Le mappe mentali e quelle concettuali hanno scopi diversi: le mappe mentali consentono di strutturare rapidamente un testo e mostrarne la struttura graficamente. Le mappe concettuali consentono di "riflettere", approfonditamente e lentamente, sui concetti espressi in un testo, cercando correlazioni tra concetti noti e concetti ignoti, cioè di avviare un processo di apprendimento significativo.
_
Negli anni '40, lo psicologo Edward Chase Tolman fece correre dei topi in un labirinto (Tolman's Maze), scoprendo che una volta che ne avessero familiarizzato, avrebbero potuto farcela con meno errori durante le prove successive, anche con blocchi posti sulla loro strada. Se il labirinto era pieno d'acqua, potevano ancora nuotare sulla rotta corretta. Suppose che avevano interiorizzato la rotta. Essa era diventata un ricordo del corpo. Altri ricercatori lo hanno poi confermato anche nell'uomo. [ad esempio lo psicologo Michael Polanyi con la conoscenza tacita]
Concetti e proposizioni sono i mattoni per la conoscenza in qualsiasi dominio. Possiamo usare l'analogia che i concetti sono come gli atomi della materia e le proposizioni sono come le molecole della materia. Esistono solo circa 100 diversi tipi di atomi, che costituiscono un numero infinito di diversi tipi di molecole.
L'analisi schematica del ragionamento è una caratteristica comune sia alla pedagogia che alla pratica in molti campi in cui è richiesto un ragionamento sofisticato. Molti di questi campi hanno sviluppato le proprie tradizioni di ipotesi, strutture e approcci a tali diagrammi. Con il supporto del computer l'analisi diventa sempre più disponibile, le relazioni tra questi diversi stili di diagrammi degli argomenti hanno iniziato ad essere esplorate in dettaglio.
Ragionare e Argomentare sono due processi di pensiero indipendenti, ma simili. Quando ragioniamo in modo intenzionale (altro è il discorso per le inferenze che facciamo senza pensarci troppo su), ci poniamo una domanda, esaminiamo una serie di dati (recuperati in qualche modo) e considerazioni traiamo da questi dati e da queste considerazioni una certa conclusione. Quando argomentiamo, il ragionamento a fini di “scoperta”, fatto allo scopo di stabilire una qualche conclusione, o prendere una certa decisione, ce l’abbiamo già. Quello che facciamo quando argomentiamo è di esplicitare il nostro ragionamento, come giustificazione per una determinata opinione, che esprime la nostra posizione su un dato tema.
(Fonte: R. Diekstra, Haarlemmer Dagblad, 1993, citato da L. Derks & J)
-
Nell'immagine è mostrata una mappa mentale nella quale Tony Buzan (un pò narcisticamente) mostra il suo Curriculum Vitae.
-
L'apprendimento è un'attività che non può essere condivisa; è piuttosto una responsabilità che l'individuo deve assumersi. I significati dati alla realtà, invece, possono essere messi in comune, confrontati, concordati. Quando le mappe concettuali vengono costruite da gruppi di due o tre studenti svolgono un'utile funzione sociale e stimolano la classe a discutere.
Il loro libro descrive l'uso di due strumenti (mappe concettuali e diagramma a V) che favoriscono l'apprendimento significativo facendo leva sulle conoscenze pregresse degli studenti (p.36):
Il punto più importante da ricordare, a proposito della condivisione dei significati in un contesto educativo, è che gli studenti portano sempre qualcosa di personale nella discussione; non sono una tabula rasa su cui la scuola deve scrivere nè un vaso vuoto da riempire.
Definiamo concetto una "regolarità", un insieme di caratteristiche costanti, riscontrata negli eventi o negli oggetti e designata con un nome. Le mappe concettuali dovrebbero servire a mettere in evidenza le connessioni di significato tra i concetti che formano le proposizioni. Il termine proposizione identifica un'unità semantica in cui due o più concetti sono legati tra loro da parole. Costruire mappe concettuali è un'espediente per schematizzare un insieme di significati nascosti dentro una rete di proposizioni.
-
Per le mappe concettuali la conoscenza è nelle relazioni tra concetti.
Esse sono particolarmente indicate per lo sviluppo e la verifica dell'apprendimento (apprendere ad apprendere) e impiegano:
tipologia di relazione: complessa (concetti legati tra di loro da relazione di qualunque tipo)
codice linguistico: proposizioni formate parole (concetti e relazioni); di solito non impiegano immagini o altri oggetti grafici
una logica connessionista: ciò che lega i concetti è una relazione orientata, definita, esplicita, (è una logica lineare, razionale che si può immaginare appannaggio dell'emisfero sinistro del cervello)
una geometria reticolare: i nodi si sviluppano ad albero a partire da un concetto generale che risponde a una domanda focale. La disposizione ad albero non è comunque obbligatoria; se si ritiene che la struttura a raggiera sia più graficamente più efficace, si può utilizzare una struttura a raggiera purchè
una struttura inclusiva: dal generale al particolare, dal sovraordinato al sottoordinato, ecc.
Per le mappe mentali la conoscenza è nei concetti.
Esse sono particolarmente indicate per lo sviluppo della creatività (brainstorming) e impiegano:
tipologia di relazione: semplice (concetti legati tra di loro con due soli tipi di relazione: subordinata (padre-figlio) o correlata (fratello-fratello)
codice grafico: immagini, icone, simboli e oggetti grafici
una logica associazionista: ciò che lega i concetti è la loro associazione a proprietà, idee, pensieri (è una logica non lineare, intuitiva, emotiva che si può immaginare appannaggio dell'emisfero destro del cervello)
una geometria radiale: i nodi si sviluppano a raggiera a partire da un concetto centrale
una struttura gerarchica: la posizione dei concetti ne indica l'importanza
-
I cultori italiani di questo tipo di dibattito sono i pedagogisti e formatori Manuele De Conti e Matteo Giangrande che hanno descritto nel libro "Debate" il metodo da applicare se si vuole introdurre il dibattito quale metodologia d'avanguardia per la trasformazione della scuola italiana.
Il dibattito regolamentato si può suddividere in quattro fasi:
- Formulazione della mozione (proposition): affinchè il dibattito si avvii occorre che la mozione venga formulata in modo chiaro che non consenta diverse interpretazioni. I vari tipi di mozione sono descritti nel capitolo 3 del libro e, in particolare alle pagine 30-43.
- Sviluppo della linea argomentativa: la costruzione di una linea argomentativa presuppone una strategia che consenta di difendere efficacemente la propria posizione dagli attacchi della controparte. In questo senso vale il detto "il miglior attacco è la difesa", nel senso che, oltre a pensare alla qualità dei propri argomenti, occorre anticipare le mosse offensive della controparte, costruendo argomenti che incorporino le risposte alle obiezioni più probabili. Si può dire che la linea argomentativa è vincente se è in grado di superare l'antitesi. La teoria dell'argomentazione è descritta nel capitolo 5 del libro e, in particolare alle pagine 55-61. Si consiglia di consultare, per quest'argomento, anche i capitoli 6 e 8.
- Stile comunicativo: dato che il dibattito si fa con la voce, l'efficacia della comunicazione ha un ruolo centrale. L'oratore (il debater) deve essere in grado di trasmettere efficacemente le proprie idee al pubblico e alla giuria. Il modo in cui si costruisce un discorso credibile ed efficace è delineato nel capitolo 9 del libro e, in paticolare alle pagine 123-134.
- Valutazione del dibattito: il giudice ha la responsabilità di contribuire all'acquisizione da parte dei dibattenti di una matura competenza epistemica. Infatti, la prospettiva del giudice nel valutare gli incontri influisce sulla valutazione. I dibattenti dovrebbero cercare di capire quale paradigma guida le scelte del giudice e adeguarsi ad esso. Così, se per il giudice sono più importanti i contenuti (gli argomenti) o la capacità di esporli efficacemente (lo stile), è un paradigma che va compreso rapidamente. Giudici con paradigmi diversi possono dare valutazioni molto diverse dello stesso dibattito.
Iscriviti alla Newsletter di pensierocritico.eu per ricevere in anteprima nuovi contenuti e aggiornamenti:
- Saul McLeod (2018), Tolman - Latent Learning
- Pietro Alotto (2017), L’argument mapping come sostegno al ragionamento e all’argomentazione - Medium
- Marco Guastavigna (2009), Mappe per ragionare – di Marco Guastavigna, in memoria di TOM CONLON
- Marco Guastavigna, Bibliositografia su mappe concettuali e apprendimento - Pavone Risorse
- Umberto Santucci (2003), Mappe della Mente (PDF) - Homeless Book
- Ian M. Kinchin (2008), Constructivism in the classroom: mapping your way through
- Joseph D. Novak, Alberto Cañas (2006), The Theory Underlying Concept Maps and How to Construct and Use Them (PDF)
- Jorge Villalon, Rafael A. Calvo (2011), Concept Maps as Cognitive Visualizations of Writing Assignments (PDF)
- Laura Menichetti, Marta Pellegrini (2016), Mappe Concettuali: sono efficaci nella didattica? (PDF) - SApIE
- Pietro Alotto (2017), Pensiero critico e Argument Mapping - Insegnare a ragionare e argomentare con le "argument maps" - Medium
- Pietro Alotto (2017), Mappe per argomentare
- Chris Reed, Glenn Rowe (2007), A pluralist approach to argument diagramming (PDF)
- Chris Reed, Glenn Rowe, Fabrizio Macagno, Douglas Walton (2011), Araucaria as a Tool for Diagramming Arguments in Teaching and Studying Philosophy (PDF) [59 citazioni]
a chi vuole incrementare le proprie connessioni cerebrali (consce)
Pagina aggiornata il 23 maggio 2024