individui "nuovi" che sappiano superare i limiti biologici dell'essere umano. Tutta la storia umana, tutta la "cultura", è la storia di una successione di automi che mirano, in un modo o in un altro, alla produzione e riproduzione di "vita eterna" (compresa l'ipotesi di una accettazione finale della morte e del nulla, come abito di saggezza e come uscita dall'angoscia).
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Spesa annua pro capite in Italia per gioco d'azzardo 1.583 euro, per l'acquisto di libri 58,8 euro (fonte: l'Espresso 5/2/17)

Pagina aggiornata il 24 luglio 2024

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Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 2.5 Generico
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