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Coloro cui sfugge completamente l'idea che è possibile aver torto non possono imparare nulla, tranne la tecnica. (Gregory Bateson)
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Da cosa dipende l'Orientamento sessuale? Perchè è nata l'omosessualità? LGBTI: Quanti generi sessuali ci sono?
TEORIE > CONCETTI > ESPERIENZA
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La prima domanda che ogni nuovo genitore pone... "È un maschio o una femmina?" E se non fosse né l'uno né l'altro? 1 bambino su 2.000 nasce con genitali così ambigui che i medici non possono facilmente rispondere a questa domanda. In questo rivoluzionario documentario (Intersexion), individui intersessuali rivelano i segreti delle loro vite non convenzionali e come si sono fatti strada attraverso questo mondo strettamente maschile/femminile, adattandosi a una via di mezzo. Ma oltre alle storie drammatiche raccontate dagli intersessuali del documentario, drammatiche perchè la loro diversità riguardava il sesso anatomico ed era visibile a tutti, quindi bisognava intervenire chirurgicamente (magari sbagliando) per risolverla, i dati parlano chiaro: la percentuale di adulti statunitensi che si identificano come lesbiche, gay, bisessuali, transgender o qualcosa di diverso dall'eterosessuale è aumentata a un nuovo massimo del 7,1%, che è il doppio della percentuale del 2012, quando Gallup l'ha misurata per la prima volta. Gallup chiede agli americani se si identificano personalmente come eterosessuali, lesbiche, gay, bisessuali o transgender come parte delle informazioni demografiche che raccoglie in tutti i sondaggi telefonici statunitensi. Gli intervistati possono anche offrire volontariamente qualsiasi altro orientamento sessuale o identità di genere che preferiscono. Oltre al 7,1% degli adulti statunitensi che si considerano un'identità LGBT, l'86,3% afferma di essere eterosessuale e il 6,6% non esprime un'opinione. I risultati si basano su dati aggregati del 2021, che comprendono interviste con oltre 12.000 adulti statunitensi:

Si tratta di un fenomeno sociale che sta assumendo una consistenza numerica ragguardevole, almeno in un paese libero come gli USA (sic), e che ci impone di cercare risposte a domande quali: Perchè è nata l'omosessualità, dato che impedisce la riproduzione? Il medico e giornalista scientifico Gilberto Corbellini, nel recensire il libro del biologo Jacques Balthazart "Biologia dell'omosessualità" scrive: "Uno studio, pubblicato su «Science» nel 2019, del DNA di quasi mezzo milione di persone dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, dimostra che i geni contribuiscono tra l’8 e il 25% al comportamento omosessuale. Non esiste un gene «gay». Il comportamento sessuale è un tratto complesso, non prevedibile leggendo una sequenza di DNA. Sono stati identificati diversi geni e descritte condizioni biochimiche (a livello di sviluppo endocrino) controllate da geni, insieme a morfologie regolari in omosessuali, o che producono in modelli sperimentali cambiamenti a livello di specifiche strutture del cervello che controllano il rilascio di ormoni, come il testosterone, o l’olfatto. L’orientamento sessuale è programmato nel cervello prima della nascita da un insieme di condizioni prenatali, genetiche ed epigenetiche, nessuna delle quali viene scelta dal feto". Una risposta ipotetica sul beneficio indotto alle società umane dallo sviluppo dell'omosessualità la danno i biologi Julien Barthes, Pierre-André Crochet e Michel Raymond, che nelle conclusioni di un loro studio del 2015 scrivono: "Sono stati condotti relativamente pochi studi per comprendere l'origine dell'MHP (Male Homosexual Preference), nonostante una diffusa omofobia disinformata, e quindi un bisogno sociale di conoscenza scientifica su questo argomento. Ogni passo verso una migliore comprensione dell'evoluzione e della diffusione dell'MHP tra gli esseri umani contribuirebbe a un dibattito sociale costruttivo. Qui mostriamo che l'opinione comune della presenza virtualmente universale di MHP sin dalla preistoria nelle popolazioni umane non è confermata dalla revisione dei dati citati. In effetti, l'esistenza di MHP in tempi passati non può mai essere provata o smentita utilizzando solo resti archeologici: sono necessari testi scritti per stabilire che la preferenza omosessuale fosse eventualmente presente, e questa informazione è probabilmente definitivamente inaccessibile per le società preistoriche (ad esempio, prima dei testi scritti). Oggi, MHP sembra essere assente in alcune società ma presente in altre; questa variabilità può essere in parte spiegata dal livello di stratificazione sociale. Ciò è coerente con un fattore selezionato in una società stratificata, nonostante un costo pleiotropico sulla fertilità maschile funzionale (MHP). Un possibile candidato è un fattore che aumenta la fertilità femminile, in particolare aumentando la probabilità che una donna sposi maschi di classi sociali più elevate quando viene imposta l'iperginia. Poiché le società stratificate sono relativamente recenti (generalmente post-neolitiche), la sostanziale prevalenza di MHP è molto probabilmente un fenomeno recente negli esseri umani e molto resta da capire". Si tratta di un fenomeno complesso che il biologo Jacques Balthazart così descrive nel libro "Biologia dell'omosessualità" (pp.20-21): "La sessualità umana è un fenomeno complesso e multidimensionale che coinvolge diversi aspetti del comportamento e della personalità. Vi si possono distinguere almeno quattro dimensioni più o meno indipendenti: (1) il tipo di specifici schemi motori che vengono eseguiti dall'individuo (performance) così come la motivazione soggiacente all'espressione di questi comportamenti; (2) la direzionalità di questi comportamenti e delle fantasie sessuali a essi associate verso l'uno o l'altro sesso, vale a dire l'orientamento sessuale; (3) l'identità di genere che l'individuo pensa di avere e infine (4) il ruolo di genere che l'individuo svolge nella società. [...] Si ritiene che in tutte le culture umane una quota che va dal 3 al 10 per cento degli uomini sia omosessuale, indipendentemente dal loro atteggiamento verso l'omosessualità." Lo psichiatra Vittorio Lingiardi scrive nel suo libro "Io, tu, noi": "E' sempre più evidente l'importanza di ricondurre i concetti di "maschile" e "femminile" a un equilibrio psichico interno al soggetto e non solo alle aspettative sociali."
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OMOSESSUALITÀ, ETEROSESSUALITÀ E BISESSUALITÀ: La presenza di omosessualità (MHP - Male Homosexual Preference) sembra nascere nelle società umane solo nel Neolitico, ovvero quando si svilupparono le società stratificate con gruppi sociali vasti e organizzati. Precedentemente, nel Paleolitico, la scarsità di tracce documentali non offre evidenze del fenomeno. Contrariamente all'opinione ampiamente diffusa secondo cui MHP è presente in tutte le società contemporanee, i dati antropologici raccolti da Julien Barthes mostrano che MHP è probabilmente assente in alcune società, specialmente quelle che mostrano bassi livelli di stratificazione. I dati evidenziano che l'omosessualità si eredita dal lato materno e mostrano un aumento di fecondità nelle donne, aumento che recupera la perdita di nascite che il fenomeno comporta. La scala Kinsey fa un ottimo lavoro nello sfatare il pensiero "o/o" che circonda la sessualità. È stata la prima scala scientifica a proporre l'idea che la sessualità sia un continuum e non si limiti all'essere solo eterosessuali o   omosessuali: la scala mostra che l'orientamento sessuale può esistere su uno spettro.
Punti di riflessione
Tradizionalmente, l'orientamento sessuale è stato visto come esistente in categorie discrete (ad esempio, omosessuale vs. eterosessuale) e come stabile nel corso della propria vita. Negli ultimi anni, l'idea che l'orientamento sessuale esista su un continuum dall'omosessuale all'eterosessuale con vari gradi di bisessualità nel mezzo (continuità ) e che la preferenza per gli uomini rispetto alle donne possa cambiare nel tempo e nel contesto (fluidità sessuale) è in ascesa all'interno del mondo accademico, dell'attivismo LGBTIQ + e della cultura popolare. Teorie non tradizionali sull'orientamento sessuale possono portare gli eterosessuali ad abbracciare orientamenti eterosessuali meno esclusivi. Dopo l'esposizione a manipolazioni fluide o continue, i partecipanti eterosessuali avevano una probabilità fino a cinque volte maggiore rispetto ai controlli di classificarsi come non esclusivamente eterosessuali. Inoltre, quelli nella condizione continua hanno riferito meno certezze sul loro orientamento sessuale ed erano più disposti a impegnarsi in future esperienze sessuali tra persone dello stesso sesso, rispetto a quelli nella condizione di controllo. (Giacomo M. Morandini)
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Data l'origine genetica dell'omosessualità e il suo concomitante ridotto successo riproduttivo, sorge la domanda sul perché tali geni non siano stati selezionati durante l'evoluzione. Esistono diversi scenari evolutivi plausibili in base ai quali i geni che predispongono all'omosessualità potrebbero essere stati mantenuti all'interno delle popolazioni (Pillard & Bailey, 1998). (Qazi Rahman, Glen Wilson)
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L’identità di genere è ciò che ti senti, mentre l’orientamento sessuale è ciò che ti attira. Entrando più nel dettaglio, è opportuno fare rifermento al sesso biologico, ovvero quello determinato dai cromosomi dell’individuo, e il genere derivato dall’immagine che una persona ha di se stessa. Non sempre i due elementi corrispondono. L’espressione di genere si manifesta attraverso il modo in cui ci mostriamo al mondo esterno, decidendo di modificare il nostro aspetto per entrare in contatto con la nostra idea di ciò che siamo. (Agata Maini)
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Uno studio, pubblicato su «Science» nel 2019, del Dna di quasi mezzo milione di persone dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, dimostra che i geni contribuiscono tra l’8 e il 25% al comportamento omosessuale. Non esiste un gene «gay». Il comportamento sessuale è un tratto complesso, non prevedibile leggendo una sequenza di Dna. Sono stati identificati diversi geni e descritte condizioni biochimiche (a livello di sviluppo endocrino) controllate da geni, insieme a morfologie regolari in omosessuali, o che producono in modelli sperimentali cambiamenti a livello di specifiche strutture del cervello che controllano il rilascio di ormoni, come il testosterone, o l’olfatto. L’orientamento sessuale è programmato nel cervello prima della nascita da un insieme di condizioni prenatali, genetiche ed epigenetiche, nessuna delle quali viene scelta dal feto. (Gilberto Corbellini)
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Dai lirici greci alle ricerche di Alfred Kinsey, dai turbamenti del giovane Törless agli imprevedibili percorsi erotici della queerness contemporanea, l'idea di una sessualità "lineare", capace di procedere tutta la vita senza negoziazioni interiori, senza imprevisti e scossoni, è un'opzione del tutto teorica. (Vittorio Lingiardi p. 44 Io, Tu, Noi)
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I rapporti sessuali omosessuali sono naturali?  Sì. Per rispondere a tale interrogativo, ci si dovrebbe prima chiedere che cosa è naturale e che cosa invece non lo sia. Sposando l’idea che è naturale ciò che si trova in natura, potremmo dire che l’uomo già di per sé è parte integrante della natura. Ne deriva, quindi che anche i suoi comportamenti, inclusi quelli sessuali, sono naturali. Certo, esistono comportamenti umani discutibili, che possono essere ritenuti giusti o sbagliati, ma in questo caso entrerebbe in gioco la morale che, rispetto alla natura, è ben altra cosa. Anche se ci si addentra nel mondo animale, per alcuni forse ritenuti più naturali dell’uomo stesso, si possono riscontrare numerosi comportamenti, pratiche sessuali ed affettive tra animali dello stesso sesso. Nel corso degli anni, d’altronde, numerose ricerche ed osservazioni hanno documentato in coppie di animali dello stesso sesso, svariati comportamenti che vanno dai giochi sessuali fino a veri e propri comportamenti genitoriali. Gli animali osservati apparterrebbero a circa 1500 specie, e tra queste sono inclusi insetti, uccelli e mammiferi come ad esempio delfini, pecore, scimmie, leoni, cigni, pinguini, gabbiani, giraffe e libellule. Questi comportamenti sono stati osservati in specie di animali abituati a formare sia coppie monogame come ad esempio i pinguini, sia non monogame come ad esempio i montoni. (Istituto Beck)
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Costa fatica, ma la vita dovrebbe insegnarci a diventare noi stessi senza cadere nella trappola delle scelte obbligate, riuscendo a integrare le tensioni psichiche e culturali che il genere porta con sé. Nella mia esperienza di terapeuta ho incontrato persone intente a cercare un'identità che le facesse sentire a proprio agio con l'idea che avevano di se stesse e del proprio genere, spesso al di là del binarismo maschio/femmina. (Vittorio Lingiardi p. 45 Io, Tu, Noi)

La percentuale di adulti statunitensi che si considerano lesbiche, gay, bisessuali o transgender è cresciuta a un ritmo più rapido nell'ultimo anno [2021] rispetto agli anni precedenti. Ciò si sta verificando mentre una parte maggiore della Gen Z sta raggiungendo l'età adulta. Questi giovani adulti stanno diventando maggiorenni, anche venendo a patti con la loro sessualità o identità di genere, in un momento in cui gli americani accettano sempre più gay, lesbiche e transgender e le persone LGBT godono di una crescente protezione legale contro la discriminazione. (JEFFREY M. JONES 2022)
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Studi sulla famiglia, sui gemelli e sugli adottati indicano che l'omosessualità e quindi l'eterosessualità sono presenti nelle famiglie.
I tassi di concordanza tra fratelli, gemelli e adottati sono compatibili con l'ipotesi che i geni rappresentino almeno la metà della varianza nell'orientamento sessuale. (Richard C. Pillard e J. Michael Bailey)
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Uno dei mantra più comuni della comunità LGBT è che «il genere è uno spettro», cioè che non esistono solo un genere femminile e un genere maschile, ma uno spettro continuo di generi tra questi due estremi. Non c’è una posizione definita su questo tema da parte della comunità scientifica internazionale, ma la visione dello spettro del genere è sicuramente utile per descrivere le diverse esperienze di moltissime persone che non si riconoscono nell’identità di genere “assegnatagli” alla nascita insieme al sesso anatomico. (Il Post)
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La preferenza omosessuale maschile (MHP), l'attrazione sessuale per i partner maschi anche se sono disponibili partner femminili, è un enigma evolutivo perché, negli esseri umani, la preferenza per le relazioni maschio-maschio è parzialmente ereditabile, impone un costo di fertilità (minore prole) ed è relativamente comune in alcune società (2%–6% nei paesi occidentali) per un tratto così costoso. L'origine e il mantenimento di MHP negli esseri umani è stata a lungo una questione di interesse. (Julien Barthes, Pierre-André Crochet, Michel Raymond)
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Dai resti archeologici, la prima prova convincente della possibile presenza di MHP risale ai primi tempi storici, dalla tomba di Khnumhotep e Niankhkhnum nell'antico Egitto (circa 2400 a.C.). I testi scritti sono una preziosa fonte di informazioni sulle preferenze sessuali e consentono di identificare la presenza di comportamenti omosessuali e preferenze omosessuali nelle società del passato, tra cui l'antica Grecia, l'antica Roma e l'antica Cina. (Julien Barthes, Pierre-André Crochet, Michel Raymond
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La stratificazione sociale rimane l'unica variabile sociale nota che influenza in modo significativo la presenza di MHP in una data società. Ciò è coerente con l'idea che un fattore pleiotropico e antagonista sia l'obiettivo della selezione nelle società stratificate e che MHP imponga un costo di fitness sulla fertilità maschile. Deve ancora essere valutato se il tratto selezionato sia la fertilità femminile (sotto l'ipotesi dell'iperginia) o un altro tratto della storia di vita, sebbene il tratto selezionato possa differire tra varie società stratificate indipendenti. (Julien Barthes, Pierre-André Crochet, Michel Raymond
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ll tipo di stratificazione sociale mostrato negli esseri umani non ha equivalenti in altri animali. La stratificazione sociale umana è definita attraverso le generazioni e un dato individuo generalmente appartiene alla stessa classe sociale durante tutta la sua vita e di solito si riproduce all'interno della stessa classe. Il rango di dominanza negli animali sociali non umani è generalmente transitorio (ad esempio il mandato dello scimpanzé alfa dura solo pochi anni o, se trasmessa alla generazione successiva, ristretta a un sesso (ad esempio, la femmina si colloca tra la iena maculata e alcune specie di Cercopithecines). (Julien Barthes, Pierre-André Crochet, Michel Raymond
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In natura risultano circa 450 specie animali che esprimono comportamenti omosessuali, con casi eclatanti come i montoni che sono omosessuali tra l’8 il 10% (bisessuali quasi il 20%). Nella nostra specie, in tutte le culture, fra 3 e 8% circa, con i maschi che sono il doppio rispetto alle femmine. (Gilberto Corbellini)
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Essere transgender è quando non ti identifichi con il genere che ti è stato assegnato alla nascita. Non tutte le persone transgender sono non binarie. Qualcuno assegnato maschio alla nascita, ad esempio, può sperimentare il proprio genere come donna mentre qualcuno assegnato femmina alla nascita può sperimentare il proprio genere come uomo. Inoltre, non tutte le persone non binarie sentiranno di non identificarsi con nessuno dei due sessi binari e alcune sperimenteranno il genere sia nel maschio che nella femmina. Anche alcuni non binari non si identificheranno come trans e ciò può essere dovuto a una serie di motivi. Alcuni non si sentono a proprio agio nell'identificarsi come trans se hanno affrontato l'animosità delle persone transgender binarie. (TheRainbowProject)
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Il concetto di non identificarsi con il proprio genere assegnato non è stato ufficialmente documentato fino al 1910, quando il sessuologo tedesco Dr. Magnus Hirschfeld ha coniato il termine "travestito" nel suo libro "Die Transvestitenin", creando uno dei primi termini moderni per descrivere gli individui transgender. Sebbene il termine sia obsoleto e oggi sarebbe considerato dispregiativo, il suo conio rimane un aspetto significativo della storia del transgender e supporta l'idea che le persone transgender siano esistite nel corso della storia, semplicemente senza un'etichetta definita. (Alexzander Baesten)
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È ormai divenuto molto alto il numero dei quesiti pervenutici su temi legati al genere: uso dell’asterisco, dello schwa o di altri segni che “opacizzano” le desinenze maschili e femminili; possibilità per l’italiano di ricorrere a pronomi diversi da lui/lei o di “recuperare” il neutro per riferirsi a persone che si definiscono non binarie; genere grammaticale da utilizzare per transessuale e legittimità stessa di questa parola. (Accademia della Crusca)
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Uno studio americano, condotto da Michael Bailey, docente all' Università Northwestern di Chicago, afferma che l' omosessualità è decisa dai geni, proprio come avviene per il colore degli occhi o quello dei capelli. Attraverso alcuni test effettuati su un campione di 400 persone omosessuali nate dagli stessi genitori, si è scoperto che sono un gene nella regione Xq28 e un altro che si trova nel cromosoma 8 a giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo di questo orientamento sessuale. Si tratta di due geni che vengono ereditati dalle madri e che sarebbero sopravvissuti all'evoluzione perché rendono le donne più fertili. (Luca Carpinelli)
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Chi nasce Intersex viene attribuito comunque ad un sesso anagrafico binario e sottoposto a mutilazioni genitali neonatali per reificare la paranoia di genitori e pediatri che non accettano la realtà. (Manlio Converti 2021)
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La scala Kinsey sottolinea l'esistenza della bisessualità e i molti modi in cui una persona può sperimentarla, come espresso nelle sue categorie da uno a cinque. La ricerca di Kinsey all'epoca ha rilevato che il 37% degli uomini intervistati ha avuto una sorta di esperienza omosessuale tra l'adolescenza e l'età adulta, e questo numero è balzato al 50% per gli uomini non sposati all'età di 35 anni. Tra le donne, il 13% ha avuto la stessa- esperienza sessuale. Questi dati erano rivoluzionari per l'epoca e chiarivano che la sessualità umana era vasta. "Ha davvero contribuito a rendere visibile la bisessualità, oltre a contribuire a portare l'omosessualità allo scoperto. Ai miei tempi (gli anni '70, quando ho fatto coming out), il movimento gay ha riconosciuto molto apertamente il suo debito con Kinsey", afferma Queen. (Stephanie Barnes)
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È passato più di mezzo secolo da quando Alfred Kinsey, che era lui stesso bisessuale, pubblicò la sua conclusione: "I maschi non rappresentano due popolazioni distinte, eterosessuale e omosessuale... Il mondo non deve essere diviso in pecore e capre". I suoi successori stanno ancora discutendo se il padrino della ricerca sulla sessualità umana avesse ampiamente ragione a descriverla come una scala mobile con numerosi punti di arresto lungo il percorso, o se ciò sia eccessivamente semplicistico. Ma nel rendere popolare l'idea che l'attrazione per lo stesso sesso fosse molto più comune di quanto riconosciuto, il lavoro di Kinsey è stato comunque un momento fondamentale per i diritti dei gay. (Gaby Hinsliff)
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Intersessualità/Disturbi dello sviluppo sessuale (DSD) è un termine ampio per un ampio gruppo di condizioni in cui i genitali esterni, gli organi riproduttivi interni o il sesso ormonale e i cromosomi sessuali non rientrano nei distinti binari di maschio o femmina. Le condizioni di intersessualità/DSD possono essere identificate alla nascita ma possono anche emergere in fasi di sviluppo successive, spesso intorno al periodo della pubertà. (USC Libraries)
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Una parte della nostra personalità è il ruolo di maschio o femmina che dobbiamo interpretare. Per la maggior parte delle persone quel ruolo è determinato dal sesso fisico. Ma Jung, come Freud, Adler e altri, sentiva che siamo tutti realmente bisessuali per natura. Quando iniziamo la nostra vita come feti, abbiamo organi sessuali indifferenziati che solo gradualmente, sotto l'influenza degli ormoni, diventano maschili o femminili. Allo stesso modo, quando iniziamo la nostra vita sociale da bambini, non siamo né maschi né femmine in senso sociale. Quasi immediatamente – non appena si indossano quegli stivaletti rosa o blu – entriamo sotto l’influenza della società, che gradualmente ci trasforma in uomini e donne. (George Boeree)
Tutti, transgender o meno, hanno un'identità di genere. La maggior parte delle persone non pensa mai a quale sia la propria identità di genere perché, di solito, corrisponde al genere presupposto alla nascita
ORIENTAMENTO SESSUALE
L’orientamento sessuale, riguarda gli altri intorno a noi, infatti è il tipo di persone da cui una certa persona è sessualmente attratta. Consideriamo per esempio qualcuno attratto esclusivamente da persone che si identificano come uomini: questo non ci dice nulla su quale sia il sesso di questa persona o la sua identità di genere. Sesso, identità di genere e orientamento sessuale sono i tre criteri usati dalla maggior parte degli psichiatri, degli psicologi e dei sessuologi, ma anche dei sistemi giuridici di tutto il mondo, per definire e classificare le identità sessuali.
SESSO
Oggi con la parola “sesso” ci si riferisce esclusivamente all’anatomia di una persona.
GENERE
Il genere non c'entra con l'anatomia, e riguarda se stessi. Per “genere” si indica sia la percezione che ciascuno ha di sé in quanto maschio, femmina oppure (oggi) non-binario/genderfluid  (cioè l’identità di genere), ma anche il sistema socialmente costruito intorno a quelle stesse identità (cioè il ruolo di genere). Molte persone nascono e crescono in una condizione di discontinuità tra sesso e identità di genere: per esempio ci sono – e ci sono sempre state – persone che sono anatomicamente donne ma si sentono uomini, oppure né donne né uomini, oppure donne in alcuni periodi e uomini in altri. Flavia Franconi scrive: "Col termine “genere” si indica l’influenza della società e della cultura su un corpo maschile o femminile e ha prevalso sul termine “sesso” perché ritenuto politicamente più corretto. Talvolta il termine “genere” è stato usato, o è usato, per indicare solo il genere femminile e ciò ha prodotto, e produce, numerosi malintesi, ma è oramai inconfutabile che la medicina di genere considera tutti i generi dandogli pari dignità. Anche il concetto di “sesso”, che si riferisce alle differenze biologiche che contraddistinguono il “maschio” dalla “femmina”, non è di facile definizione perché gli studi sui disturbi della determinazione e differenziazione sessuale evidenziano che il maschile e il femminile sono un continuum".
La psichiatra Flavia Franconi (vedi bibliografia) scrive: "È molto difficile separare sesso e genere perché sono multidimensionali, intricati e interattivi. I progressi nelle scienze fisiche, biologiche, sociali e psicologiche sono stati enormi. Sfortunatamente, il progresso psicologico e sociale non è stato integrato efficacemente nella medicina clinica. Pertanto, non sorprende che, in passato, il sesso e il genere siano stati trascurati e spesso visti come fastidiosi fattori di confusione"
Disforia di genere
La disforia di genere è una diagnosi medica consolidata per quando una persona sperimenta una forte incongruenza, accompagnata da disagio, tra il genere percepito e il sesso biologico. La disforia di genere è in aumento. La principale clinica specialistica del NHS, il Tavistock and Portman NHS Foundation Trust, ha registrato un aumento di oltre il 400% nel numero di giovani indirizzati al suo servizio per lo sviluppo dell'identità di genere negli ultimi quattro anni.
Scala dell'attrazione omosessuale ed eterosessuale
La giornalista Stephanie Barnes e la psicologa Rachel Wright (vedi bibliografia 2022) scrivono : "La scala Kinsey è una rappresentazione visiva della sessualità lungo uno spettro che va dall'esclusivamente eterosessuale all'esclusivamente omosessuale. Originariamente chiamata scala di valutazione eterosessuale-omosessuale, la scala Kinsey è stata creata da Drs. Alfred Kinsey, Wardell Pomeroy e Clyde Martin e introdotta per la prima volta nel loro libro 'Sexual Behavior in the Human Male' nel 1948. La "Scala Kinsey" è una scala spesso utilizzata in ambito accademico per classificare le sessualità su una scala tra "esclusivamente eterosessuale" ed "esclusivamente omosessuale", basata sul libro di Kinsey del 1948 "Il comportamento sessuale nel maschio umano". Tuttavia, ora è spesso considerato obsoleto: non distingue tra attrazione romantica e sessuale, presuppone che il genere sia binario e tratta intrinsecamente la bisessualità come uno stadio tra etero e omosessualità, piuttosto che un orientamento sessuale a sé stante. A quel tempo, la ricerca di Kinsey ha scoperto che la maggior parte delle persone si trovava da qualche parte tra i due, osserva Hodder-Shipp. Questo, e gran parte della ricerca di Kinsey, era considerato sovversivo e rivoluzionario per l'epoca. Detto questo, oggi si ritiene che la scala abbia alcuni limiti, sia in termini di capacità di rappresentare accuratamente la vasta gamma di esperienze di sessualità, sia perché esclude le persone non binarie. Non tutti si sentiranno come se rientrassero in una di queste sette categorie, e va bene così. La scala Kinsey viene utilizzata per classificare l'attrazione sessuale di una persona tra esclusivamente eterosessuale ed esclusivamente omosessuale. La scala va da zero a sei e include una categoria aggiuntiva denominata X, che tenta di rappresentare l'asessualità. Ecco cosa rappresenta ciascuna etichetta:

  • 0: Attrazione o comportamento esclusivamente eterosessuale
  • 1: Comportamento o attrazione prevalentemente eterosessuale e solo occasionalmente omosessuale
  • 2: Comportamento o attrazione prevalentemente eterosessuale ma più che incidentalmente omosessuale
  • 3: comportamento o attrazione ugualmente eterosessuale e omosessuale
  • 4: Comportamento o attrazione prevalentemente omosessuale ma più che incidentalmente eterosessuale
  • 5: Comportamento o attrazione prevalentemente omosessuale e solo occasionalmente eterosessuale
  • 6: Attrazione o comportamento esclusivamente omosessuale
  • X: Nessun contatto o reazione socio-sessuale

Oggi ci sono molte altre scale che cercano di presentare una rappresentazione visiva dell'orientamento e dell'identità sessuale. Due dei più popolari e inclusivi sono la Klein Sexual Orientation Grid e l'asse Storms Sexuality Axis:

  • La Klein Sexual Orientation Grid è un riff diretto sulla scala Kinsey. È stato creato da Fritz Klein nel 1978 e ha sette categorie, tra cui comportamento sessuale, attrazione sessuale, fantasie sessuali, preferenze di stile di vita e altro ancora. Funziona facendo in modo che ogni intervistato valuti le proprie preferenze in ciascuna categoria in tre diversi punti nel tempo: passato, presente e ideale, il che migliora alcuni dei limiti della scala Kinsey. La scala Klein fa anche un lavoro migliore includendo lo spettro dell'asso, così come altre scale di identità di genere di oggi, afferma Queen.

  • The Storms Sexuality Axis è stato sviluppato da Michael D. Storms e traccia l'erotismo su un asse X e Y, con l'eterosessualità sull'asse Y e l'omosessualità sull'asse X. Sebbene espanda le idee di Kinsey, consente anche una maggiore inclusività e considera infinite più categorie di bisessualità e asessualità.
Storms Sexuality Axis
MIchael Storms
Michael Storms, uno psicologo dell'Università del Kansas, aveva studiato la sessualità e le fantasie erotiche, e la sua ricerca sembrava indicare alcuni di questi problemi concettuali con la scala Kinsey. Ha accertato da ciò che la bisessualità sembrava incorporare in qualche modo l'eterosessualità totale e l'omosessualità totale in un modo non indicato dalla scala Kinsey. Storms voleva anche distinguere tra bisessualità e asessualità. Nel 1980, ha proposto una nuova scala della sessualità utilizzando un asse xy.
Secondo Jacques Balthazart (p.238) la concentrazione di testosterone durante la vita embrionale potrebbe indurre un orientamento omosessuale in una quota della popolazione. (Cliccare per approfondire)
Testosterone
Il binario dei sessi LGBTI....Z
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La libertà può creare confusione
Nei paesi liberi come gli USA, le attribuzioni sessuali vanno ingarbugliandosi: sesso, genere e orientamento sono sempre meno chiari, forse perchè si interallacciano varie prospettive: quella psicologica, quella anatomica, quella neurobiologica e ogni persona coinvolta può sentirsi confusa...
TheRainbowProject dà questi consigli: molte persone che hanno appena iniziato il viaggio alla scoperta di se stessi provano nomi e pronomi diversi per capire cosa gli si adatta meglio e li fa sentire più a loro agio. Cambiare guardaroba e sperimentare diversi tipi di stili può anche aiutare lungo il percorso, sia per sentirsi a proprio agio sia per capire come desiderano presentarsi al mondo. Come per ogni altro grande cambiamento della vita, è importante prendersi il proprio tempo e capire cosa fa sentire bene e convalidati nella propria identità. Non c'è fretta di scolpire un nuovo nome o pronome nella pietra: per molte persone trans, queste cose possono fluttuare anche più tardi durante la transizione! Ciò che è importante è esplorare cosa significa per se stessi il proprio genere e capire che tipo di supporto potrebbe aiutare.
Quanti generi ci sono?
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Probabilità
Jacques Balthazart scrive (p.255): "La probabilità che un ragazzo sia omosessuale aumenta del 33% per ciascun fratello maggiore che possiede, cioè nato prima di lui dalla stessa madre. La spiegazione di questo effetto potrebbe essere una reazione immunitaria delle madri che hanno partorito più figli maschi contro una proteina maschile, la neuroligina4 legata al cromosomaY.
Le persone non-binarie rifiutano pronomi maschili/femminili per descriversi; si identificano con più di un genere; rifiutano di essere binarie
Da chi si eredita l'omosessualità
Jacques Balthazart scrive (pp.253-254): "E' importante notare che l'omosessualità maschile può essere interpretata come un'attrazione estrema per il sesso maschile. Se si suppone che il gene o i geni che controllano questo tratto del carattere abbiano un effetto simile sulle donne, l'effetto negativo sulla riproduzione che si ha negli uomini potrebbe essere compensato da una riproduzione incrementata nelle donne portatrici del gene. Essendo più più fortemente attraatte dagli uomini, esse avrebbero un'attività sessuale più intensa che darebbe come esito una discendenza più numerosa. Uno studio mostra che gli ascendenti (madri, nonne, zie) dal lato materno di uomini omosessuali hanno effettivamente più figli degli ascendenti degli eterosessuali. Per giunta, questa differenza non si ritrova nei parenti del lato paterno, cosa che è in pieno accordo con gli studi descritti in precedenza, secondo i quali l'omosessualità si erediterebbe per trasmissioni genetica lungo l'asse materno (sarebbe cioè ereditata dalla madre e non dal padre). Questo studio conferma inoltre che gli omosessuali hanno più parenti omosessuali dal lato materno che dal lato paterno e che sono più frequenti fra i fratelli minori che tra quelli maggiori di una stessa famiglia.
I dilemmi della fluidità di genere
Agata Maini scrive: "Senza entrare nelle dinamiche queer e non binarie, arriviamo al dunque. Il gender fluid è una persona che non ama le etichette. Si identifica in modo non binario in ognuna di queste, e in nessuna allo stesso tempo. Una persona fluid non ha un’identità di genere, né una sessualità costanti nel tempo. Ecco perché “è fluida”. Un giorno potrebbe sentirsi bigender, mentre un altro giorno agender e non sentirsi rappresentata né dall’etichetta di uomo, né da quella di donna. L’unica differenza è il tempo trascorso"
Confusione sessuale
Variabili dell'orientamento sessuale
Diagramma di Venn sulle variabili dell'orientamento sessuale e della sessualità. (Cliccare per approfondire)
La teoria del genere esiste?
La psicoterapeuta Arianna Petilli parla della teoria del genere
La presenza di omosessualità (MHP - Male Homosexual Preference) sembra nascere nelle società umane solo nel Neolitico, ovvero quando si svilupparono le società stratificate con gruppi sociali vasti e organizzati. Almeno, questo è il parere dei biologi Julien Barthes, Pierre-André Crochet e Michel Raymond, autori di uno studio (vedi bibliografia) secondo cui la presenza di MHP inizia ad apparire, in percentuali ridotte in uomini e donne. Il motivo, secondo loro è che la MHP sia nata biologicamente come fenomeno 'antagonista' per aumentare la fertilità femminile nelle società stratificate nelle quali le donne erano invogliate a a sposare uomini di una classe economica superiore alla loro.
Stratificazione sociale nell'800
disuguaglianze
Stratificazione economica Italia 2020
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Col Neolitico nascono le società stratificate
Gabriella Giudici scrive: "Chiunque siamo, ovunque viviamo, qualunque lingua parliamo, qualsiasi siano i nostri costumi e le nostre credenze e il colore della pelle, all’incirca due milioni di anni fa i nostri progenitori vivevano in Africa, erano neri ed erano eguali. È stato soltanto intorno al 15.000 a.C. che la disuguaglianza ha fatto la sua comparsa sul pianeta Terra. Le società di cacciatori-raccoglitori, specialmente quelle senza clan, non conoscevano monarchie ereditarie né apparati burocratici e avevano un’organizzazione politica che non andava oltre il livello della famiglia estesa, che conduceva una vita nomade vivendo dei prodotti della caccia, della pesca e della raccolta dei vegetali commestibili e abitava in accampamenti temporanei al di sotto delle cinquanta persone". Solo col Neolitico nacquero le società stratificate. Treccani scrive: "Una società stratificata è l’effetto di processi di differenziazione interni e relativamente spontanei, che sembrano essersi sempre associati allo sviluppo di un qualche tipo di «centri» ovvero che possono avere natura prevalentemente politica o religioso-culturale, o entrambe, intimamente intrecciate tra loro. Le forme socialmente più rilevanti di stratificazione sociale variano secondo l’importanza che la società attribuisce ai «beni» le cui quote vengono inegualmente distribuite. Se il bene più ambito è la ricchezza, si parlerà di società economicamente stratificata; se le gerarchie sociali sono ordinate in base al potere o all’autorità, si parlerà di società politicamente stratificata; se i membri della società sono differenziati in gruppi professionali, a ciascuno dei quali compete una quota diversa di prestigio e di valutazione sociale, si parlerà di società professionalmente stratificata. Concretamente ogni società, in un determinato periodo storico, risulta stratificata in base a una specifica combinazione di questi tre principi"
Cos'è la stratificazione sociale umana e perchè, forse, in essa nasce l'omosessualità
I biologi Julien Barthes, Pierre-André Crochet, Michel Raymond hanno svolto una ricerca (vedi bibliografia 2015) in cui scrivono:

La stratificazione sociale rimane l'unica variabile sociale nota che influenza in modo significativo la presenza di MHP in una data società. Ciò è coerente con l'idea che un fattore pleiotropico [fattore genetico (dal greco pleion, πλείων, "molteplice", e tropein, τροπή, "cambiamento")] e antagonista sia l'obiettivo della selezione nelle società stratificate e che MHP imponga un costo di fitness [valore adattativo] sulla fertilità maschile. Deve ancora essere valutato se il tratto selezionato sia la fertilità femminile (sotto l'ipotesi dell'iperginia [Usanza matrimoniale secondo cui, in una società stratificata, gli appartenenti a un determinato gruppo sociale (classe, casta ecc.) scelgono il coniuge in un gruppo di posizione superiore al proprio]) o un altro tratto della storia di vita, sebbene il tratto selezionato possa differire tra varie società stratificate indipendenti.

Ciò vuol dire che la presenza di omosessualità è il fattore antagonista, in una società stratificata, il quale impone una riduzione della fertilità maschile. Conviene chiedersi cosa sia una società stratificata, e, secondo l'Enciclopedia Treccani, la stratificazione sociale [s.s] è: Espressione di cui classe sociale è una sottocategoria che si riferisce, per consenso pressoché generale degli studiosi di scienze sociali, alla distribuzione differenziale, su scala di superiorità o inferiorità relativa, delle unità dei sistemi sociali, siano questi società nel loro insieme o varie altre categorie sociali. Queste unità possono essere individui considerati in quanto membri della società o di gruppi, oppure sottogruppi o sottocollettività di molti tipi diversi. Il concetto di «prestigio» relativo costituisce il termine di riferimento più generale per questa distribuzione differenziale degli status. Il prestigio può essere, a sua volta, rapportato alla stima socialmente diffusa, al conseguimento di particolari risultati, a posizioni relative di responsabilità e potere nell’organizzazione della collettività (in particolare dello Stato), all’appartenenza a determinati gruppi (come ministri del culto, artisti, scienziati e simili), al grado di ricchezza, con la relativa possibilità di accedere a certi modelli di consumo prestigioso, a opportunità di varia natura e simili. Le più importanti forme di s.s., almeno al livello della società nel suo insieme, sembrano essere state quelle in cui la differenziazione delle popolazioni in strati di prestigio, prerogative, privilegi e responsabilità differenti si basava sulla continuità intergenerazionale, quelle cioè in cui uno status superiore e/o inferiore era, in misura determinante, socialmente ereditato attraverso la consanguineità e la parentela. Il termine mobilità è ordinariamente usato, da questo punto di vista, per designare i processi di cambiamento di status da parte di membri di una generazione nei confronti dei genitori e di altri ascendenti. Si può usare il termine molto generale di differenziazione di classe per designare questo tipo di stratificazione. Agli inizi del sec. 20° si è sviluppata una vivace controversia, in parte motivata da considerazioni ideologiche, intorno al problema se la s.s. si sia sviluppata attraverso la differenziazione interna di comunità già esistenti, oppure attraverso l’imposizione di una dominazione esterna. Malgrado la rilevanza storica dei casi di dominazione esterna (la Grecia antica, l’impero romano, l’India), si può comunque affermare che essa, in un grandissimo numero di casi (di ogni epoca), è l’effetto di processi di differenziazione interni e relativamente spontanei, che sembrano essersi sempre associati allo sviluppo di un qualche tipo di «centri», nel senso proposto da E. Shils, ovvero che possono avere natura prevalentemente politica o religioso-culturale, o entrambe, intimamente intrecciate tra loro. Le forme socialmente più rilevanti di s.s. variano secondo l’importanza che la società attribuisce ai «beni» le cui quote vengono inegualmente distribuite. Se il bene più ambito è la ricchezza, si parlerà di società economicamente stratificata; se le gerarchie sociali sono ordinate in base al potere o all’autorità, si parlerà di società politicamente stratificata; se i membri della società sono differenziati in gruppi professionali, a ciascuno dei quali compete una quota diversa di prestigio e di valutazione sociale, si parlerà di società professionalmente stratificata.
Concretamente ogni società, in un determinato periodo storico, risulta stratificata in base a una specifica combinazione di questi tre principi.
Indagine antropologica sulla presenza di omosessualità (MHP)
Distribuzione geografica (usando l'EA per valutare il livello di stratificazione) - cerchipieni: società con MHP (Male Homosexual Preference) ; cerchi vuoti: società senza MHP - Cliccare per approfondire
Alcune ipotesi sulla presenza o assenza di MHP
I biologi Julien Barthes, Pierre-André Crochet e Michel Raymond hanno svolto, nel 2015 (vedi bibliografia), uno studio antropologico sulla presenza di MHP (male homosexual preferences) in vari gruppi tribali in diverse regioni del mondo contemporaneo.  Contrariamente all'opinione ampiamente diffusa secondo cui MHP è presente in tutte le società contemporanee, ad esempio, i dati antropologici qui raccolti mostrano che MHP è probabilmente assente da alcune società, specialmente quelle che mostrano bassi livelli di stratificazione. Gli antropologi che hanno cercato esplicitamente segni di MHP ne hanno riconosciuto l'assenza: tra gli aloresi “ Il fatto è che l'omosessualità in quanto tale non è conosciuta né tra le donne né tra gli uomini”; “L'omosessualità e l'onanismo sono sconosciuti tra i Bororo, così come tra la maggior parte delle tribù indiane da me visitate; " Si dice che l'omosessualità sia sconosciuta a Ulithi, ma è ammesso come possibilità”; tra il popolo Ifaluk “ La gente non conosce casi di omosessualità o di perversioni sessuali, né io ne ho osservato alcuno”; e tra gli Yanomamö, “ La maggior parte dei giovani non sposati a Bisaasi-tedi avevano rapporti omosessuali tra loro Gli uomini coinvolti in queste relazioni, tuttavia, erano poco più che adolescenti; Non ho casi di uomini adulti che soddisfano i loro bisogni sessuali con l'omosessualità”. Il resoconto più recente dell'assenza di MHP riguarda il popolo Aka, un gruppo di cacciatori-raccoglitori della Repubblica Centrafricana per il quale un antropologo ha osservato che "Gli Aka, in particolare, hanno avuto difficoltà a comprendere il concetto e i meccanismi delle relazioni tra persone dello stesso sesso "Non esisteva alcuna parola ed era necessario descrivere ripetutamente l'atto sessuale. Alcuni hanno affermato che a volte i bambini dello stesso sesso (due maschi o due femmine) imitano il sesso dei genitori mentre giocano nel campo e abbiamo osservato queste interazioni giocose.” Alcuni potrebbero obiettare che gli antropologi non sono riusciti a rilevare MHP in alcune società perché era sanzionato negativamente o tabù. Questo potrebbe essere vero in alcuni casi; tuttavia, come accennato da, questi stessi antropologi hanno descritto anche comportamenti sanzionati negativamente come l'omicidio, il furto, l'infanticidio e le relazioni extraconiugali. Pertanto, l'assenza documentata di MHP in alcune società, dove sono stati comunque scoperti altri comportamenti tabù, suggerisce che MHP può essere spesso assente. La presenza o l'assenza di MHP può quindi essere variabile tra i gruppi etnici. Nelle società stratificate, MHP molto probabilmente non è selezionato direttamente in quanto rappresenta un costo di fitness, ma ipotizziamo che sia associato a un fattore pleiotropico e antagonista. È stato proposto che il vantaggio di fitness di un tale fattore pleiotropico sia un aumento della fertilità femminile, che influenzerebbe la probabilità che le donne sposino uomini di classi sociali più elevate nelle società stratificate. Questo effetto del livello di stratificazione sulla probabilità di osservare MHP è quindi coerente con l'ipotesi dell'iperginia. MHP è stato osservato in tutte le società altamente stratificate (con almeno 5 livelli di stratificazione) del presente campione. Poiché la stratificazione sociale si è verificata indipendentemente in varie parti del globo, si possono proporre due scenari sull'emergere di MHP. In primo luogo è possibile che MHP sia sorto indipendentemente in quelle società stratificate. In questo caso, non ci si può aspettare che i tratti della storia di vita associati a MHP siano gli stessi in diverse società indipendenti, a seconda dell'esatta natura del fattore pleiotropico che è l'obiettivo della selezione. Alcuni dati supportano questa ipotesi, ad esempio, l'effetto del fratello maggiore, associato a MHP nelle società occidentali. Un'altra aspettativa è che MHP possa essere osservato transitoriamente in alcune società non stratificate. Nel campione ottenuto da eHRAF, MHP è stato segnalato in 4 società non stratificate su 18 (o 22%), vale a dire Ache, Delaware-Munsee, Iban e Naskapi. Ci sono diverse possibili spiegazioni per la presenza di MHP nelle società non stratificate. In primo luogo, il livello di stratificazione potrebbe fluttuare nel tempo e alcune attuali società non stratificate potrebbero essere state più stratificate nel recente passato. In tali casi, l'MHP avrebbe potuto essere selezionato durante la fase stratificata e selezionato contro ma ancora presente mentre il sistema sociale veniva rimodellato senza una significativa stratificazione. Ad esempio, un recente collasso sociale (ad esempio, la perdita dell'agricoltura) è stato proposto per gli Ache, di fronte all'espansione del popolo Guarani.
Fecondità di donne parenti di omosessuali è maggiore
Fecondità delle donne parenti di uomini eterosessuali rispetto agli uomini omosessuali. Per la coorte omosessuale ma non eterosessuale, le parenti materne avevano un numero significativamente maggiore di figli per donna. (Fonte: Fecundity of Paternal and Maternal Non-Parental Female Relatives of Homosexual and Heterosexual Men 2012 PLOS ONE)
Discriminazione LGBT nel mondo nel 2018
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Evoluzione atteggiamento verso i Gay (in 10 anni)
Decisioni legislative su questioni LGBT all'origine del cambiamento di atteggiamento in molti paesi
Il cambiamento più radicale in questo periodo è avvenuto in Nepal, dove la percezione delle comunità come buoni posti in cui vivere per i gay è quasi quadruplicata, dal 23% che affermava che la loro zona era un buon posto nel 2011 all'86% nel 2021. Questi cambiamenti potrebbero essere correlati a una serie di decisioni giudiziarie e azioni governative su questioni LGBT, inclusa l'aggiunta di protezioni LGBT alla sua costituzione. Il Nepal ora si colloca tra i paesi con le più alte percentuali di persone che affermano che le loro comunità sono buoni posti in cui vivere per le persone gay. Anche in India le percezioni hanno subito un cambiamento epocale: nel 2011, il 12% degli indiani ha affermato che la propria città o area era un buon posto per i gay, mentre ora la maggioranza (53%) lo dice della propria area. Come in Nepal, le decisioni dei tribunali in India hanno cambiato il panorama legale per gli indiani LGBT, inclusa una decisione del 2018 che ha depenalizzato l'omosessualità. Tuttavia, i tribunali si sono fermati prima di legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Insieme a Nepal e India, piccole maggioranze in località asiatiche come Taiwan (57%), Tailandia (54%) e Vietnam (51%) ora affermano che la loro area è un buon posto in cui vivere per i gay - e ognuno di questi ha visto che queste cifre sono aumentate di oltre 20 punti dal 2011. Un aumento minore di 10 punti in Laos ha reso questo atteggiamento prevalente tra la maggioranza della popolazione (51%). Nell'Europa orientale, la maggioranza nella Repubblica ceca (70%), in Slovenia (54%) e in Polonia (52%) ora afferma che le loro aree sono un buon posto per le persone gay, ognuna delle quali rappresenta un aumento a due cifre rispetto al 2011. Aumenti simili si sono verificati nei paesi latinoamericani del Messico (64%), del Cile (63%), del Venezuela (59%) e della Colombia (58%) - tutti passati da minoranze a maggioranze affermando che le loro aree sono un buon posto per far vivere i gay. In 25 paesi - tra cui Cina (47%), Grecia (49%), Israele (45%) e Kenya (24%) -- la percezione che le comunità siano buoni posti dove vivere per le persone gay è cresciuta di 10 o più punti percentuali rispetto dal 2011 al 2021; tuttavia, meno della metà in questi paesi afferma che la propria zona è un buon posto.
Una storia emblematica sull'identità sessuale
Il neuroscienziato Giorgio Vallortigara, recensendo il libro di Frans de Waal "Diversi", scrive (vedi bibliografia 2022):
Delle molte storie di animali, sesso e genere raccontate in questo libro dall'etologo Frans de Waal quella che mi ha colpito di più riguarda un individuo della nostra specie. A causa di una circoncisione mal eseguita un bambino canadese si ritrovò ad aver perduto la gran parte del pene e il celebre sessuologo John Money interpellato dai genitori li convinse a procedere a far rimuovere i testicoli del figlio e ad allevarlo come se fosse una bambina. Ciò in ossequio all'idea che il genere, termine introdotto dallo stesso Money nel 1955, dipendesse soltanto dal modo in cui si viene cresciuti. Questa scarsa considerazione della biologia si rivelò tuttavia incauta: il bambino mostrò presto di rifiutare il genere imposto, strappando i vestitini da femmina, rubando i camioncini al fratello e mostrando in generale di preferire i giochi da maschio. Privo di pene qual era, comunque non sopportava di fare la pipì sedendosi sulla tazza, cercando invece di farla in piedi; crebbe così ostracizzato, per ragioni diverse, sia dai bambini sia dalle bambine. A quattordici anni scoprì la verità e quale fosse la causa dell'infelicità che l'aveva accompagnato fin lì. Cambio quindi sesso cercando di tornare alla siìua identità originaria. Morì suicida a trentotto anni.
Androginia e Bisessualità hanno un'origine in tutte le religioni del mondo
Mircea Eliade scrive nel suo libro "Trattato di storia della religioni" (pp.435-438):

L'asceta, il saggio, il 'mistico' indiano o cinese si sforza di sopprimere dalla sua esperienza e dalla sua coscienza gli 'estremi' di ogni specie, di raggiungere cioè uno stato di neutralità e di indifferenza perfette, farsi impermeabile al piacere e al dolore, ecc.. diventare automa. Questo superamento degli estremi mediante l'ascesi e la contemplazione termina anch'esso nella 'coincidenza dei contrari'; la coscienza di un tal uomo non conosce più conflitti, e le coppie dei contrari - piacere e dolore, desiderio e repulsione, freddo e caldo, piacevole e sgradevole, ecc. - sono scomparse dalla sua esperienza. [...] Poichè tutti gli attributi coesistono nella divinità, si deve prevedere che coincidano in essa, sotto forma più o meno manifesta, anche i due sessi. L'androginia divina  altro non è che una formula arcaica della bi-unità divina in termini metafisici (esse - non esse) o teologici (manifestato - non manifestato), cominciò con l'esprimerla in termini biologici (bisessualità). Abbiamo già potuto constatare più volte che l'ontologia arcaica si esprime in termini biologici. [...] La bisessualità divina è fenomeno molto diffuso nelle religioni - questo tratto merita di essere rilevato - sono androgine perfino le divinità maschili e femminili per eccellenza. Quale che sia la forma in cui si manifesta, la divinità è la realtà ultima, la potenza assoluta, e questa realtà, questo potere, rifiutano di lasciarsi limitare da qualsiasi specie di attributi e di qualità (buono, cattivo, maschio, femmina, ecc.). Molti fra gli antichi dèi egiziani erano bisessuati. Presso i Greci, l'androginia continuò ad ammettersi perfino negli ultimi secoli dell'antichità. Quasi tutti gli dèi importanti della mitologia scandinava conservano tracce di androginia: Odino, Loki, Tuisto, Nerthus, ecc. Il dio iranico del tempo illimitato, Zervan, che gli storici greci traducono giustamente Chronos, è anch'egli androgino, e Zervan mette al mondo, come abbiamo ricordato i due gemelli Ormuzd e Ahriman, il dio del Bene e il dio del Male, il dio della Luce e quello delle Tenebre. Perfino i Cinesi riconoscevano una divinità suprema androgina, che era appunto il dio dell'oscurità e della luce: il simbolo è coerente, dato che luce e tenebre sono soltanto aspetti successivi di una realtà unica; considerandoli isolati, questi aspetti parrebbero separati, opposti, ma agli occhi del saggio si manifestano più che gemelli: formano una sola e unica essenza, ora come manifestata e ora come non manifestata.[...] Molti commenti rabbinici lasciano capire che anche Adamo fu talvolta concepito androgino. La nascita di Eva dunque sarebbe stata, in ultima analisi, soltanto la scissione dell'androgino primordiale in due esseri, maschio e femmina. "Adamo ed Eva erano fatti schiena contro schiena, attaccati per le spalle; allora Dio li separò con un colpo di accetta, o tagliandoli in due.
Gilberto Corbellini scrive: "Gli stereotipi e i pregiudizi, razzisti, omosessuali, misogini, antisemiti etc. si smontano non fornendo semplicemente informazioni scientifiche (sarebbe facile!), ma costruendo i presupposti cognitivi ed epistemologici solo attraverso una educazione mirata, critica e continua".
Conclusioni (provvisorie): Nei paesi liberi come gli USA (sic), i sondaggi vedono le dichiarazioni di omosessualità in crescita soprattutto nelle generazioni più giovani
La prima domanda che ogni nuovo genitore pone... "È un maschio o una femmina?" E se non fosse né l'uno né l'altro? 1 bambino su 2.000 nasce con genitali così ambigui che i medici non possono facilmente rispondere a questa domanda. In questo rivoluzionario documentario (Intersexion), individui intersessuali rivelano i segreti delle loro vite non convenzionali e come si sono fatti strada attraverso questo mondo strettamente maschile/femminile, adattandosi a una via di mezzo. Ma oltre alle storie drammatiche raccontate dagli intersessuali del documentario, drammatiche perchè la loro diversità riguardava il sesso anatomico ed era visibile a tutti, quindi bisognava intervenire chirurgicamente (magari sbagliando) per risolverla, i dati parlano chiaro: la percentuale di adulti statunitensi che si identificano come lesbiche, gay, bisessuali, transgender o qualcosa di diverso dall'eterosessuale è aumentata a un nuovo massimo del 7,1%, che è il doppio della percentuale del 2012, quando Gallup l'ha misurata per la prima volta. Gallup chiede agli americani se si identificano personalmente come eterosessuali, lesbiche, gay, bisessuali o transgender come parte delle informazioni demografiche che raccoglie in tutti i sondaggi telefonici statunitensi. Gli intervistati possono anche offrire volontariamente qualsiasi altro orientamento sessuale o identità di genere che preferiscono. Oltre al 7,1% degli adulti statunitensi che si considerano un'identità LGBT, l'86,3% afferma di essere eterosessuale e il 6,6% non esprime un'opinione. I risultati si basano su dati aggregati del 2021, che comprendono interviste con oltre 12.000 adulti statunitensi. Si tratta di un fenomeno sociale che sta assumendo una consistenza numerica ragguardevole, almeno in un paese libero come gli USA (sic), e che ci impone di cercare risposte a domande quali: Perchè è nata l'omosessualità, dato che impedisce la riproduzione? Il medico e giornalista scientifico Gilberto Corbellini, nel recensire il libro del biologo Jacques Balthazart "Biologia dell'omosessualità" scrive: "Uno studio, pubblicato su «Science» nel 2019, del DNA di quasi mezzo milione di persone dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, dimostra che i geni contribuiscono tra l’8 e il 25% al comportamento omosessuale. Non esiste un gene «gay». Il comportamento sessuale è un tratto complesso, non prevedibile leggendo una sequenza di DNA. Sono stati identificati diversi geni e descritte condizioni biochimiche (a livello di sviluppo endocrino) controllate da geni, insieme a morfologie regolari in omosessuali, o che producono in modelli sperimentali cambiamenti a livello di specifiche strutture del cervello che controllano il rilascio di ormoni, come il testosterone, o l’olfatto. L’orientamento sessuale è programmato nel cervello prima della nascita da un insieme di condizioni prenatali, genetiche ed epigenetiche, nessuna delle quali viene scelta dal feto". Una risposta ipotetica sul beneficio indotto alle società umane dallo sviluppo dell'omosessualità la danno i biologi Julien Barthes, Pierre-André Crochet e Michel Raymond, che nelle conclusioni di un loro studio del 2015 scrivono: "Sono stati condotti relativamente pochi studi per comprendere l'origine dell'MHP (Male Homosexual Preference), nonostante una diffusa omofobia disinformata, e quindi un bisogno sociale di conoscenza scientifica su questo argomento. Ogni passo verso una migliore comprensione dell'evoluzione e della diffusione dell'MHP tra gli esseri umani contribuirebbe a un dibattito sociale costruttivo. Qui mostriamo che l'opinione comune della presenza virtualmente universale di MHP sin dalla preistoria nelle popolazioni umane non è confermata dalla revisione dei dati citati. In effetti, l'esistenza di MHP in tempi passati non può mai essere provata o smentita utilizzando solo resti archeologici: sono necessari testi scritti per stabilire che la preferenza omosessuale fosse eventualmente presente, e questa informazione è probabilmente definitivamente inaccessibile per le società preistoriche (ad esempio, prima dei testi scritti). Oggi, MHP sembra essere assente in alcune società ma presente in altre; questa variabilità può essere in parte spiegata dal livello di stratificazione sociale. Ciò è coerente con un fattore selezionato in una società stratificata, nonostante un costo pleiotropico sulla fertilità maschile funzionale (MHP). Un possibile candidato è un fattore che aumenta la fertilità femminile, in particolare aumentando la probabilità che una donna sposi maschi di classi sociali più elevate quando viene imposta l'iperginia. Poiché le società stratificate sono relativamente recenti (generalmente post-neolitiche), la sostanziale prevalenza di MHP è molto probabilmente un fenomeno recente negli esseri umani e molto resta da capire". Si tratta di un fenomeno complesso che il biologo Jacques Balthazart così descrive nel libro "Biologia dell'omosessualità" (pp.20-21): "La sessualità umana è un fenomeno complesso e multidimensionale che coinvolge diversi aspetti del comportamento e della personalità. Vi si possono distinguere almeno quattro dimensioni più o meno indipendenti: (1) il tipo di specifici schemi motori che vengono eseguiti dall'individuo (performance) così come la motivazione soggiacente all'espressione di questi comportamenti; (2) la direzionalità di questi comportamenti e delle fantasie sessuali a essi associate verso l'uno o l'altro sesso, vale a dire l'orientamento sessuale; (3) l'identità di genere che l'individuo pensa di avere e infine (4) il ruolo di genere che l'individuo svolge nella società. [...] Si ritiene che in tutte le culture umane una quota che va dal 3 al 10 per cento degli uomini sia omosessuale, indipendentemente dal loro atteggiamento verso l'omosessualità.".
per scaricare le conclusioni (in pdf):
Bibliografia (chi fa delle buone letture è meno manipolabile)


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Spesa annua pro capite in Italia per gioco d'azzardo 1.583 euro, per l'acquisto di libri 58,8 euro (fonte: l'Espresso 5/2/17)

Pagina aggiornata il 19 maggio 2023

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Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 2.5 Generico
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