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Coloro cui sfugge completamente l'idea che è possibile aver torto non possono imparare nulla, tranne la tecnica. (Gregory Bateson)
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Novembre 2016
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pensierocritico.eu

I temi trattati in questo numero sono:

  • Quali società hanno un futuro: quelle religiose o quelle laiche? Secondo alcuni sociologi le religioni sono destinate a perdere la loro funzione a favore di efficaci istituzioni moderne in grado di soddisfare i bisogni umani, in particolare nel campo educativo e in quello dei servizi sociali. Tale tesi sembra più un auspicio che una reale possibilità. Infatti essa si scontra con due inoppugnabili dati di fatto. Il primo è la riduzione della fecondità, che è maggiore nelle società laiche rispetto a quelle religiose. Il secondo è l'aumento dei fondamentalismi religiosi in società con diseguaglianze crescenti.

  • Le persone religiose hanno una minore intelligenza analitica (IQ)? Negli ultimi anni alcuni studi scientifici hanno evidenziato una correlazione inversa tra intelligenza analitica (IQ) e fede religiosa. In particolare sembra che le società con un alto tasso di fondamentalismo dovuto a una stretta aderenza ai testi della loro religione siano più ottuse. In queste società viene evidenziata la differenza tra scienza e religione: mentre la prima dà la massima importanza al "dubbio", la seconda mette l'accento sulla "verità".

  • La religione è un meccanismo mentale evolutivo che è stato utile alla sopravvivenza? Alcuni esperimenti neuroscientifici e diversi studi psicologici hanno consentito negli ultimi anni di ipotizzare i motivi ancestrali che si trovano all'origine delle religioni. Lo sviluppo delle religioni ha consentito la crescita (quantitativa e culturale) delle società con il lento transito dal politeismo al monoteismo. Alcuni studiosi ipotizzano che i monoteismi, oltre ad aver ridotto il ruolo del sacro e del soprannaturale nel mondo materiale, abbiano posto le basi per la nascita dell'ateismo.

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Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 2.5 Generico
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