Attenzione e Associazione
L'argomentazione di Kandel (solo quando prestiamo un'attenzione profonda a un frammento d'informazione siamo in grado di associarlo alla conoscenza già posseduta) è vera nel senso che è stata espressa nel libro "Come funziona la memoria" (2010 Zanichelli, p.109). L'argomentazione di Kandel esprime un'inferenza induttiva valida, nel senso che parte da un fatto specifico (prestiamo un'attenzione profonda a un frammento di informazione), lo collega a un altro fatto (associamo alla conoscenza già posseduta) per ricavarne una regola incerta (se prestiamo un'attenzione profonda all'informazione siamo in grado di associarla alla conoscenza pregressa).
Apprendimento
Il primo esperimento dell'argomento 2 (alla metà di una classe di studenti èstato permesso di utilizzare computer portatili connessi a Internet durante una lezione, mentre l'altra metà doveva tenere spenti i propri computer. In un test eseguito subito dopo, coloro che hanno navigato sul web hanno avuto un risultato più scadente sul contenuto della lezione) è vero nel senso che è stata espressa nel report di H.Hembrooke e G.Gay della Cornell University "The Laptop and the Lecture: The Effects of Multitasking in Learning Environments" pubblicato nel 2003. L'argomentazione esprime un'inferenza induttiva valida, nel senso che parte da un fatto specifico (siamo connessi a Internet durante la lezione), lo collega a un altro fatto (abbiamo conseguito un risultato scadente sul contenuto della lezione) per ricavarne una regola incerta (se si utilizza internet per approfondire i temi della lezione durante la lezione stessa si consegue un risultato peggiore).
Multitasking
Anche il secondo esperimento dell'argomento 2 (un team di ricercatori ha sottoposto a vari test cognitivi un gruppo di 49 persone che attuano normalmente molte attività multitasking e un gruppo di 52 persone che attuano il multitasking molto meno frequentemente. Il gruppo di multitaskers ha avuto risultati peggiori in tutte le prove) è vero, nel senso che è stato espresso da C.Nass della Stanford University nel report "Media multitaskers pay mental price, Stanford study shows" pubblicato nel 2009. Anche questa argomentazione esprime un'inferenza induttiva valida.
Plasticità del cervello
L'argomentazione riportata da Carr sulle dichiarazioni del neuroscienziato Michael Merzenich (i nostri cervelli vengono "massicciamente rimodellati" dall'uso sempre più intenso del web e dei relativi media) è debole in quanto si fonda solo sulla dichiarazione di Carr riguardo a un colloquio telefonico con Merzenich nel quale quest'ultimo avrebbe dichiarato che il cervello viene riprogrammato anche nella relazione con il Web. La pretesa di verità di quest'argomento è quindi da rifiutare.
La lettura è innaturale
L'argomento 1 dell'antitesi (la lettura è un processo di pensiero innaturale) è stato sostenuto dagli psicologi P.B.Gough e M.L.Hillinger dell'Università del Texas in un articolo del 1980 "Learning to Read: an Unnatural Act". Essi hanno evidenziato la difficoltà che ogni bambino incontra nel decodificare i segni linguistici e nell'associare morfemi e fonemi.
Pagina aggiornata il 31 ottobre 2012