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Coloro cui sfugge completamente l'idea che è possibile aver torto non possono imparare nulla, tranne la tecnica. (Gregory Bateson)
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Nuova visione del mondo: dal paradigma attuale (newtoniano) al paradigma olistico (ecologista e quantistico)
TEORIE > CONCETTI > QUANTISTICA2
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L'essere umano vive, nella sua epoca all'interno di un sistema di credenze scientifiche che "formano" la sua visione del mondo. Ciò, almeno, da quando le credenze "statiche" della sua religione hanno smesso di influenzarlo. Ogni nuovo paradigma scientifico (dal greco parádeigma ‘modello, esempio’) si prepara a cambiare la visione della realtà molto prima, decenni, e volte secoli prima di essere accettato dalla comunità scientifica e, successivamente, dalla società. Ma, in generale, ogni nuovo paradigma (sociale, culturale, filosofico, politico, ecc.) impiega molto tempo per affermarsi. Ad esempio il patriarcato è una prerogativa della società occidentale ritenuta, quasi, una "legge di natura" e rinforzata da eventi culturali quali la Rivoluzione scientifica, l'Illuminismo e la Rivoluzione industriale. Dunque ogni nuovo paradigma incontra ostacoli prima di affermarsi. Il filosofo Thomas Kuhn ha definito lo sviluppo della scienza e i cambiamenti di paradigma scientifico nella sua famosa opera "La struttura delle rivoluzioni scientifiche". In essa ha definito il paradigma scientifico in questo modo (p.213): "Un paradigma è ciò che viene condiviso dai membri di una comunità scientifica, e, inversamente, una comunità scientifica consiste di coloro che condividono un certo paradigma." Naturalmente, ciò che vale per una comunità scientifica si applica, con più lentezza, all'intera società ma, se prima ci volevano secoli perché le informazioni si diffondessero, adesso, nell'era di internet e dei social media, i tempi si sono ridotti. Naturalmente altri fattori, oltre agli assunti scientifici, influiscono nell'accettazione di un nuovo paradigma, ad esempio quanto questo confligge con i valori e i principi etici del singolo individuo.


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Ci troviamo oggi nel corso di una sovrapposizione di nuovi paradigmi, maturati negli ultimi decenni, che stanno portando verso un "punto di svolta" della società. Il primo è un cambio di paradigma scientifico che si prepara da diversi decenni (la rivoluzione quantistica) e le cui prove e applicazioni sono ormai evidenti e non possono più essere ignorati (l'ultimo importante riconoscimento è avvenuto nel 2022 con l'assegnazione del premio Nobel per la fisica a Aspein, Zeilinger e Clauser per aver confermato l'entanglement). Il secondo paradigma è quello "climatico" dovuto al riscaldamento terrestre innescato dal consumo di fonti fossili (petrolio e gas), i cui effetti iniziano a mostrarsi sul clima odierno, incrementando la consapevolezza ecologica dell'opinione pubblica. Il terzo cambiamento è di natura culturale e riguarda il "patriarcato perdurante" e la "parità di genere negata", che richiederà un forte impegno sociale per essere superato. Questi paradigmi culturali vengono ostacolati da fattori di natura economica o finanziaria, che hanno creato "ignoranza indotta", come nel caso delle cause del cambiamento climatico, che è stato ostacolato per decenni dalla lobby dei petrolieri, o come nel caso dell'accettazione delle cause dell'incremento dei tumori al polmone, che sono state negate per decenni dai produttori di sigarette. Per approfondire il tema, andare alla pagina "ignoranza indotta". Il sociologo Franco Amicucci (Skilla) scrive: "Che cos’è un paradigma? È un modello a cui ci si riferisce che va dalla grammatica per declinare nomi e coniugare verbi, fino a tutti gli altri ambiti del pensiero. La famiglia tradizionale fatta di padre, madre e due figli è un paradigma, come lo sono la democrazia, la crescita del PIL, il liberismo economico, il libero arbitrio. Percezioni, giudizi, interventi, hanno un valore se riferiti ad un paradigma, cambiano se si cambia il paradigma di riferimento. Per esempio, il concetto di responsabilità dell’individuo dipende dal libero arbitrio: se neghiamo la libertà di scelta e crediamo che tutto sia predeterminato da un insieme di necessità, l’individuo non è più responsabile di ciò che fa. Fino a che un paradigma funziona, non c’è motivo di cambiarlo. Quando però cambiano cose, scenari, persone, tecnologie, conoscenze e condizioni ambientali, restare legati ai vecchi paradigmi può essere dannoso, perfino distruttivo."
paradigma olistico
Punto chiave di questa pagina
IL PUNTO DI SVOLTA: Il fisico Fritjof Capra nel suo libro "Il punto di svolta" scrive (pp.21-28): "è una crisi complessa, multidimensionale, le cui varie sfaccettature toccano ogni aspetto della nostra vita: la nostra salute e i nostri mezzi di sussistenza la qualità del nostro ambiente e dei nostri rapporti sociali, la nostra economia, tecnologia e politica. E' una crisi di dimensioni intellettuali, morali e spirituali; una crisi di una scala e di un'urgenza che non hanno precedenti nella storia umana. Per la prima volta ci troviamo di fronte alla minaccia, molto reale, dell'estinzione della specie umana e di ogni forma di vita sul nostro pianeta. Il paradigma che sta cambiando oggi ha dominato la nostra cultura per varie centinaia di anni, durante i quali ha plasmato la nostra moderna civiltà occidentale e ha influito in modo significativo sul resto del mondo. Questo paradigma comprende una varietà di idee e di valori che differiscono nettamente da quelli del Medioevo; valori che sono stati associati a varie correnti della cultura occidentale, fra cui la Rivoluzione scientifica, l'Illuminismo e la Rivoluzione industriale. Essi comprendono la fede nel metodo scientifico come unico approccio valido alla conoscenza; la visione dell'universo come sistema meccanico composto da parti materiali elementari; la visione della vita nella società come lotta competitiva per l'esistenza, e la fede in un progresso materiale illimitato da conseguirsi attraverso una crescita economica e tecnologica. Durante gli ultimi decenni si è trovato che tutte queste idee e tutti questi valori hanno gravi limitazioni e abbisognano di una revisione radicale".
Fritjof Capra ci invita a cambiare in fretta la nostra visione del mondo e della realtà per andare verso un superamento del riduzionismo e dirigendoci verso una visione olistica ed ecologica del mondo. Il paradigma più importante, per gli effetti sulla società, al quale stiamo assistendo è quello scientifico, riguardante la fisica quantistica (paradigma quantistico), quello più pericoloso è il riscaldamento climatico (paradigma riscaldamento globale), e quello più sociale e pervasivo è l'accantonamento del patriarcato (paradigma patriarcato).
Punti di riflessione
Un paradigma è un modello culturale, uno schema di lettura collettivo per interpretare la realtà. In breve, un paradigma è un modello globale di comprensione che fornisce ai membri di un campo punti di vista e regole su come guardare i problemi del campo e su come risolverli. I paradigmi ottengono il loro status perché hanno più successo dei loro concorrenti nel risolvere alcuni problemi che il gruppo di professionisti è arrivato a riconoscere come acuti (Doriano Dal Cengio p. 153 del libro "La realtà delle cose")
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Potresti aver notato che la democrazia è in crisi. Non è in grado di risolvere importanti problemi di bene comune come la guerra, il cambiamento climatico, la discriminazione e l’eccessiva disuguaglianza di reddito. Inoltre, non è in grado di risolvere il problema dell’autoritarismo basato sull’odio, come si è visto nella recente ascesa all’ascesa di Vladimir Putin e Donald Trump. (Thwink.org)
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È il momento giusto per investire nelle tecnologie quantistiche, e questo premio Nobel lo dimostra. Quei sogni tenuti per molti anni nel cassetto stanno adesso diventando delle splendide realtà e quella scienza tanto astratta sta diventando tecnologia. Su questo stiamo lavorando. Non è ancora nelle nostre case, ma potrebbe arrivarci molto prima di quanto pensiamo. (Leonardo Fallani)
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Una fra le lezioni principali che i fisici hanno dovuto apprendere in questo secolo [il XX] è che tutti i concetti e le teorie che noi usiamo per descrivere la natura sono limitati. A causa delle limitazioni essenziali della mente razionale, noi dobbiamo accettare il fatto che, come si è espresso Werner Heisenberg, "ogni parola o concetto, per chiari che possano essere, hanno soltanto un campo limitato di applicabilità". Le teorie scientifiche  non potranno mai fornire una una descrizione completa e definitiva della realtà. Esse saranno sempre approssimazioni alla vera natura delle cose. Per formulare la cosa in termini molto schietti, gli scienziati non si occupano della verità; essi si occupano solo di descrizioni limitate e approssimative della realtà. (Fritjoff Capra p.43 del libro "Il punto di svolta")
Cos'è un paradigma per Thomas Kuhn
Il filosofo Thomas Kuhn, nel suo libro "la struttura delle rivoluzioni scientifiche" evidenzia le condizioni che consentono e aiutano l'accoglimento, da parte degli scienziati, di un nuovo paradigma scientifico. Esse sono (pp. 29-30):

  1. I risultati [del nuovo paradigma] che presentavano erano sufficientemente nuovi per attrarre uno stabile gruppo di seguaci, distogliendoli da forme di attività scientifica contrastanti con essi

  2. erano sufficientemente aperti da lasciare al gruppo di scienziati costituitosi su queste nuove basi la possibilità di risolvere problemi d'ogni genere

D'ora in avanti, per indicare i risultati che hanno in comune queste due caratteristiche, userò il termine "paradigmi", che ha una precisa relazione col termine 'scienza normale'. [...] Lo studio dei paradigmi [...] è ciò che prepara lo studente a diventare membro della particolare comunità scientifica con la quale più tardi dovrà collaborare. Dal momento che in tale comunità  egli incontra scienziati che appresero i fondamenti della loro disciplina dagli stessi modelli concreti, la sua attività successiva raramente susciterà un aperto disaccordo riguardo ai principi fondamentali.
Il ciclo di Kuhn per andare verso un nuovo paradigma scientifico
fisica quantistica
Thwink scrive: Tutti i nuovi campi iniziano nella Pre-scienza (Pre-science), dove hanno iniziato a concentrarsi su un'area problematica ma non sono ancora in grado di risolverla o di fare grandi progressi. Gli sforzi per fornire un modello di comprensione che funzioni alla fine danno i loro frutti. Il settore può finalmente compiere grandi progressi riguardo ai suoi problemi centrali. Ciò pone il campo nella fase Scienza Normale dove tende a rimanere più a lungo di qualsiasi altra fase. Col passare del tempo il campo scava così in profondità nella sua area di interesse da scoprire nuove domande a cui il suo attuale modello di comprensione non può rispondere. Man mano che queste anomalie ("violazioni delle aspettative") compaiono, il modello si indebolisce. Questo è il passaggio Deriva del modello (Model drift). Se compaiono abbastanza anomalie irrisolte e il modello non può essere corretto per spiegarle, si raggiunge la fase di Crisi del Modello (Model Crisis) . Qui il modello evidentemente non è più in grado di risolvere gli attuali problemi di interesse del settore. È una crisi perché le decisioni non possono più essere prese razionalmente. È invece necessario utilizzare congetture e intuizione. Questi tendono a fallire. Alla fine, dalla lotta per formare un nuovo modello di comprensione emergono uno o più candidati validi. Questo dà inizio alla fase di Rivoluzione del Modello (Model revolution). È una rivoluzione perché il nuovo modello è un nuovo paradigma. È radicalmente diverso dal vecchio paradigma, talmente diverso che i due sono incommensurabili. Ognuno usa le proprie regole per giudicare l'altro. Pertanto chi crede in ciascun paradigma non può comunicare bene. Ciò provoca resistenza al cambiamento di paradigma. Una volta che un unico nuovo paradigma è stato stabilito da pochi sostenitori influenti, inizia la fase di Cambiamento di Paradigma (Paradigm change). Qui il campo passa dal vecchio al nuovo paradigma migliorando al contempo il nuovo paradigma fino alla maturità. Alla fine il vecchio paradigma viene sufficientemente sostituito e diventa la nuova scienza normale del campo. Il ciclo poi ricomincia da capo, perché la nostra conoscenza del mondo non è mai completa.
Un paradigma è un modello culturale, uno schema di lettura collettivo per interpretare la realtà. In breve, un paradigma è un modello globale di comprensione che fornisce ai membri di un campo punti di vista e regole su come guardare i problemi del campo e su come risolverli
Come si articola lo sviluppo di un nuovo paradigma
Ecco, dunque, che per affrontare problemi vecchi che si agitano con più forza nelle turbolenze di un mondo nuovo, e problemi nuovi che emergono dalle crepe di un mondo vecchio, bisogna fare qualcosa di diverso da ciò che si faceva. Ma non si può fare in modo diverso se non si pensa in modo diverso. E non si può pensare in modo diverso se non si vedono le cose in modo diverso. Occorre allenarsi a fare SALTI DI PARADIGMA.
Il paradigma più importante, per gli effetti sulla società, al quale stiamo assistendo è quello scientifico, riguardante la fisica quantistica (paradigma quantistico), quello più rischioso è il riscaldamento climatico (paradigma riscaldamento globale), e quello più sociale e pervasivo è l'accantonamento del patriarcato (paradigma patriarcato).
Paradigma quantistico
Cos'è un paradigma per Thomas Kuhn
Thomas Kuhn scrive nel suo libro (p.31):

I manuali di fisica d'oggi insegnano allo studente che la luce è costituita di fotoni, cioè di entità della meccanica quantistica che presentano alcune proprietà caratteristiche delle onde ed altre proprietà caratteristiche delle particelle. La ricerca procede in accordo con tale impostazione, o meglio in accordo con la più elaborata caratterizzazione matematica dalla quale è derivata questa verbalizzazione corrente. Tale caratterizzazione della luce è, però, vecchia di appena mezzo secolo. Prima che essa fosse sviluppata da Planck, da Einstein e da altri all'inizio di questo secolo, i testi di fisica insegnavano che la luce era un movimento ondulatorio trasversale, concetto questo radicato in un paradigma che derivava in ultima analisi dagli scritti ottici di Young e Fresnel dell'inizio del XIX secolo. E, d'altra parte, la teoria ondulatoria non fu la prima ad essere abbracciata da quasi tutti gli scienziati la cui attività si svolgeva nel campo dell'ottica. Durante il XVIII secolo, il paradigma per questo campo fu fornito dall'Ottica newtoniana, che insegnava che la luce consisteva di corpuscoli materiali. A quel tempo, i fisici cercavano una prova della pressione esercitata dalle particelle luminose che venivano ad urtare contro corpi solidi, prova che non cercarono i primi seguaci della teoria ondulatoria. Queste trasformazioni dei paradigmi dell'ottica fisica costituirono rivoluzioni scientifiche, ed il successivo passaggio da un paradigma all'altro attraverso la rivoluzione forma lo schema abituale di sviluppo di una scienza matura.
Paradigma climatico
Cos'è un paradigma ambientale: riscaldamento globale
Le cause del riscaldamento dell'atmosfera terrestre sono state occultate e negate per anni dai principali responsabili. Com'è noto il "riscaldamento globale" è la tendenza di lungo termine alla crescita della temperatura media dell'atmosfera, mentre il "cambiamento climatico" si riferisce ai cambiamenti del clima derivanti dall'aumento della temperatura media globale. E' ormai accertato scientificamente che la concentrazione di ossido di carbonio (CO2) nell'atmosfera terrestre è aumentata negli ultimi 150 anni da 280 parti per milione (ppm) dell'era pre-industriale (prima del 1800) agli attuali 380ppm.
L'oscuramento e la manipolazione mediatica del problema furono molto ampi: un sondaggio mondiale Gallup-Yale del 2007 attestò che il 40% della popolazione era inconsapevole, ed erano proprio gli abitanti delle nazioni più vulnerabili. Il consenso scientifico sul cambiamento climatico è recente e, secondo i giornalisti scientifici Naomi Oreskes e Erik Conway, autori del libro "Il collasso della civiltà occidentale" (un loro contributo si può leggere anche in "Agnotology" pp.51-89), è stato ritardato dalla "guerra fredda" negli anni dello scontro frontale tra USA e URSS e dalla posizione degli scienziati raccolti attorno al George C. Marshall Institute, un istituto creato nel 1984 e finanziato dalla lobby dei petrolieri. Ma anche dopo la fine della guerra fredda nel mondo rimase un'opinione diffusa che negava il cambiamento climatico. Nel 1989 negli USA, i petrolieri e le industrie automobilistiche crearono la Global Climate Coalition (GCC vedi box apposito) per opporsi ad azioni obbligatorie per affrontare il riscaldamento globale. Nel 1997, quando il Senato degli Stati Uniti approvò in modo schiacciante una risoluzione contro la ratifica del protocollo di Kyoto, la lobby dei petrolieri finanziò con 13 milioni di dollari la pubblicità che precedette il voto. Ma, più in generale, l'oscuramento e la manipolazione mediatica del problema furono molto ampi: un sondaggio mondiale Gallup-Yale del 2007 attestò che il 40% della popolazione era inconsapevole, ed erano proprio gli abitanti delle nazioni più vulnerabili. Oreskes e Conway concludono così (p.80):

Il grande economista John Maynard Keynes fece notare che non ci sono pasti gratuiti. Il mondo occidentale ha vissuto 150 anni di inaudita prosperità costruita utilizzando l'energia immagazzinata nei combustibili fossili. Quello è stato il nostro pranzo. Il riscaldamento globale è il conto.

Per approfondire andare alla pagina "Industria petrolifera".
Paradigma sociale: Patriarcato
Cos'è un paradigma sociale: patriarcato
Il giornalista Alessandro Silai scrive (vedi bibliografia 2022):

Il patriarcato è un sistema sociale in cui gli uomini detengono il potere primario e predominano nei ruoli di leadership politica, autorità morale, privilegio sociale e controllo della proprietà. Alcune società patriarcali sono anche patrilineari, il che significa che proprietà e titoli vengono ereditati solo attraverso la discendenza maschile. La parola “patriarca” deriva dalle parole greche ἄρχειν árchein, che significa comandare, e πατήρ patḗr, che significa padre. Nel suo senso letterale, il patriarcato è l’autorità del padre. I patriarchi erano i capi delle prime famiglie ebraiche. In seguito, divenne il nome di una gerarchia ecclesiastica nella Chiesa cristiana primitiva. Diverse chiese cristiane moderne usano ancora il termine patriarcato per designare un gruppo di diocesi. L’antropologia ha rivelato che il legame tra sesso e procreazione non era chiaro in alcune società, per cui si dice che nelle prime culture umane questo legame sia passato inizialmente inosservato. Tuttavia, nella maggior parte delle società di cacciatori-raccoglitori, il legame era noto. La conoscenza culturalmente aggiunta del legame tra sesso e procreazione sarebbe stata collegata al concetto socialmente costruito di adulterio. Questa scoperta costituisce un’importante pietra miliare, perché in nessun’altra specie l’attività sessuale era così scollegata dall’atto generativo stesso. Questa scoperta ha portato alla subordinazione forzata degli interessi riproduttivi femminili a quelli maschili. In ogni caso, questa realizzazione deve aver sconvolto profondamente le relazioni naturali tra i sessi. Diventò una minaccia agli occhi delle donne, per le quali il sesso fu associato alle difficoltà di una gravidanza prolungata e di un parto difficile e doloroso, che era anche una causa significativa di mortalità femminile. Per gli uomini, invece, ha portato con sé la consapevolezza della paternità. Ogni neonato aveva ora un padre. Se già esisteva un legame istintivo tra gli uomini e i figli delle loro partner femminili, ora la conoscenza consapevole della parentela paterno-filiale gli dava un senso e contribuiva a intensificarlo. Inoltre, ha contribuito a esacerbare la gelosia e la fobia dell’adulterio.

Il fisico Fritjof Capra scrive nel suo libro (p.28):

Il lasso di tempo associato al patriarcato è durato almeno tremila anni, un periodo così lungo che non possiamo dire se si tratti di un processo ciclico perché le informazioni di cui disponiamo sulle ere pre-patriarcali sono troppo esigue. Quel che sappiamo è che, negli ultimi tremila anni, la società occidentale e i suoi antecedenti, così come la maggior parte delle altre culture, sono stati fondati su sistemi filosofici, sociali e politici "in cui gli uomini - con la forza, per mezzo di pressioni dirette, o attraverso rituali, tradizioni, la legge e il linguaggio, costumi, l'etichetta, l'educazione e la divisione del lavoro - determinano quale parte le donne devono o non devono svolgere, e in cui la femmina è sussunta dovunque sotto il maschio. II potere del patriarcato è stato estremamente difficile da capire perché pervade tutto. Esso ha influenzato le nostre idee più fondamentali sulla natura "dell'uomo" e sulla sua relazione all'universo, in linguaggio patriarcale, un linguaggio che usa forme linguistiche maschili per riferirsi insieme all'uomo e alla donna. Il patriarcato è l'unico sistema che, fino a poco tempo fa, non sia mai stato contestato apertamente nella storia documentata, e le cui dottrine furono accettate così universalmente da apparire come leggi di natura; e in effetti come tali furono di solito presentate. Oggi, però, la disintegrazione del patriarcato è in vista. Il movimento femminista è una fra le correnti più forti del nostro tempo  e avrà un effetto profondo sull'ulteriore evoluzione.
La metodologia creata dal filosofo Thomas Kuhn per descrivere il cambiamento dei paradigmi scientifici ci mostra le fasi attraverso cui cambia ogni tipo di paradigma (sociale, economico, politico, culturale in genere): ogni paradigma corrente inizia a invecchiare via via che si accumulano prove della sua inadeguatezza. Questa è la "crisi" che prima o poi esplode e fa morire il modello precedente (quello dei vecchi valori), e apparire il nuovo paradigma che aspira a sostituirlo.
Conclusioni (provvisorie): Un nuovo paradigma per la vita umana?
L'essere umano vive, nella sua epoca all'interno di un sistema di credenze scientifiche che "formano" la sua visione del mondo. Ciò, almeno, da quando le credenze "statiche" della sua religione hanno smesso di influenzarlo. Ogni nuovo paradigma (dal greco parádeigma ‘modello, esempio’) si prepara a cambiare la nostra visione della realtà molto prima, decenni, e volte secoli prima di essere accettato dalla comunità scientifica e, successivamente, dalla società. Il filosofo Thomas Kuhn ha definito lo sviluppo della scienza e i cambiamenti di paradigma avvenuti in essa nella sua opera "La struttura delle rivoluzioni scientifiche". In essa ha definito il paradigma scientifico in questo modo (p.213): "Un paradigma è ciò che viene condiviso dai membri di una comunità scientifica, e, inversamente, una comunità scientifica consiste di coloro che condividono un certo paradigma." Naturalmente, ciò che vale per una comunità scientifica si applica, con più lentezza, all'intera società ma, se prima ci volevano secoli perché le informazioni si diffondessero, adesso, nell'era di internet e dei social media, i tempi si sono ridotti. Naturalmente altri fattori, oltre agli assunti scientifici, influiscono nell'accettazione di un nuovo paradigma, ad esempio quanto questo confligge con i valori e i principi etici del singolo individuo. Ci troviamo oggi nel corso di una sovrapposizione di nuovi paradigmi, maturati negli ultimi decenni, che stanno portando verso un punto di svolta della società. Il primo è un cambio di paradigma scientifico che si prepara da diversi decenni (la rivoluzione quantistica) e le cui prove e applicazioni sono ormai evidenti e non possono più essere ignorati (l'ultimo importante riconoscimento è avvenuto nel 2022 con l'assegnazione del premio Nobel per la fisica a Aspein, Zeilinger e Clauser per aver confermato l'entanglement). Il secondo paradigma è quello "climatico" dovuto al riscaldamento terrestre innescato dal consumo di fonti fossili (petrolio e gas), i cui effetti iniziano a mostrarsi sul clima odierno, incrementando la consapevolezza ecologica dell'opinione pubblica. Il terzo cambiamento è di natura culturale e riguarda il "patriarcato perdurante" e la "parità di genere negata", che richiederà un forte impegno sociale per essere superato. Questi paradigmi culturali vengono ostacolati da fattori di natura economica o finanziaria, che hanno creato "ignoranza indotta", come nel caso delle cause del cambiamento climatico, che è stato ostacolato per decenni dalla lobby dei petrolieri, o come nel caso dell'accettazione delle cause dell'incremento dei tumori al polmone, che sono state negate per decenni dai produttori di sigarette. Per approfondire il tema, andare alla pagina "ignoranza indotta".


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Pagina aggiornata il 13 marzo 2024

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Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 2.5 Generico
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