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E’ sincronicità quando pensi ad una persona e poco dopo ricevi una telefonata che ti parla di lei (gli eventi non hanno una stessa causa, ma sono di contenuto molto simile tra loro). Ancora: nomini un numero e vedi immediatamente passare una macchina con lo stesso numero sulla targa; leggi una frase che ti colpisce e poco dopo la senti ripetere da un’altra persona. Questi eventi sembrano a Jung una sorta di chiaroveggenza interiore, come se fossero dei segnali esterni che volessero “comunicarci qualcosa che riguarda solo noi stessi e il nostro colloquio interiore”. Insomma, una persona presa da dubbi e da incertezze, in cerca di verità, potrebbe, secondo Jung, trovare in questi segnali impersonali e rappresentati in forma simbolica, delle indicazioni da seguire. Facciamo un altro esempio famoso, che riguarda lo stesso Jung. Lo psicoanalista svizzero aveva in terapia una paziente, che gli stava raccontando un sogno, nel quale riceveva in dono uno scarabeo d’oro. Durante la seduta, Jung avvertì un rumore alle sue spalle, sulla finestra: era uno scarabeo, che cercava di entrare. Lo scarabeo, simbolo per eccellenza di rinascita, nell’interpretazione di Jung era “entrato” nel momento analitico più idoneo, allo scopo di aiutare la donna a superare le difese che le impedivano di fare progressi nella terapia”. (Giuliana Proietti su Jung)
Che cos’è dunque la sincronicità? È una particolare concezione del tempo, introdotta nel mondo occidentale da Jung, mentre stava studiando l’I Ching. Il Libro dei Mutamenti, il testo oracolare cinese.
“Il pensiero sincronico, che in Cina è il modo classico di pensare, è un pensare per campi, per così dire. Nella filosofia cinese questo pensiero si è sviluppato e articolato molto più che nelle altre civiltà; lì la domanda non è perché sia accaduto qualcosa, o quale fattore abbia causato un certo effetto, ma: quali eventi amano accadere insieme, in un modo significativo e nello stesso momento? I cinesi si chiedono sempre: “Cosa tende ad accadere insieme nello stesso tempo?”. Perciò il centro del loro concetto di campo è un istante temporale in cui sono stretti gli eventi a, b, c, d, e così via. […] il pensiero sincronico può essere considerato un campo di pensiero, il cui centro è il tempo. Scrive von Franz, chiosando Jung, che nella sua celebre introduzione all’ I Ching del 1949, definì la sincronicità come “un concetto che formula un punto di vista diametralmente opposto a quello causale”.Si hanno dunque due concezioni temporali: quella causale, in cui i fatti si manifestano nella realtà secondo il rapporto di causa-effetto, cioè in un prima e un dopo (pensiero occidentale); e la concezione sincronica in cui un evento si manifesta grazie alla contingenza acausale di fatti oggettivi, indipendenti tra loro. In poche parole: il pensiero occidentale si basa sul concetto di causalità, mentre quello cinese su quello casualità.Da questi due pensieri, dice e dimostra von Franz in Divinazione e Sincronicità, si determinano anche due visioni del mondo diverse. Ed è in questa fase che la studiosa svizzera chiama in causa la scienza e i matematici del suo tempo argomentando come la loro disciplina non potrà mai cogliere la verità delle cose, poiché nell’approccio scientifico il caso, l’accidente è “una scocciatura” che tentano in tutti i modi di debellare e/o ignorare. La loro iper razionalizzazione del reale è una via fallimentare, perché se i loro sistemi matematici sono volti a eliminare costantemente la particella del caso, significa che questa costante è l’essenza stessa della realtà. “È evidente che sono due approcci del tutto complementari, volendo utilizzare il linguaggio della scienza contemporanea. Gli esperimenti eliminano il caso, l’oracolo lo mette al centro; l’esperimento si basa sulla ripetizione, l’oracolo si basa su un unico atto. Il primo si basa sul calcolo delle probabilità, il secondo si serve del numero unico e individuale per ottenere informazioni.”, conclude costruttivamente la psicologa.Oltre a dissertare sui limiti del metodo scientifico, von Franz in Divinazione e Sincronicità parla diffusamente di numeri naturali e di come la capacità dell’uomo di fare conoscenza del mondo tramite la misura (e quindi i numeri), abbia etimologicamente a che fare con la narrazione del mondo stesso “in tedesco la parola che significa «raccontare» è erzählen, che deriva da Zahl, numero. Erzählen è «enumerare» immagini archetipiche. In francese «raccontare» è raconter, affine a compter, contare enumerare; Nora Mindell mi ha segnalato che, in cinese, la parola «enumerare», Suan, vuol dire contare il chi, cioè l’origine, del lai, cioè contare l’origine di ciò che accadrà, di ciò che sta per accadere.”
La vita è l'altro problema irrisolto della scienza. Se l'universo fosse com'è descritto dalle leggi della fisica, dovrebbe essere inanimato, proprio come pare che siano tutti gli altri pianeti del sistema solare. L'esistenza della vita è una "anomalia" enorme che non è stata mai spiegata.
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- Marlize Lombard, Peter Gärdenfors (2017), Tracking the evolution of causal cognition in humans [11 citazioni]
- Joshua B. Tenenbaum, Thomas L. Griffiths, Sourabh Niyogi (2003), Intuitive Theories as Grammars for Causal Inference (PDF) [122 citazioni]
Charles Sanders Peirce (2003), Opere,Testo fondamentale sull'epistemologia e la logica
- Massimo A.Bonfantini (2004),La semiosi e l'abduzione, Testo sintetico sui processi inferenziali nel ragionamento ordinario
- Salvatore Zingale (2015), Su Peirce (Capitolo del libro "This is my design. Lo spazio dell'abduzione nella progettualità")
- Salvatore Zingale Il ciclo inferenziale(2009),(PDF)Articolo esemplificativo sul ciclo inferenziale
Cultura e natura della spiegazione, (PDF) Il punto di vista di Gregory Bateson a proposito dell'abduzione
- Achille Varzi, Logica, (PDF) (da Introduzione alla filosofia di F.D'Agostini)
- Marcello Frixione (2007), Come ragioniamo Agile testo introduttivo alla logica formale e a quella ordinaria
- Leda Cosmides (1989), The logic of social exchange: Has natural selection shaped how humans reason?, (PDF) Articolo sulla genesi evoluzionistica del ragionamento umano
- Leda Cosmides, John Tooby (1997), Evolutionary Psychology: A Primer, Articolo introduttivo sulla psicologia evoluzionistica
- Gabriella Giudici (2013), Bertrand Russell, La triste storia del tacchino induttivista
- (2011), The unexpected - Alcuni casi di errori induttivi
- Carlo Veronesi, Il falsificazionismo di Popper - PRISTEM -Interessante articolo che spiega la genesi del criterio di demarcazione della scienza e di falsificazionismo
- Marco Trizio (2019), Modelli mentali
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- (2017), Cognitive Machine Learning - Learning to explaine - The Spectator
- Neil Robert Bramley (2017), Constructing the world: Active causallearning in cognition (Tesi di laurea) - Academia.edu
- Roberto Casati (2022), Le mille trappole che ci allontanano dalla logica - Sole24Ore 17 luglio 2022
a chi vuole capire la sincronicità
Pagina aggiornata il 20 febbraio 2024